Jannik Sinner archivia Shelton 6-3 6-3 e, nella sua 400ª partita a livello ATP, centra la prima semifinale al Rolex Paris Masters, estendendo a 24 la striscia di vittorie indoor. L’azzurro è ora a due successi dal tornare n.1 del mondo: se dovesse vincere il titolo a Parigi, lunedì riprenderebbe la vetta del ranking (non per molto). In semifinale lo attende il vincitore di Medvedev–Zverev: contro il russo conduce 8–7 nei precedenti, mentre con il tedesco è 4–4, arricchito dal trionfo nella finale di Vienna di domenica scorsa.
[2] J. Sinner b. [5] B. Shelton 6-3 6-3
Primo set: Sinner sbanda all’avvio, ma poi non sbaglia più
Partita iniziata con Sinner molto concentrato sulla risposta, consapevole di trovarsi di fronte a un grande battitore come Shelton. L’altoatesino cerca di impattare la palla il prima possibile per togliere tempo all’americano e farlo muovere lateralmente, mettendo alla prova la sua reattività.
Nel terzo gioco arrivano subito due palle break per Sinner, ma l’azzurro non riesce a concretizzarle: un diritto in rete e una gestione un po’ confusa della seconda occasione consentono a Shelton di salvarsi. Nei primi scambi Sinner sembra un po’ contratto e anche fisicamente meno brillante; l’americano vince quasi tutti i punti lunghi, mentre dalla panchina arriva il suggerimento di accorciare gli scambi.
Nel quinto gioco Sinner ottiene finalmente il break, ritrovando equilibrio e lucidità. Gioca con più tattica e controllo, senza forzare eccessivamente, e concretizza il vantaggio sul 15-40 — lo stesso tipo di situazione che non era riuscito a sfruttare nel secondo gioco.
Da lì in poi domina: splendida una prodezza in passante incrociato per andare sullo 0-40, e poco dopo consolida il break, salendo 4-2 con un parziale impressionante di 12 punti a 2.
La capacità di spostamento di Sinner è straordinaria: sempre in equilibrio, anche in corsa sembra avere il tempo di fermarsi e ritrovare il baricentro. I suoi colpi, puliti e profondi, aprono perfettamente il campo, mirando con precisione millimetrica agli angoli.
Sinner mantiene ancora una volta il servizio a zero e sale 5-3: fin qui, Shelton ha conquistato un solo 15 in risposta. L’americano appare invece confuso; dal box, il padre-coach gli suggerisce di essere più “disruptive” e di rompere gli schemi dell’italiano, ma gli schemi di Sinner si dimostrano indistruttibili.
Nel nono gioco, Sinner strappa nuovamente il servizio all’avversario e chiude il primo set 6-3 in 34 minuti, grazie anche a una risposta di puro riflesso su un servizio a 221 km/h.
Secondo set: dopo il controbreak, Sinner rialza il livello e sigilla la vittoria
La prima occasione per Sinner arriva nel quarto gioco, sul 40-30 in risposta riesce a strappare il servizio a Shelton e portarsi avanti 3-1.
Ma nel turno successivo l’azzurro concede qualcosa: va subito sotto 0-40, offrendo all’americano le prime palle break dell’intera partita. Shelton le sfrutta con decisione, ottenendo il controbreak a zero e riaprendo così il set. Shelton, rinvigorito, tiene il proprio turno di battuta a zero e aggancia il 3-3. Ma l’italiano non si scompone e risponde allo stesso modo: game tenuto a zero e nuovo vantaggio, 4-3.
Nell’ottavo gioco, arriva la svolta definitiva: Sinner si procura due palle break e le concretizza grazie a un doppio fallo di Shelton — il quinto del match — che gli regala il game e lo porta sul 5-3.
Poco dopo, chiude senza esitazioni: 6-3 anche nel secondo set, in appena un’ora e nove minuti complessivi di gioco.
È la 43ª semifinale della sua carriera e la prima all’ATP di Parigi.
Fisicamente può apparire affaticato, ma tatticamente non perde mai lucidità. ll punteggio finale è netto, con 20 punti in più rispetto all’avversario, che ha commesso il doppio degli errori.
