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05/07/2010 22:37 CEST - Wimbledon

Serena Williams Regina senza rivali

41 games persi da Serena nel corso del torneo. E' il suo tredicesimo Slam e la terza volta dell'accoppiata Australian Open/Wimbledon. 89 aces per la giocatrice che non sembra avere avversarie Ubaldo Scanagatta

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Un’altra categoria. Quella di Serena Williams rispetto a tutte le altre giocatrici, non soltanto la (po)Vera Zvonareva bistrattata in finale (6-2,6-3 in 67 minuti) esattamente come le altre sei vittime dei turni precedenti (Larcher de Brito, Chakvetadze, Cibulkova, Sharapova, Na Li, Kvitova), tutte battute in due set. Quarantuno i games persi da Serena nei 14 set dei sette match _ la Sharapova, 10 games, ne ha fatti più di tutte _ e quindi la media dei games raccolti dalle avversarie di Serena non arriva a 6 games per match. Impressionante, come gli ultimi due smash con i quali Serena ha chiuso la pratica al termine di un pomeriggio privo di ogni suspence.

Con il poker a Wimbledon (dove aveva trionfato, prima dell’anno scorso, anche nel 2002 e nel 2003, mentre le altre due finali disputate le aveva perse in famiglia, con la sorella Venus) Serena ha così fatto il suo 13. Tante sono le sue vittorie negli Slam, quattro dei quali conquistati senza la perdita d’un set.

E’ talmente più forte delle altre, ma proprio in tutto, in potenza, nel servizio (89 aces nel torneo, 9 ieri), nello smash, e anche nei fondamentali (fuorchè sulla terra rossa dove il rovescio di Justine Henin ancora docet…) che anche se non raggiungerà i 24 di Margaret Smith-Court (che 11 però li vinse in Australia quando la concorrenza era scarsa), e nemmeno i 22 di Steffi Graf, invece i 19 della Wills Moody o i 18 di Chris Evert e Martina Navratilova, sono alla sua portata.

La (po)Vera Zvonareva ha provato a far a pallate con lei e ne è uscita distrutta. La russa di scorta, meno nota di Sharapova, Dementieva, Kuznetsova, Safina, Petrova, avrebbe avuto bisogno di qualche variazione di gioco o di schemi, magari una palla corta ogni tanto. Da oggi sarà n.9 del mondo, ma fra lei e la n.1 c’è un abisso e si è visto.

La sola che può battere Serena sull’erba è ancora Venus, che infatti qui ha vinto una volta più di lei, cinque. Forse neppure l’istrionico papà Williams, avvinghiato nel box dei familiari alla sua nuova fiamma (a pochi metri dall’ex moglie Oracene), pur avendo profetizzato 13 anni fa un futuro da n.1 del mondo per entrambe le figlie _ e tutti allora gli risero dietro _ avrebbe immaginato che insieme le sue due ragazze avrebbero conquistato il Rosewater Dish d’argento, il trofeo più leggendario, nove volte. E non è finita qui.

La finale maschile oggi, con Nadal alla sua quarta finale di Wimbledon senza mai essere stato così favorito (1,28 per i bookmaker) sul ceco Berdych (4,50), sarà certamente più combattuta. Berdych ha un servizio e un dritto che possono mettere in difficoltà anche lo spagnolo, ma riuscirà a metterli dentro con la continuità dei giorni scorsi alla sua prima finale davvero importante? Di questo tipo di dubbi sul conto di Nadal non ce ne sono. Lui dà sempre il massimo e il meglio. Ecco perché è favorito anche se tecnicamente Berdych non ha nulla da invidiargli.

Ubaldo Scanagatta

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker