21/04/2013 14:05 CEST - Masters 1000 Montecarlo

Rivivi le 15 finali Nadal-Djokovic

TENNIS - Quella di domenica è la sedicesima finale tra Nadal e Djokovic, la terza a Montecarlo. Rivivi tutte le precedenti quindici sfide per titolo, dalla prima a Indian Wells nel 2007 all'ultima, al Roland Garros dell'anno scorso, passando per il match da record in Australia. Da Montecarlo, Alessandro Mastroluca

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Masters 1000 Montecarlo, Rafa Nadal
Masters 1000 Montecarlo, Rafa Nadal

2007 Indian Wells FR Hard (O) R.NADAL 6-2 7-5
“Quattro a zero in un balletto, 6-2 in mezzoretta, 7-5 e match archiviato in un’oretta e mezza”. Così sintetizzava Ubaldo Scanagatta la finale di Indian Wells. Nel primo set praticamente non si gioca: Nadal perde due punti al servizio (ne vince 16 su 18), per giunta uno per un doppio fallo. Djokovic, primo teenager capace di arrivare in finale nel torneo dai tempi di Andre Agassi (1990), al suo primo title-match in un grande torneo, sale di livello nel secondo set e riesce a procurarsi tre palle break, ma non a convertirle. Nadal vince così il suo primo torneo dopo il Roland Garros e diventa il primo spagnolo nell'Albo d'Oro dopo Alex Corretja (2000).

2008 Queen's FR Grass (O) R.NADAL 7-6(6) 7-5
“Difficile, no?”. Così Nadal ha commentato il suo primo titolo sull'erba che l'ha reso il primo a vincere back-to-back il Roland Garros e il Queen's. Nadal diventa anche il primo spagnolo dopo Gimeno (1972) a vincere un torneo sull'erba. Nadal è stato a un punto dal trovarsi sotto 0-4 nel primo set, ha annullato un set point sul 5-6 nel tiebreak. Il secondo è un trionfo di break e controbreak: Djoko strappa il servizio per servire per il set sul 5-4 ma paga l'incapacitò di tenere il servizio.

2009 Monte Carlo FR Clay (O) R.NADAL 6-2 2-6 6-1
“Quinto trionfo monegasco per il Borg del terzo millennio. Ma bisogna ringraziare calorosamente Novak Djokovic per averci dato una bella finale per due ore, cioè fino al 2-1 del terzo set, dopo che finalmente era riuscito a strappare un set a Nadal” scriveva Ubaldo Scanagatta. “Se uno avesse visto anche soltanto i primi tre games del terzo set avrebbe trovato giustificato il prezzo del biglietto. Una mezz’ora di tennis straordinario, il primo game di 14 punti, il secondo di dodici, il terzo ancora di quattordici, ma tutti (o quasi) bellissimi, intensissimi. Nadal ha salvato tre palle break nel primo game _ una con un punto pazzesco al termine del quale Djokovic si è addirittura buttato in ginocchio disperato, dopo che Rafa aveva raggiunto una sua palla corta impossibile riuscendo a estrarne un cross di rovescio assurdo _ e nel secondo ha recuperato da 40-15, con la complicità di due doppi falli del serbo (3 in tutto). Ma nel terzo game un Djokovic ancora battagliero ha lottato come un pazzo per più di dieci minuti per portare a casa un break che avrebbe potuto rimetterlo in corsa. Lì però è come se avesse finito la benzina”.

2009 Rome FR Clay (O) R.NADAL 7-6(2) 6-2
Non è stata una gran finale, come raccontava anche Rino Tommasi. “Rafael Nadal non ha avuto bisogno di giocare il suo miglior tennis per vincere per la quarta volta il nostro torneo e stabilire quindi un primato. (…) La partita di ieri è stata equilibrata ed interessante solo nella fase centrale quando Nadal, che aveva preso un break di vantaggio in avvio, ha avuto un set point sul 5 a 3... Sembrava che fosse impossibile per gli avversari di Nadal superare la barriera del terzo game. Djokovic, anche lui senza dare il meglio, riusciva ad agganciare Nadal sul 5 pari e, strappandogli una seconda volta il servizio, lo obbligava addirittura al tie-break. Era il massimo risultato possibile anche perché nel tie-break Djokovic scadeva addirittura a sparring partner cedendolo per 7 punti a 2. La partita finiva lì perché nel secondo set, dopo aver salvato un turno di servizio da 0-30 ed essere rimasto in scia fino al 2 pari, Djokovic si rassegnava al suo destino fino all’inevitabile 6-2”.

2010 US Open Final, hard, NADAL 6-4, 5-7, 6-4, 6-2
Nadal entra nella “Historia”. Alla prima finale in carriera a Flushing Meadows, vince il terzo Slam di fila dopo Parigi e Wimbledon, primo a riuscirci dopo Rod Laver che conquistò il Grande Slam nel 1969, ed entra nell’élite di chi ha vinto almeno una volta tutti i major insieme a Federer, Agassi, Perry, Emerson, Budge, Laver. Nadal strappa subito il servizio al serbo, che aggancia il maiorchino sul 2-2 ma restituisce subito il servizio e Nadal converte la sesta palla break e allunga di un set. Nel secondo però il servizio dello spagnolo inizia a latitare: Djokovic infila un parziale di 11 punti di fila e sale 3-1 con un break di vantaggio. Nadal ne aveva subiti solo 2 nei 91 game di servizio fino alla finale, ne concede altrettanti nei primi 7 turni di battuta in finale. Un nuovo scroscio di pioggia interrompe il match sul 4-4 30 pari nel secondo. Dopo 57 minuti si torna in campo, Nadal perde il secondo set (il primo e unico lasciato per strada nel torneo) ma, come canta Billie Myers, bacia la pioggia. Rafa si procura 16 palle break negli ultimi 2 set, ne converte 3 e tanto basta per alzare il trofeo dopo 3 ore e 43 minuti.

2011 BNP Paribas Open Final, hard, DJOKOVIC 4-6 6-3 6-2
Djokovic, che ha superato sul campo e in classifica Federer, si regala a Indian Wells la 20ma vittoria di fila, 18ma nel 2011, e diventa il terzo dopo Davydenko e Nalbandian ad aver battuto Federer e Nadal nello stesso torneo per due volte. Sul 3-3 nel primo set Djoko deve annullare quattro palle break, 3 consecutive, ma il break alla fine arriva. Il serbo controbrekka nel sesto gioco, ma Nadal è nel suo momento migliore e infila un parziale di 18 punti a cavallo tra primo e secondo set. L’ultimo acuto del maiorchino è il controbreak sul 4-3 nel secondo set. Lo spagnolo finisce piegato anche sul lato del dritto, il serbo indovina una serie di sei giochi di fila che lo portano fino al 4-0 nel terzo set. Per il nuovo numero 2 del mondo è il secondo successo a Indian Wells, il sesto Masters 1000 in carriera e il 21mo titolo in assoluto, terzo stagionale.

2011 Sony Ericsson Open Final, hard, DJOKOVIC 4-6 6-3 7-6(4)
3 ore e 21 minuti di battaglia elettrizzante, impostata e mantenuta su un livello che sfiora la fantascienza, che avvicina la perfezione. I picchi del serbo sono altissimi, ma Nadal oppone una resistenza ancora maggiore. Sull’1 pari Djoko perde il primo break del torneo: il serbo spreca quattro palle break ma litiga col rovescio e in un amen è sotto 5-1. Rafa restituisce solo uno dei due break di vantaggio ma chiude il primo set. Da qui, però, il Djoker non sbaglia più: salva una palla break sul 2-0, sale 4-1 con chance per il 5-1 (maturata con un lob millimetrico). Il set finisce comunque 6-3 per il serbo che tiene a zero l’ultimo game del parziale. Sull’1-1 nel terzo Nadal va sotto 15-30 ma si salva col servizio (2 punti diretti) e uno smash. Djoko, sotto 0-30 nel game successivo, estrae due jolly di rovescio e impatta sul 2-2. Un altro punto strepitoso permette a rafa di tenere il game successivo. E’ il momento migliore del match, che inevitabilmente si conclude al tiebreak. Djoko parte meglio, si gira sul 4-2 in suo favore. Nole ha bisogno comunque di tre match point per entrare nella storia.

2011 Mutua Madrid Open Final, clay, DJOKOVIC 7-5 6-4
Nadal non perdeva sulla terra da 37 partite, dagli ottavi del Roland Garros 2009 contro Soderling. E’ Djokovic, alla 34ma vittoria di fila, la 32ma nel 2011, a fermarne la corsa e a cancellare un altro zero nel suo inseguimento ai record: in nove precedenti, aveva sempre perso da Nadal sul rosso. Djoko è riuscito a comandare anche sulla diagonale sinistra, togliendo il tempo a Rafa sul suo colpo migliore: il rovescio di Nole ha più angolo e più profondità del dritto di Nadal che si ritrova sotto 4-0 ma si fa recuperare entrambi i break. Rafa annulla tre set point servendo sul 4-5 ma il break arriva due game dopo.
Rafa apre il secondo con un pallonetto da sotto le gambe che gli regala tre palle break. Ma il vantaggio è effimero. Si procede seguendo i servizi fino al 4-5, qui Djoko alza ancora il livello alla risposta e diventa il secondo nella storia a vincere 3 Masters 1000 di fila.

2011 Internazionali BNL d'Italia Final, clay, DJOKOVIC 6-4 6-4
Il sorpasso è ancora rimandato: per diventare numero 1 dopo Roma, Nole doveva vincere il torneo e sperare che Rafa uscisse prima delle semifinali. Si è avverata solo la prima parte. In semifinale, era stato a due punti dalla sconfitta contro Murray. Ma risorge come l’Araba Fenice e diventa il secondo giocatore in grado di battere Nadal quattro volte di fila dopo Davydenko, il primo dal 2005 (ci riuscirono Rafa e Roger) a vincere 4 Masters 1000 in un anno, Vince così 7 tornei consecutivamente nel 2011 mentre Rafa esce sconfitto in un’arena dove aveva vinto 5 volte in 7 partecipazioni, con un bilancio di 31-1 prima della finale con Djokovic, la prima tra le teste di serie 1 e 2 al Foro dopo quella, epica, tra Roger e Rafa del 2005. Lo spettacolo, però, su un campo lento perché spruzzato da tre ore di pioggia, non è all’altezza di quel confronto. Djoko costruisce il quarto match point con l’arma in più che ha cambiato la storia della loro rivalità, il rovescio incrociato, e mette virtualmente le mani sullo scettro.

2011 Wimbledon Final, grass, DJOKOVIC 6-4 6-1 1-6 6-3
Un regno nato il 4 luglio, quello di Novak Djokovic. Nemmeno l’erba di Wimbledon cambia la storia della rivalità. Nemmeno una sconfitta, peraltro, avrebbe cambiato l’inevitabile: Djokovic sarebbe diventato comunque numero uno del mondo. Ma ci arriva da vincitore, dopo aver conquistato quello che all’epoca dei gesti bianchi era considerato il campionato del mondo del tennis. Nole è superbo per i primi due set, martella Rafa a suon di 22 vincenti e gli concede appena cinque game. Nadal risorge nel terzo, in cui ritrova rabbia e colpi, e si illude di poter firmare la prima rimonta da sotto due set a zero in finale ai Championships dal 1927 (Cochet b. Tilden), ma il serbo ha in mente un altro programma. Ed è la bandiera serba che campeggia a Wimbledon dopo la finale.

2011 US Open Final, Grand Slam, hard, DJOKOVIC 6-2 6-4 6-7(3) 6-1
Nole Djokovic diventa il sesto giocatore a vincere tre Slam su quattro in stagione, l'ottavo a trionfare a Wimbledon e Flushing Meadows in successione. "La sua superiorità tecnica su Nadal, dopo sei vittorie consecutive su sei sfide nel 2011 (e in tre superfici diverse) principalmente dovute al fatto che fra due giocatori di fondocampo chi può fare il punto con tutti e due i fondamentali è favorito su chi può farli soltanto (o quasi) con il dritto, non può più essere messa in discussione" commentava Scanagatta. "E’ stata una grande partita. Due giocatori con le loro caratteristiche, attaccanti corri e tira da fondocampo _ per usare un’espressione cara a Robertino Lombardi _ finiscono per giocare inevitabilmente a specchio. Si lavorano ai fianchi e come uno accorcia l’altro affonda il vincente. La differenza, come dicevo sopra, è che Djokovic gioca più sciolto, meno di forza, e può chiudere il punto tanto con il dritto (più spesso) che con il rovescio, mentre Nadal lo fa spesso di dritto e quasi mai di rovescio. Con il rovscio,soprattutto in fase di risposta, Rafa si ritrova spesso costretto a giocarlo con il taglio sotto la palla, e lì la palla magari non si alza tanto dal cemento (però non dà noia a Djokovic che è fatto di gomma e non ha nessuna difficoltà a piegarsi fino a terra anche se deve giocare il rovescio bimane…un colpo che di solito soffre i rimbalzi molto bassi, ma non nel suo caso) ma va piano. Non è quasi mai vincente. Due colpi contro uno, per chi a rete non viene che a cogliere punti fatti per tre quarti, non c’è quasi gara. Djokovic, inoltre, ha dimostrato anche di avere più mano: le smorzate vincenti sono state tutte sue. Nadal ne ha provate un paio e non le ha fatte bene".

2012 Australian Open Final, hard, DJOKOVIC 5-7 6-4 6-2 6-7(5) 7-5
"Durante la premiazione, per la prima volta, hanno dovuto portar loro le sedie perché non stavano più in piedi". Inizia così il racconto firmato dal direttore Scanagatta della finale dei record, la "più lunga della storia di 437 slam, 5,53 minuti per 55 games, alla fine di un match combattuto _ è il caso di dirlo _ da due incredibili guerrieri che ci hanno riservato straordinarie emozioni. Due atleti pazzeschi, prima ancora che due grandi campioni capaci di giocare tre finali consecutive negli Slam. E probabilmente non finisce qui. Solo che se giocano così al Roland Garros la finale durerà 8 ore.
Solo il nome del vincitore, Novak Djokovic, n.1 del mondo, è lo stesso delle ultime sei volte, ed è lui anche il campione degli ultimi tre Slam. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare una partita così, con Nadal che vince il primo set ma poi sembra soverchiato da Djokovic che avanti due a set è avanti prima 4-3 e 0-40 sul servizio di Nadal e poi 5-3 nel tiebreak, ma subisce la rimonta dell’irriducibile Nadal e si ritrova al quinto set. Nei 29 match precedenti (16-13 per Nadal ma 6-0 per Djokovic nei duelli del 2011) non ci erano mai arrivati.

2012 Monte-Carlo Rolex Masters Final, NADAL 6-3 6-1
"Fra qualche anno nessuno se lo ricorderà più, nell’albo d’oro il 2012 nel Principato resterà come l’anno in cui Nadal trionfò per l’ottava volta consecutiva _ e magari non sarà neppure ricordato per questo…perché se vncerà anche una nona o una decima chissenefrega dell’ottava! _ e nessuno ricorderà che non c’è stata partita perché non c’è stato neppure Novak Djokovic" commenta Ubaldo. "I fans di Djokovic diranno che c’era anche un gran vento, ma anche questa è cosa che nessuno ricorderà mai e, più ancora di quell’altra, non merita nemmeno ricordare, perché anche se il vento può aiutare più le caratteristoche di un giocatore, il migliore è quello che si sa adattarvi. E che oggi il migliore fosse Nadal non può essere messo in discussione. Questa finale a senso unico è stata deludente come lo sono tutte le finali a senso unico. Restano nei palmares, e nella memoria dei più dotati di neuroni. Ma non sposta nulla, a mio avviso. Se non _ forse _ nella fiducia di Rafa Nadal, che se avesse perso ancora una volta si sarebbe convinto di non poter più battere Djokovic".

2012 Internazionali BNL d'Italia Final, NADAL 75 63
Per la prima volta dal 1930, due finali consecutive al Foro hanno gli stessi protagonisti. E' la terza finale tra Nole e Rafa a Roma. Finisce con il trionfo 75 63 del maiorchino, che conquista senza perdere un set il 21mo Masters 1000 in carriera, superando Federer in questa speciale classifica e sopravanzando lo svizzero anche nel ranking ATP. Sarà dunque numero 2 e testa di serie numero 2 al Roland Garros.

Djokovic paga i 41 errori, davvero troppi in due set, seppur durati 2 ore e 16. Nadal ha infatti portato a casa 76 punti in totale, più della metà grazie ai gratuiti del serbo. E proprio glin errori sono il grande cruccio di Nole. "Ho avuto molte occasioni nel match, sia nel primo sia nel secondo set, ma non le ho sfruttate. E quando manchi delle chance contro Rafa, che su questa superficie è il migliore del mondo, non puoi pensare di vincere. Oggi non ero al meglio, però quando giochi contro Nadal sai che devi essere sempre precisissimo e rischiare più del solito".

Sul rinvio ha confermato che "la decisione l'abbiamo presa tutti insieme. Mi dispiace per le persone che erano lì sperando di vederci giocare ma c'era il rischio di infortuni, la terra era davvero troppo soffice".

2012 Roland Garros Final, NADAL 64 63 26 75
"Quando sul centrale del Roland Garros metteranno un tetto non pioverà più, come a Wimbledon, dove le giornate di pioggia si sono improvvisamente trasferite in Scozia ed Irlanda. Ma tetto o non tetto Rafa Nadal continuerà a vincere al Roland Garros perché, come dice lo stesso Nole Djokovic “è il più forte tennista di tutti i tempi sulla terra rossa”. E ha l’aria di dirlo con intima convinzione, non per pura piaggeria. Djokovic non ha visto giocare Borg come chi scrive, ma la sensazione che dà oggi Nadal e che dava allora Borg è la stessa: dominano gli avversari, lasciano pochi giochi anche ai migliori del mondo alle loro spalle, tutt’al più soffrono in un match o al massimo due per torneo. Per gli altri non è così. Nadal ha detto oggi una cosa sulla quale conviene riflettere: “Non è possibile giocare sempre bene, io ho vinto 7 Roland Garros, 7 Montecarlo, 7 Barcellona e una di meno (ha detto proprio così…) Roma, ma non ho sempre giocato bene. Ho avuto anche giornate meno buone, in cui ho giocato a livelli più medi che ottimi, però anche in quella ero presente mentalmente al 100 per 100"

"Ma c’è una differenza" prosegue l'articolo di Scanagatta: "la prima parte del match la si era giocata in condizioni assolutamente regolari, mentre nella seconda il campo era via via diventato un campo al limite, sia perché si scivolava o si poteva temere di farlo, sia perché si infittivano i cattivi rimbalzi e infine le palle erano diventate pesanti come mattoni svantaggiando l’effetto top-spin che in condizioni normali invece Nadal riesce a generare.

Da Montecarlo, Alessandro Mastroluca

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