17/08/2013 03:33 CEST - Cincinnati Masters

Isner cancella il sogno di Djokovic: fuori n,1 e n.2

Isner: seconda vittoria contro un numero 1 del mondo

TENNIS - John Isner batte Djokovic 76 36 75. Cincinnati resta l'unico Masters 1000 che ancora manca al serbo. Isner affronterà Del Potro che ha liquidato Tursunov 6-4 3-6 6-1. Stefano Tarantino e Alessandro Mastroluca

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Juan Martin Del Potro a Cincinnati
Juan Martin Del Potro a Cincinnati
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Il Career Golden Masters deve aspettare ancora. John Isner, appena uscito dalla top-20, spegne il sogno di Novak Djokovic. Si impone 76 36 75 grazie a 42 vincenti (contro 35) e nonostante 41 errori (a 30). Djokovic ottiene un solo break, che decide il secondo set. Ne concede solo uno, alla decima palla break, ma nel momento sbagliato: all'ultimo game del match. Per Isner è la seconda vittoria contro un numero 1 del mondo: anche la prima era arrivata contro Djokovic, l'anno scorso in semifinale a Indian Wells.

Isner affronterà Del Potro, alla seconda semifinale consecutiva a Cincinnati. L'argentino, sconfitto proprio da Djokovic l'anno scorso, ha vinto tutti i quattro scontri diretti.

Il trionfo di Long John (Mastroluca)

Il primo set si decide al tiebreak, il sesto in quattro scontri diretti (4-2 Isner il bilancio). Isner è efficacissimo al servizio, perde appena 6 punti in altrettanti turni di battuta. Djokovic ne concede 13 e deve salvare quattro palle break. Le prime due nel primo gioco di battuta, ma si salva con un paio di prime robuste. Nel sesto game, Isner spinge Nole ai vantaggi, si procura una nuova chance di break ma rovina tutto con uno smash affossato a rete. Si va avanti seguendo i servizi fino al 3-3 (con l'americano che piazza una prima a 139 mph). Djokovic poi concede il minibreak nel modo peggiore, con un doppio fallo. La frustrazione è evidente e giustificata. Isner mette in fila una gran seconda vincente e una chiusura a rete dopo una poderosa accelerazione di dritto (6-3). Il serbo salva i primi due set point, ma Isner, che chiude con l'86% dei punti con la prima e 13 vincenti, trova una perfetta seconda al corpo per convertire il primo giocato col servizio a disposizione e conquistare il 31mo tiebreak stagionale rinforzando il suo primato ATP.

Così come già gli era successo contro Del Potro a Washington, Isner gioca un ottimo primo set ma inizia il secondo con un pessimo game di battuta. Djokovic, che salva una palla break nel primo game, sale 2-0 e servizio con l'aiuto di Isner che stecca di dritto nello scambio finale.

Isner continua a sbagliare (saranno 18 i gratuiti a fine set) e si gira frustrato verso il suo coach: "Ma cosa diavolo sto facendo" gli grida, "non so più tirare un rovescio". Ed è proprio il rovescio a tradirlo nel settimo game, sulla palla del possibile controbreak: Djokovic tira una seconda molto rischiosa, è costretto a un recupero sulla risposta profonda che in qualche modo resta sulla riga e ringrazia l'americano che spreca la più grande occasione avuta per rimettersi in corsa. Djokovic non concede chance e tiene a 15 l'ultimo game con una gran prima e un paio di ottimi dritti che portano a 13 il conto dei suoi vincenti.

Il terzo set procede senza break fino al tiebreak con Djokovic che se la prende, e a ragione, per il warning per perdita di tempo al decimo game: "Stavo aspettando che finissero di applaudire" spiega al giudice di sedia, evidenziando ancora una volta la troppa discrezionalità nell'interpretazione di una regola dai confini troppo sfumati. Djokovic salva un match point, che è anche la nona palla break che annulla nel match, ma alla decima il rovescio tradisce il serbo. Isner si prende l'abbraccio di Cincinnati. Djokovic rimanda ancora il primo trionfo nell'unico Masters 1000 che ancora gli manca.

Grande soddisfazione, naturalmente, per Isner dopo la vittoria: “E’ stato un match molto simile a quello di Indian Wells [2012], entrambi molto equilibrati, solo in questo caso era un quarto di finale invece di una semifinale. Il pubblico mi ha aiutato molto in tutte e due le partite. Sentivo che stavo giocando bene, ho avuto parecchie chance, al di là di alcuni frangenti nei quali non riuscivo a tenere in campo la risposta. Ma in generale mi sentivo bene negli scambi da fondo, ho giocato in maniera aggressiva, tenendolo sotto pressione, sulla sua seconda di servizio mi sono spesso spostato per colpire di diritto, ed alla lunga la tattica ha pagato. Alla fine sono stato anche fortunato, ma mi sono divertito molto. Domani sarà dura, [Del Potro] mi ha battuto a Washington in tre set, ma abbastanza facilmente. Dovrò fare il mio solito gioco, non ho ancora parlato con il mio allenatore, ma niente di quello che faccio in campo è esattamente astrofisica…”.

Del Potro in semifinale, ma non è al 100% (Tarantino)

Juan Martin Del Potro raggiunge la semifinale al Masters Series di Cincinnati battendo in tre set Dmitry Tursunov, ma ancora una volta la condizione fisica del tennista sudamericano è sembrata alquanto approssimativa.
Dopo aver giocato infatti una quarantina di minuti di gran tennis, servendo in maniera perfetta e sopperendo con il solito gran diritto alla debolezza sul lato del rovescio, il gigante di Tandil ha prima ceduto il secondo set al suo avversario (che comunque va detto non ha sfigurato), salvo poi vincere il terzo con un 6-1 ben più difficoltoso di quanto non dica il punteggio.
Difficoltoso perché Del Potro è apparso alquanto giù di corda fisicamente e nonostante l'andamento  sia stato sempre  a lui favorevole ha espresso più volte con il linguaggio del corpo la voglia di liberarsi al più presto del match.
Sicuramente avranno influito anche le condizoni meteo (giornata calda e molto umida), ma dopo i balbettii mostrati contro Feliciano Lopez i segnali odierni destano sicuramente qualche preoccupazione in vista di una semifinale sicuramente più impegnativa in quanto a caratura dell'avversario (Djokovic o Isner).

Del Potro (7)- Tursunov (Q) 64 36 61

Il primo quarto di finale del Masters Series di Cincinnati oppone Juan Martin Del Potro al russo Dmitry Tursunov, attualmente nr.44 del ranking, qui a Cincinnati proveniente dalle qualificazioni.
C'è un solo precedente tra i due, vinto nettamente dal tennista sudamericano a Valencia nel 2011.

Delpo non fa mistero dei suoi problemi al polso sinistro, Tursunov lo sa e cerca di applicare sin dall'inizio una tattica ben precisa. Invece di giocare sul ritmo (come di solito fa), prova a scambiare un po' di più rimandando palle senza peso dall'altra parte, soprattutto sul rovescio dell'avversario, colpo bimane sul quale proprio il polso del tennista argentino viene sollecitato di più.

Ma Del Potro risolve il problema servendo alla grandissima e non concedendo praticamente nulla all'avversario.
L'argentino mette infatti l'84% di prime con le quali fa il 90% di punti e concede appena 5 “quindici” alla risposta.
Così il primo parziale si decide con il break nel terzo game sul servizio di Tursunov, break invero propiziato da una serie di strafalcioni del russo che cede la battuta a zero.
Il match comunque tecnicamente è valido, Del Potro chiude con 14 vincenti e 5 gratuiti il primo set, il suo avversario con 11 vincenti e 10 gratuiti.
Per il russo il problema è che alla risposta ha sin qui potuto ben poco e soprattutto la strategia di rallentare il ritmo sembra  a volte mandarlo fuori giri.

Tursunov però continua fare il suo match, Del Potro cala finalmente alla battuta, arrivano le prime opportunità per il nr.44 del mondo.
L'argentino infatti nel secondo gioco del secondo set si fa rimontare da 30-0 al servizio complice il primo doppio fallo del match. Un gratuito di diritto porta il russo alla prima palla break del match che viene però malamente sprecata con un gratuito di rovescio.
Del Potro salva così il game, si seguono i servizi con i due che concedono davvero poco.
Addirittura il tennista sudamericano realizza il “perfect game” nel sesto gioco infilando 4 ace consecutivi e tenendo la battuta a zero, ma Tursunov non è da meno, saranno solo 3 i punti concessi alla risposta in tutto il secondo parziale. Del resto la media di durata dei giochi la dice lunga, 1 minuto e 53 secondi quando serve Del Potro, appena poco più di due minuti quando lo fa il suo avversario.

La svolta arriva nell'ottavo game, Delpo prima rimedia da 0-30 a 30 pari, poi commette il secondo doppio fallo del match e concede così la palla per il 5-3 a Tursunov.
L'argentino mette una ottima prima ma poi manda in rete il più semplice degli schiaffi al volo.
Il russo ringrazia e senza colpo ferire al secondo set point manda il match al terzo set.

L'inerzia sembra dalla parte del russo e difatti in apertura di terzo set Del Potro al servizio si trova sul 30 pari, ma sul più bello si spegne la luce del suo avversario che inizia a commettere gratuiti in fila, probabilmente esausto fisicamente, visto che contando anche le qualificazioni è al sesto match in sei giorni.

Anche Del Potro però sembra accusare adesso la fatica, il match scende decisamente da un punto di vista tecnico, si capisce che alla fine vincerà chi reggerà fisicamente.
Quattro gratuiti di Tursunov danno il break a Del Potro per il 2-0. L'argentino ha anche 4 palle del 4-0, ma alla fine il russso rimedia nel game più lungo del match (13 minuti la durata, si giocano ben 22 punti).
E' però il canto del cigno, Del Potro cerca di sbagliare il meno possibile, centra un altro break nel sesto game e chiude il match nel gioco successivo.

 

Stefano Tarantino

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