31/01/2014 09:52 CEST - CAMPIONI IN ERBA

Nick Kyrgios, la speranza dell'Australia

TENNIS CAMPIONI IN ERBA - Nella seconda puntata della nuova rubrica andiamo alla scoperta di Nick Kyrgios, il prospetto più interessante del panorama tennistico nonchè grande speranza del tennis australiano. Andrea Mario Conte

| | condividi
Kyrgios sconfitto da Paire solo al quinto set
Kyrgios sconfitto da Paire solo al quinto set
Contenuti correlati

Dall'altra parte del Pacifico ne erano certi già da un po', anche se i benpensanti pensavano che tutta questa sicurezza fosse dovuta alla tanta, troppa attesa di un campione; gli australiani lo avevano già annunciato come il ragazzo che avrebbe riportato il tennis "down under" ai fasti di un tempo. Ma ora, al termine dell'edizione 2014 dello Slam Aussie, anche gli appassionati e intenditori di tennis del resto del globo non si discostano molto da questo pensiero: il talento di cui stiamo parlando e' Nick Kyrgios, diciottenne di Camberra, attuale numero 162 del ranking e autore di due performance nello Slam di casa da incorniciare, e che non sono passate inosservate.

Basti pensare che a margine dell'uscita dal torneo del giovane canguro, il web e' andato completamente in tilt, con il profilo twitter del ragazzo che ha visto un incremento di 10.000 followers in pochi minuti e il suo sito internet messo fuori uso dai 530.000 fan che lo hanno visitato. E c'è da crederci, perché le prestazioni di Kyrgios sono state davvero entusiasmanti, specie per il pubblico di casa. Entrato direttamente nel tabellone principale grazie ad una wild card concessa dalla federazione australiana, ha battuto al primo turno il tedesco Benjamin Becker in 4 set (6-3  6-7  6-2  7-6) per quella che è la sua seconda vittoria a livello Slam, e ha poi capitolato due giorni dopo (7-6  7-6  4-6  2-6  2-6) contro il talento francese Benoit Paire (n. 24) esaltando e al contempo illudendo i 400 "fanatics" sistemati in tribuna, sprezzanti del caldo soffocante e che non hanno fatto mancare il loro supporto per un solo punto.

L'australiano e' giocatore infatti in grado di infiammare le platee grazie al suo gioco prettamente offensivo, imperniato sul grande servizio che ha a disposizione (alte percentuali di prime in campo, palla che viaggia sempre oltre i 200 km orari e seconda di servizio di grandissima qualità) a cui fa spesso seguito un dritto in grado di procurargli molti punti vincenti (tira delle belle sventole e specie con il lungolinea fa malissimo); nonostante la giovanissima età è giocatore dalla buona solidità di colpi, il rovescio bimane è da perfezionare, è migliore quando attacca di quando difende, ma non può essere definito una lacuna considerato anche lo slice profondo e preciso (con il quale spesso si porta a rete); mentre sorprende l'agilità e la copertura laterale del campo essendo un ragazzone di 193 cm per di più non molto longilineo.

Ma gli aspetti principali a cui è bene far caso sono la forza mentale, la maturità e gli attributi di questo giovane: un vecchio volpone come Stepanek, dopo aver incassato da lui un netta sconfitta per 3-0 al Roland Garros, non ha usato mezze parole: "E' vero, era avvantaggiato mentalmente dal non essere il favorito contro di me, ma questo ragazzo ha anche le... palle! nel tie break del terzo set, sul 10 pari, mi ha sparato un ace di seconda..non sono tanti quelli che avrebbero avuto quel coraggio in una situazione simile". Quella è stata la prima partita vinta da Kyrgios a livello Slam, ma a quell'edizione dello Slam francese ci era arrivato con risultati straordinari; difatti oltre alla già citata conquista del Major di casa (juniores), dominato in lungo e in largo (basti pensare che ha impiegato più tempo a vincere il primo set della finale contro Kokkinakis che ognuna delle partite giocate in precedenza!), dopo appena 5 settimane è stato capace di imporsi anche a livello Challenger arrivando addirittura alla conquista del trofeo di Sidney.

Di sicuro c'è da rimarcare come il livello qualitativo del suddetto Challenger non fosse elevatissimo considerando che la maggior parte dei professionisti si trovava dall'altra parte del mondo e non c 'era un neanche un top 200, ma non si può non ammettere come nel tennis moderno, fatto prevalentemente di fisico solidità ed esperienza, sia raro vedere un vincitore di Slam junior capace di conquistare un titolo Challenger un mese dopo, considerando peraltro che era il suo secondo Challenger disputato in carriera. A seguito di questo grande risultato balza dal numero 559 del mondo al 330 e la scalata continua con i Futures giocati ad Aprile in Asia: al termine di questo ciclo torna a casa con una vittoria, una finale e una semifinale. Nella parte finale della stagione, tolta la semi al Challenger di Sacramento, non ha ottenuto grandi risultati; ma questo è anche dovuto ad uno stop e al successivo grande lavoro fisico a cui si è sottoposto a causa di un infortunio alla spalla e ai conseguenti pochi tornei disputati.

Ma se si torna per un attimo al passato fa effetto pensare come questo ragazzo, nato da padre greco e madre maltese, si sia dedicato al tennis quasi per caso; difatti è sempre stato un promettente giocatore di basket e fino ai 14 anni era la sua vera grande passione (nonostante praticasse poco più che sporadicamente anche il tennis); ma poi arrivato al 2009 "I molti infortuni subiti sul rettangolo di gioco dei campi di pallacanestro mi hanno fatto optare per racchetta e pallina e da li in poi mi sono dedicato anima e corpo esclusivamente a quello". Nonostante questo piccolo scotto da pagare rispetto ai coetanei che si erano dati al tennis dai 6-7 anni, Nick, grazie al suo indubbio talento ed a una dieta molto rigida ("Non è che prima mangiassi male, semplicemente mangiavo troppo qualche volta, ora mangio e mi alleno meglio e i risultati in campo si vedono") riesce a emergere fin da subito, issandosi fino alla prima piazza mondiale delle classifiche juniores nel gennaio del 2013, a 17 anni compiuti, grazie alla conquista dell'Australian Open juniores; edizione questa che ha fatto brillare gli occhi a federazione e sostenitori australiani, dal momento che si è giocata una finale con solo "giocatori di casa": infatti Kyrgios dall'altra parte della rete ha trovato e battuto il suo grande amico (e altra grande promessa Aussie) Thanasi Kokkinakis.

Insomma il tennis australiano sembra dare segni di risveglio; occorrerà aspettare ancora 2-3 anni, con le prime battaglie a livello 250 e 500, per capire meglio i livelli fino ai quali si potrà spingere "il nuovo Philippoussis" (così ribattezzato non solo per le origini elleniche), ma se il suo nome sarà profetico (Nick deriva dal greco Nike vale a dire "vittoria" ) l'Australia avrà finalmente trovato, dopo tanti anni di purgatorio, il suo nuovo messia.

Indice della rubrica:

1 - Pouille e Coppejans, due promesse da seguire

Andrea Mario Conte

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti