21/04/2013 21:27 CEST - Masters 1000 Montecarlo

Si rompe il dominio Nadal Djokovic re del Principato

TENNIS - Dopo otto anni, Nadal cede il titolo a Montecarlo. Vince Djokovic, amico del Principe Alberto, 62 76. Nole domina e chiude col dritto vincente. Per Nole è il 14mo Masters 1000, l'ottava finale vinta contro Nadal, la terza sul rosso. Da Montecarlo, Alessandro Mastroluca

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Nadal e Djokovic con i trofei a Montecarlo
Nadal e Djokovic con i trofei a Montecarlo

Vive a Montecarlo, è amico del Principe Alberto e di sua moglie Charlene, che premiano i finalisti. E' Djokovic, il campione che a Monaco è di casa, a spezzare il dominio di Nadal che dal 2005 ha eletto il Principato a suo giardino tennistico preferito. L'ultima volta che Rafa aveva perso a Montecarlo, per dare un'idea, Federer non aveva ancora vinto uno Slam, Hewitt era numero 1 del mondo e Bush era presidente Usa al primo mandato.

"Grazie di avermi fatto vincere questo torneo almeno una volta" ha detto Djokovic durante la premiazione, introdotta da una colonna sonora quantomai adatta al momento e all'occasione: Skyfall di Adele.

"Grazie a tutti quelli che rendono possibile questo grande torneo" esordisce Nadal nel discorso in cui si sforza all'inizio di parlare un po' in francese ma l'interprete, forse sorpreso, ritraduce... in francese.

"E'un gran piacere essere qui" dice Djokovic in francese. "Per me che abito qui è un torneo speciale" e stavolta l'interprete traduce in inglese. "Il mio francese finisce qui" commenta Djokovic, che fa ridere anche il traduttore. "E' il più bel club del mondo, mi sono spesso venuto ad allenare qui". Ho deciso solo all'ultimo di giocare qui, conclude, "ma visto come è andata è stata la scelta migliore possibile".

Djokovic è pazzesco nel primo set. Di dritto comanda, cancella l'arma migliore di Nadal dominando la diagonale sinistra, alternando in misura quasi uguale e con la stessa efficacia rovesci incrociati e lungolinea, si muove meglio, gioca co piedi attaccati alla riga. E per di più si difende attaccando, come nessuno. Nadal è costretto a subire e aspettare. Djokovic gioca, e meglio, il tenis di sbarramento e atletismo di Nadal, costretto a un tennis non suo per tenersi a galla. Il maiorchino, analizza Patrick Mouratoglou, non scivola quando si approccia a colpire di dritto ma si avvicina con passi più piccoli un po' come fa sul duro.

Così, all'ottavo set point per Djokovic, la nona replica inizia a sembrare più improbabile. Nadal non perdeva il primo set in un match a Montecarlo dalla semifinale del 2006 contro Gaudio. Nel secondo parte meglio, sale avanti di un break (3-2), ma cede il servizio a zero nell'ottavo game e subisce il ritorno di Djokovic nel tiebreak. Il serbo non gli lascia scampo. Chiude 7-1 con un dritto vincente e un urlo liberatorio con 22 vincenti, che insieme ai 35 gratuiti di Nadal spiegano bene il risultato finale.

Il primo scambio lungo lo vince Nole con l'accelerazione cross di rovescio. e chiude con l'ace tenendo a 15. Il primo doppio fallo di Nadal e un dritto a rete danno a Djokovic la prima mezza chance (30 pari), il serbo tira a rete il rovescio lungolinea ma sfianca lo spagnolo di ritmo sulla diagonale sinistra. I primi due game confermano quanto già visto in 34 sfide. Djokovic è carico, gioca profondo e coi piedi più vicini alla riga. Rafa sta un po' più dietro, arrota e prova a lavorare il serbo ai fianchi coi topponi su cui è difficile appoggiarsi. Ma soffre col rovescio e dopo 10 punti Nole ha una palla break, che converte co la sua arma migliore, il rovescio lungolinea. Il pubblico, in maggioranza pro-Rafa, applaude con moderazione. Si divertono anche Tommy Haas, che ha sconfitto Nole a Miami, e Felix Baumgartner, l'uomo che si è buttato da 39 mila metri in caduta libera arrivando a una velocità di Mach 1.25.

Djokovic dà una grande dimostrazione di autorità nei primi game, quella che gli era mancata nelle ultime finali sul rosso contro Nadal. E' lui che detta i tempi, che comanda sia di dritto, sempre pesante e profondo, anche a sventaglio.   E anche quando Rafa trasforma la difesa in attacco, Djokovic sa trovare contromisure come rasoiate velenose di dritto che entusiasmano il pubblico, che si scalda per il gran scambio che chiude il terzo game.

Col rovescio, Djokovic fa quel che vuole o quasi. E' devastante in difesa, letale in contrattacco, poi due nastri lo aiutano nel quarto game e il doppio break (4-0) è servito. A Nadal non riesce nemmeno il suo uncino di dritto,

Nadal cancella quattro palle del 6-0, sulle 5 concesse nel game, aggrappandosi all'ultima arma che ha, la prima di servizio, e quando Djokovic mette fuori un rovescio in avanzamento non impossibile cominciano a farsi vedere sugli spalti le bandiere spagnole. C'è il silenzio del rispetto e delle grandi occasioni durante i punti che scandiscono il settimo game. Ma gli intervalli si riempiono dei "vamos Rafa" e degli applausi ritmati mentre Djokovic sbaglia due volée di fila (chissà, sente anche lui il peso della storia, anche se quella con la s minuscola, del tennis e del torneo)e dà allo spagnolo una piccola ancora di salvezza. Rafa controbreaka a 15.

E Rafa per un po' si riaccende. E' vero, è sempre Djokovic a far male, anche col dritto e perfino in contrattacco, ma i punti non arrivano più come prima, il livello di sbarramento da parte del maiorchino sale e il pubblico sentitamente ringrazia. Nadal cancella anche un sesto set point col dritto lungolinea su cui Nole alza un disperato pallonetto in recupero, e un poi un settimo, ancora con la prima vincente, ma si arrende con il terzo doppio fallo.

Le difficoltà di Rafa si leggono nel punto che decide il primo game del secondo set: arriva bene sulla palla corta di Djokovic, ma gli tira il passante addosso e il serbo alza un lob al volo vincente. Adesso il pubblico si diverte e c'è anche chi sente la mancanza del Fab Four assente e grida "come on Roger!".

Il primo gran vincente di Nadal in movimento è il passante lungolinea dopo la volée in allungo con cui conquista le prime due palle break del match (15-40), ma Djokovic si salva e sale 2-1 con quattro punti di fila. Nel secondo set erò c'è un altro Nadal. Il maiorchino sale di intensita con i colpi a rimbalzo e fa crescere le rotazioni col topsin. Forza così il serbo a due errori che gi costano il break del 3-2. I tifosi di Rafa si esaltano per il passante lungolinea del 4-2, quelli di Nole per il break a 15 che vale il riaggancio sul 4 pari. Sul 5-4 il numero 1 del mondo sfodera una gran volé in allungo ma avrebbe certamente potuto far di più sulla risposta, messa in rete, che vale il 5-5. Nadal torna a sfondare con l'uncino di dritto, che ritrova dopo un'ora e mezza quando serve di più, Djokovic perde un po' il suo rovescio d'attacco e il Centrale del Prinipato diventa un'arena: il mare fuori, sullo sfondo, terra e fuoco dentro.

Djokovic nell'arena ci sa stare eccome: due rispostone, un dritto e un rovescio stretto vincente firmano il controbreak a zero e il tiebreak. Qui dà il meglio, prende rischi, strappa subito il minibreak e mette una marcia che oggi Rafa non ha. Finisce 7-1 e qualche bandiera serba compare anche in tribuna stampa.

I SET PERSI DA NADAL A MONTECARLO

2003
R16  Guillermo Coria (ARG)  26  L 6-7(3), 2-6

2005
S  Richard Gasquet (FRA)  101  W 6-7(6), 6-4, 6-3
W  Guillermo Coria (ARG)  9  W 6-3, 6-1, 0-6, 7-5

2006
S  Gaston Gaudio (ARG)  8  W 5-7, 6-1, 6-1
W  Roger Federer (SUI)  1  W 6-2, 6-7(2), 6-3, 7-6(5)

2009
W  Novak Djokovic (SRB)  3  W 6-3, 2-6, 6-1

2011
S  Andy Murray (GBR)  4  W 6-4, 2-6, 6-1

2013
QF Dimitrov Grigor (BUL) 34 W 6-2, 2-6, 6-4

F Djokovic Novak (SRB) 1 L 2-6, 6-7(1)

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