Il Museo della Racchetta vanta oltre 1.400 racchette custodite all’interno di un cascinale ristrutturato situato a Baldissero d’Alba. Il suo curatore Paolo Bertolino ci ha concesso di usare i suoi profili di alcuni dei giocatori più famosi. Ecco un profilo essenziale di Andre Agassi.
“Il tennis è uno sport solitario. Non c’è un posto dove nascondersi quando le cose vanno male. Niente panchina, niente bordo campo, niente angolo neutrale. Ci sei solo tu, nudo” – Andre Agassi
Semplicemente unico
Andre Agassi ha ammesso di non aver mai letto un libro fino al ’92, a 22 anni, e ad una cena a Vienna con Paul Bocuse, uno dei migliori chef al mondo, ordinò 2 Big Mac! Giocava con un anticipo mai visto né prima né dopo, per lui colpire in controbalzo era semplice come tirare un diritto da metà campo in allenamento. Suo padre, pugile di origine iraniana trapiantato a Las Vegas, fin dalla culla lo ha abituato alla rapidità, facendogli dondolare una pallina che doveva colpire con un cucchiaio, per creargli riflessi condizionati. Divenne famoso presentandosi in finale ad un torneo con i pantaloncini di jeans tagliati, eyeliner sugli occhi, rossetto rosa sulle labbra e un orecchino al lobo sinistro. Dopo tre finali Slam perse, con la complicità di Ivanisevic, vinse Wimbledon nel 1992 e da lì cominciò la “saga Agassi”.
Una rockstar
Al tennis mancava un campione che esaltasse gli appassionati del mercato più importante, quello degli Stati Uniti, dove le stelle dello sport vengono prima delle band musicali, degli astronauti e dei politici. C’è riuscito Agassi giocando con tre generazioni. Da McEnroe a Sampras per finire con Federer, inventando un nuovo sport soprannominato Ping-tennis perché il suo schema veniva chiamato “corri e tira”. Bassino, a volte con la pancetta, il baricentro basso e le gambe storte, con due piedi che correvano anche quando camminava.
Campione di tennis, grande uomo
Toccava di fino meglio di quanto si sospettasse e se vogliamo parlare di show, siamo al cospetto del “Maestro“. Per due volte è caduto all’inferno. Prima per colpa di un infortunio al polso, scivolando oltre la centesima posizione della classifica ATP. Poi a causa del divorzio da Brooke Shields, la prima moglie. Ha fatto meglio di Cristo, resuscitando due volte e a quel punto l’Agassi irriverente, guastafeste arrogante, ha lasciato il posto al padre di famiglia che è oggi, buon marito di Steffi Graf e Presidente di una fondazione che dona ogni anno milioni di dollari a ragazzi sfortunati. Roba da far passare in secondo piano gli 8 titoli Slam, i 60 tornei ATP e la conquista della prima posizione del ranking del tennis a 33 anni. Chapeau!
Mini-bio
Andre Agassi è nato a Las Vegas il 29 aprile 1970, di origini iraniane da parte di padre, ex pugile. Otto volte campione Slam, vincendo il Roland Garros 1999 diviene uno dei pochissimi giocatori (ad oggi sono 8) capaci di aggiudicarsi almeno una volta in carriera tutti e quattro i tornei dello Slam. Sposato con un’altra ex n.1 come Steffi Graf, diviene presto famoso anche nelle librerie grazie alla sua autobiografia “Open”, che ha venduto quasi un milione di copie solo in Italia. Agassi vanta anche 101 settimane come n.1 del mondo, nono all time in questa speciale classifica.
