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28/07/2010 21:16 CEST - Bilancio Azzurri

Italiani al giro di boa

Sette mesi e tre slam sono passati. La stagione sulla terra, storicamente la più favorevole ai tennisti nostrani, è quasi alla spalle. Prendiamo spunto dalla semifinale di Seppi ad Amburgo, la prima semifinale di un italiano in un torneo ATP dal torneo di Nizza per fare il punto della situazione dei tennisti azzurri. Daniele Malafarina
 

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Andreas Seppi
Ovvero della costanza. Seppi è, che piaccia o meno, la punta del tennis italiano ormai da diverse stagioni. Quasi saldamente piazzato attorno ai top 50 l'azzurro è ben lontano dal giocatore coraggioso ed in crescita che nel 2008 battè Nadal a Rotterdam. Purtuttavia Seppi riesce a mantenere un livello di tennis e di risultati sufficiente.
In questo 2010 Andreas ha totalizzato 18 vittorie e 21 sconfitte con il miglior risultato raggiunto la settimana scorsa ad Amburgo (dove ha replicato la semifinale raggiunta nel 2008). Secondo miglior risultato i quarti raggiunti a Bastad la settimana precedente, prima volta in stagione che l'altoatesino è riuscito a vincere due match consecutivi. Da una rapida occhiata ai giocatori che Seppi ha incontrato in questo scorcio di stagione si vede come i risultati di punta siano totalmente assenti. L'unica vittoria contro un top20 ottenuta a Wimbledon contro Almagro è bilanciata dal fatto che raramente Andreas ha perso da giocatori di bassa classifica (le uniche eccezioni sono venute sull'erba dove la sconfitta al Queen's con il promettente Tomic non si può considerare una vera e propria sorpresa mentre quella con Kamke, all'epoca n.126, a wimbledon sì).
Nel resto della stagione Seppi, passati i 190 punti da scalare della semifinale di Umago dell'anno scorso e della vittoria al challenger di San Marino, avrà pochi punti in scadenza ma probabilmente anche poche possibilità di crescita visti gli scarsi risultati sul duro delle ultime stagioni.

Potito Starace
Ovvero della perseveranza. A 29 anni Starace è sempre lì, attualmente al numero 64 della classifica mondiale. Al numero due d'Italia non si può chiedere di più. Nel 2010 a livello ATP Potito ha un bilancio di 17 vittorie ed altrettante sconfitte (28-22 considerando anche i challenger) ed i risultati migliori li ha ottenuti, come prevedibile, sulla terra battuta. Sul rosso il campano ha raggiunto le semifinali agli ATP 250 di Casablanca e Nizza e le finali ai challenger di Torino e Lugano. Peccato per la stagione sudamericana dove uno Starace sottotono non ha potuto concretizzare qualche risultato che sarebbe stato importante in termini di classifica (sebbene l'unica sconfitta su cui Potito può davvero recriminare è quella patita con Peter Luczak a Santiago). L'avversario di maggior prestigio superato da Starace in questo 2010 è stato Monfils (n. 15 battuto nei quarti a Nizza), unico scalpo di un giocatore tra i primi venti. Poche pure le sconfitte con giocatori di minor valore, oltra al già citato Luczak vanno notate le partite perse con Hajek a Barcellona e con gli argentini Brzezicki e Del Bonis a Biella e Napoli (per quanto Del Bonis sia un giovane promettente e Starace non fosse fisicamente a posto durante il torneo di casa).
Anche per Starace vale il discorso fatto per il prosieguo di stagione di Seppi. Pochi punti in scadenza (le maggiori cambiali sono le finali dei challenger di San Marino e Napoli2 per 115 punti) ma poche prospettive per crescere in classifica vista la scarsa attitudine del campano al gioco sul duro.

Fabio Fognini
Ovvero dell'incostanza. Eccessivamente criticato per le sconfitte, a causa dei ben noti atteggiamenti sul campo che sembrano denunciare indifferenza ed indolenza ma che, in realtà, non sappiamo da cosa siano originati. Forse eccessivamente esaltato per le vittorie, Fognini fa parlare di sè più di quanto la sua classifica suggerirebbe.
Nel 2010 Fabio, n.91 del mondo, è stato l'unico italiano capace di sconfiggere un top ten (Verdasco a Wimbledon) ed ha a tratti regalato sprazzi di quel talento di cui tanto si parla ma che finora è stato poco supportato dai risultati. Tutti ricordiamo la vittoria in cinque set su Monfils a Parigi ma a parte i due terzi turni raggiunti negli slam la stagione del ligure ha regalato ben poche soddisfazioni. Un bilancio di 13 vittorie e 19 sconfitte a livello ATP (che diventa 14-20 contando anche il challenger di Kosice dove è stato sconfitto al secondo turno da Miroslav Mecir... jr.) con i quarti raggiunti al solo torneo di Costa do Sauipe.
Il ventitreenne di Arma di Taggia è il più giovane tra gli azzurri di 'alta classifica' e gli italiani, si sa, maturano tardi, quindi c'è ancora speranza che il ligure possa fare il salto di qualità ed affacciarsi tra i primi 50 giocatori del mondo. La questione, come appare chiaro a chiunque, è più di testa che di colpi.
Nei prossimi mesi sono in uscita i sedicesimi di Shanghai ed i quarti di Bucharest (115 punti) e poco altro, Fognini ha il tennis per poter far bene sul duro e quindi, se la testa glielo consentirà, c'è la speranza che ora di fine anno Fabio guadagni qualche posizione in classifica.

Simone Bolelli
Ovvero della risalita. Simone sta lentamente cercando di tornare sui livelli che lo avevano portato fino al numero 36 in classifica nel febbraio 2009, ma la risalita è dura. In questo 2010 Simone ha vinto la sua prima partita a marzo (dopo 8 sconfitte da inizio stagione e 15 sconfitte consecutive) al challenger di Marrakesh ed ha poi fatto vedere un buon tennis a Barcellona (dove ha superato Robredo n.20) e Roma (dove ha combattuto alla pari con Verdasco). Dopo di allora la finale al challenger di Biella e la vittoria al Challenger di Torino fanno ben sperare anche se non mancano le sconfitte con giocatori di qualità decisamente inferiore (tra gli altri Kittel, n.222, nelle qualificazioni di Stoccarda, Berloq, n.155, a Reggio Emilia, Menendez-Maceiras, n.219, a Rabat).
La nota positiva è che da qui a fine anno Simone ha da difendere solo 110 punti, tutti tra Umago (dove l'anno scorso raggiunse i quarti) e l'US Open, e quindi la speranza è che la fine del 2010 lo veda finalmente rientrare tra i top 100, questa settimana Bolelli era n.109.

Paolo Lorenzi
Ovvero del piacere di esserci. Il toscano si è affacciato tardi al tennis di vertice grazie agli ottimi risultati ottenuti a livello challenger. Con la consapevolezza di poter fare i punti necessari per tenersi a galla nei tornei minori Paolo si sta godendo una stagione con puntate nei grandi tornei dove ha quasi sempre fallito (il bilancio a livello ATP è di 3 vittorie e 13 sconfitte) nonostante i tabelloni gli abbian quasi sempre sorriso. Peccato per le sconfitte 'tirate' con Schwank a Santiago, con Chela a Miami e con Dolgopolov questa settimana ad Umago. Le tre vittorie in tornei ATP (con Pere-Riba al Queen's, con Montanes a Roma e con Sijsling in coppa Davis a risultato acquisito) sono bilanciate dalla finale al challenger di Pereira e dalla vittoria al challenger di Rimini.
Attualmente n.105 della classifica mondiale Lorenzi dovrebbe riuscire ad entrare in tabellone all'US Open (disputando così tutti e 4 i tornei dello slam) prima che scalino i punti dei challenger di Lubijana (vittoria), Tarragona (finale) e Como (semifinale). Da notare come dei 18 risultati utili alla classifica del livornese ben 12 siano arrivati a livello di challenger, 8 dei quali in Italia.
 

Daniele Malafarina

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker