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17/12/2010 16:13 CEST - SERIE A1

Il meglio della A: Tennis Viterbo

TENNIS – Ecco come il Tennis Club Viterbo, “Pentacampeon” in campo femminile, vive la Serie A1 e affronta le oggettive difficoltà del Campionato. “Gli sponsor hanno coperto per intero le spese” dice Fausto Barili, figlio dello storico presidente Giorgio “Ma abbiamo un rapporto straordinario con le nostre atlete: la Schiavone non ha alzato le pretese economiche dopo Parigi, e la Floris ha rifiutato offerte più ricche da altre squadre”. Riccardo Bisti

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Le vittorie del Circolo Canottieri Aniene e del Tennis Club Viterbo hanno fatto calare il sipario sul Campionato di Serie A1, mai in difficoltà come quest’anno e solo parzialmente salvato da due belle finali. Va così in archivio una stagione difficile e perdente dal punto di vista mediatico. Si pensi allo scarso risalto dato dai quotidiani nonostante la presenza di Francesca Schiavone: se escludiamo alcuni articoli usciti sul Corriere dello Sport (peraltro sponsor dell’Aniene), i grandi quotidiani sportivi hanno ignorato l’evento. Fino a qualche anno fa, Corriere dello Sport e Tuttosport dedicavano una pagina intera al campionato, adesso non più. La comunicazione è stata quasi interamente curata dalla FIT, presente in forze a Rovereto con il canale SuperTennis (anche se in misura minore rispetto a Bra 2009, quando venne approntato uno salotto condotto da Mara Santangelo). L’assenza dei grandi media ha fatto si che a Rovereto non venisse approntata nemmeno una sala stampa. Alla luce di questo, ci siamo domandati come i vari club vivano un campionato che costa parecchio e fatica ad avere la giusta visibilità, se non quella limitata alla comunicazione locale. Ed è un peccato: fatte le debite proporzioni, è come se i successi dell’Inter avessero una qualche eco solo a Milano. E, soprattutto, abbiamo rivolto ai quattro club presenti a Rovereto la domanda che si pongono tutti gli appassionati: “Ma chi ve lo fa fare?”. Ci siamo messi in contatto con i responsabili dei quattro club e abbiamo posto a ciascuno le stesse domande. Abbiamo ascoltato Sergio Soderini (Responsabile della Sezione Tennis presso il Circolo Canottieri Aniene), Carlo Zaniboni (direttore del Castellazzo Tennis Club), Fausto Barili (consigliere del Tennis Club Viterbo e organizzatore della squadre di A, B e C) e Massimo Bardazzi, direttore del Tennis Club Prato. Tre domande ciascuno, con il doveroso omaggio agli sponsor di ogni club che anche nel 2010 hanno sostenuto il campionato. Un aiuto vitale per quasi tutte le squadre. In quattro puntate, ascoltiamo i pareri dei quattro top-club del 2010. Oggi è il turno del Tennis Club Viterbo, vincitore per il quinto anno consecutivo del titolo femminile.

Come è vissuta la serie A nel vostro club? Come siete stati accolti al vostro rientro?
BARILI: Per il Tennis Club Viterbo la Serie A è il fiore all’occhiello di un’attività a 360 gradi, particolarmente attenta ai giovani. Dico con orgoglio che abbiamo alcuni Under 18 di interesse nazionale (Fondi, Cardarelli, Censini e Vinciguerra). La Serie A è allo stesso tempo punto di partenza e di arrivo: per dire, quest’anno ci ha fatto molto piacere inserire in squadra due ragazze come Martina Alaviso e Martina Natali. La partecipazione dei soci è totale, sono sempre presenti alle partite interne. Il TC Viterbo è una grande famiglia, abbiamo 270 soci ma stiamo crescendo anche sul piano delle strutture: abbiamo recentemente realizzato tre campi in Greenset e una palestra.

L’interesse di giornali e TV (eccezion fatta per le finali in diretta su SuperTennis) è stato scarso. Dopo tanti investimenti e sacrifici per arrivare in alto, un circolo come vive questa situazione?
BARILI: Credo che il problema nasca da lontano. Se non c’è pubblicità il tutto deriva dal fatto che il tennis non è molto seguito pur offrendo splendide manifestazioni che sono di grande importanza per la vita dei circoli. Credo che parlare male della Serie A non sia da esperti di tennis, magari chi lo fa non è a conoscenza di determinate realtà. So che è criticata anche la formula, ma chi è abituato alla Fed Cup ed alla Coppa Davis, dove si giocano 1-2 incontri al giorno, dovrebbe ricordarsi che a quei livelli si arriva partendo da gare come la Serie C.

Ma quanto costa partecipare alla Serie A? Quante spese vengono coperte dagli sponsor? E quali sono i vostri sponsor?
BARILI: Se lo chiedono in tanti, soprattutto ci domandano: “Ma come fate a permettervi la Schiavone?”. Con tutte le attività collaterali, comunque legate alla Serie A, siamo rimasti su una spesa di 70-80.000 euro. Vale la pena raccontare un aneddoto: avevo raggiunto un accordo economico con la Schiavone proprio alla vigilia del Roland Garros. Dopo il suo trionfo eravamo felicissimi, ma temevamo che alzasse le richieste. Invece ci ha garantito la presenza, sottolineando che gli accordi non sarebbero mutati. Credo che sia una grande dimostrazione di attaccamento al club. Ma sono tutte straordinarie: la Sulpizio è viterbese d’adozione, la Floris si allena spesso da noi ed ha rifiutato le offerte di alcuni club che certamente l’avrebbero pagata più di noi. Per la Garbin non ci sono parole, è un po’ una giocatrice-mamma, coccola le compagne ed è sempre pronta a dispensare consigli. Poi si è sempre mostrata disponibile a fare da tramite con la Schiavone, che dopo Parigi ha visto aumentare a dismisura i suoi impegni. E non dimentichiamo che l’anno scorso hanno giocato e vinto praticamente con i soli rimborsi spese a causa del momento di difficoltà che viveva il circolo. La cifra spesa è rimasta immutata, ma è come se fosse diminuita: volete mettere poter tesserare una campionessa Slam, una giocatrice fortissima come la Garbin e una top 150 come la Floris? Quest’anno non avevamo più il title sponsor, ma ringraziamo chi ci ha sostenuto e ci ha consentito ancora una volta di coprire l’intero costo del campionato. Un vivo ringraziamento va ad Acqua Egeria, il partner principale, l’Hotel Costiera e Villa Sofia, il Comune di Viterbo, la Regione Lazio e lo Stabilimento “Il Gabbiano” di Marina di Montalto, il cui striscione è presente tutto l’anno presso il nostro circolo.

Riccardo Bisti

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