Novak Djokovic è pronto a rilanciare la sfida a Carlos Alcaraz e Jannik Sinner.
L’ex numero 1 del mondo non pare intenzionato ad avviarsi verso la fine della carriera. Vuole riprovarci ancora e ancora, nonostante i 37 anni e una tenuta fisica che non è – e non potrebbe essere – più quella dei tempi migliori, quando battagliava con Roger Federer e Rafael Nadal.
Presente in Qatar per assistere al Gran Premio di Formula 1, Nole spiega come sta procedendo la sua off season, tra la famiglia e la preparazione in vista del 2026.
Djokovic: “Sto cercando di ricostruire il mio corpo”
“Mi prendo una breve pausa e sto cercando di ricostruire la mia macchina, per così dire, in termini da corsa” dichiara simpaticamente ai microfoni di ‘Sky Sports‘. “Negli ultimi 18 mesi mi sono infortunato più spesso, quindi sto cercando di ricostruire il mio corpo affinché l’inizio della prossima stagione stia bene e, si spera, possa riuscire a tenermi al passo con i migliori”.
Il serbo proprio in questi giorni ha lanciato, la sua ultima idea, ovvero la Regenesis recovery pod, una capsula multisensoriale prodotta per facilitare il recupero fisico, una delle maggiori criticità della stagione di Djokovic, che spesso è stato costretto a saltare tornei per prendersi cura di se stesso. “È una capsula benessere multisensoriale che ricarica le tue energie nel minor tempo possibile, cioè in otto minuti” esplicita Novak, che si è dimostrato aperto a tecniche innovative che potessero propiziare la massima condizione atletica.
Djokovic: “Se fossi un pilota rimarrei nella mia bolla”
Poi il 24 volte campione Slam passa a parlare di Formula 1, una disciplina che da sempre attira la sua attenzione di sportivo.
“Ho familiarità con le poste alte e con quelle situazioni in cui tutto si decide all’ultima linea del traguardo” dice Djokovic a proposito delle fasi salienti del Campionato, che vede le due McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri contendersi il titolo, insieme a Max Verstappen, rifattosi sotto. “Vedere questi ragazzi esibirsi ai più alti livelli è un privilegio”.
Infine Nole si sente di dare un consiglio ai piloti, soprattutto ai più giovani che si stanno affacciando alle competizioni: “Se fossi uno di questi ragazzi, resterei nella mia bolla. Sta succedendo davvero di tutto” sottolinea, riferendosi alle numerose attività che fanno da corollario alla gara in senso stretto. “Sono impressionato e sconvolto dal numero di distrazioni che ci sono attorno ai piloti, quindi hanno bisogno di mantenere la loro routine e tenere le cose semplici”.
