La stagione Atp

La combriccola dei "Szero tituli"

Febbraio ha appena fatto il giro di boa e solo un giocatore tra i primi 5 ha vinto un torneo: Murray, Nadal, Djokovic e Del Potro sono ancora a bocca asciutta. Ora che gli Slam non sono impossibili ci si risparmia di più? Claudio Maglieri

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“Szero tituli” è una delle frasi più celebri di Josè Mourinho, sicuramente un marchio di fabbrica entrato nel nostro linguaggio comune. Allargando il discorso al tennis, “Szero” è anche il numero di tornei messi insieme in questo primo scorcio di stagione da Novak Djokovic, Rafael Nadal, Andy Murray e Juan Martin Del Potro (rispettivamente numero 2, 3, 4, 5 nel ranking mondiale).

Direte voi: vabbè ma che significa, la stagione è appena cominciata e di appuntamenti succosi ce n’è stato solo uno. Inoltre tutti questi giocatori (Nadal escluso) hanno giocato solo gli Australian Open (e sappiamo come sono finiti). Tutto vero, indubbiamente, ma fa comunque notizia osservare il fatto che questi “big” ancora sono rivettati a quota zero (ovviamente il tempo per alzare coppe non manca).

Colui che più di ogni altro è andato vicino al successo è Nadal, finalista al torneo di Doha, dove ha perso da Nikolay Davydenko fallendo nel secondo set un paio di match-balls (per dirla alla Giampiero Galeazzi). Anzi, a voler mettere i puntini sulle “i” Nadal in realtà un torneo l’ha vinto, seppur di esibizione: parliamo della munifica kermesse di Abu Dhabi, dove Rafa ha comunque sconfitto in finale Robin Soderling al termine di una vera battaglia.

Nel torneo del Qatar, inoltre, Nadal è arrivato in finale (prima di perderla) giocando un tennis sfavillante, dimostrandosi recuperato dopo l’obbrobriosa esibizione al Master londinese. Diciamo che l’uscita di scena contro Murray a Melbourne ha fatto storcere il naso a molti, per il modo in cui è maturata (con tanto di infortunio che lascia perplessi): è forse questo il punto che fa tremare i tifosi dell’iberico, più che il discorso dei “szero tituli” (ricordiamo che lo spagnolo non vince un torneo da maggio 2009, quando si impose al Foro Italico…una pausa piuttosto lunga).

Analizzando poi il capitolo riguardante Any Murray, la faccenda non è poi cosi grave: lo scozzese ha scelto di iniziare l’anno con una programmazione soft, disputando i soli Australian Open (dove peraltro è arrivato brillantemente in finale). Prima dello Slam, Andy ha giocato la Hopman Cup (torneo di esibizione a squadre che va in scena a Perth): rispetto al 2009 (quando giocò e vinse a Doha) è una partenza certamente più morbida. Murray ha poi saltato Rotterdam (dove si impose dodici mesi fa, sconfiggendo in finale Nadal) e all’ultimo ha scelto di abdicare al 250 Marsiglia (dove era regolarmente iscritto): insomma, anche lui ha scelto un calendario più tranquillo, per non logorarsi troppo.

Parlando invece di Novak Djokovic, il discorso è lo stesso di Murray: il serbo ha dapprima giocato il Kooyong Classic (perdendo malamente) mentre agli Australian Open è uscito nei quarti, per mano di Tsonga (in una partita in cui <Nole> ha sofferto per guai fisici). Settimana scorsa a Rotterdam sembrava il favorito ma si è fatto uccellare da Youzhny. Nel 2009 Novak giocò invece qualche torneo in più (Brisbane e Sydney), inoltre dovette aspettare Dubai per sollevare un trofeo: per farla breve, anche nel suo caso la statistica non fa raccapricciare.

Juan Martin Del Potro decise di cominciare il 2009 ad Auckland (vincendo la finale contro Sam Querrey) per poi arrendersi nei quarti degli Australian Open contro Federer. Quest’anno il traguardo raggiunto a Melbourne sono gli ottavi di finale (piccolo passo indietro per lui, complici alcuni dolori al polso), inoltre per trovare il suo nome tra i vincitori di un torneo occorre tornare alla scorsa stagione (quando si impose a Flushing Meadows).

Statistiche che possono dire tutto e allo stesso tempo non dire niente: tutti e quattro, seguendo le orme di Federer, hanno deciso di non riempire troppo il rispettivo calendario, nel chiaro intento di preservare il fisico. Nadal, più di tutti, deve assolutamente tenersi controllato, se vuole restare ai vertici ancora qualche anno (lo spagnolo è indubbiamente il più rabberciato del lotto). Tuttavia non lascia indifferenti il discorso dei “szero tituli”: giocatori come Roddick, Davydenko, Verdasco, Cilic e Soderling hanno già messo una loro firma sul 2010. I diretti inseguitori di Federer ancora no, programmazione o non programmazione. Campanellino d’allarme?

Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane: a breve inizieranno i tornei Master 1000 con gli appuntamenti di Indian Wells e Key Biscayne: se anche dopo questi tornei i quattro saranno nuovamente ancorati a quota zero, la statistica diventerebbe certamente più preoccupante.

Claudio Maglieri

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