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07/08/2010 12:44 CEST - ATP Washington

Tornano Malisse
e Nalbandian

Il belga ha eliminato 6-4 3-6 6-2 Berdych, testa di serie numero 1 dell'ATP 500 di Washington, al primo torneo dopo la finale persa a Wimbledon. In semifinale sfiderà Baghdatis, che ha superato 7-6 6-4 Verdasco. L'argentino elimina Simon e trova Cilic. Alessandro Mastroluca

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Gli Stati Uniti sono la terra delle opportunità. E l'ATP 500 che si gioca all'ombra della Casa Bianca si pone in linea con la tradizione.

Nella parte alta del tabellone, infatti, arrivano in semifinale Xavier Malisse, n.62 del ranking, che da due mesi sta trovando un livello di tennis che non esprimeva da almeno un anno e mezzo: il belga ha eliminato 6-4 3-6 6-2 la testa di serie n.1, il fresco finalista di Wimbledon, Tomas Berdych, al primo torneo dopo i Championships.

In semifinale Malisse troverà Marcos Baghdatis. Il suo 7-6 6-4 a Fernando Verdasco non è stata certo una vittoria indimenticabile per livello tecnico, ma almeno la suspence ha bilanciato un match balbettante, caratterizzato da sette break e quindici doppi falli complessivi.

Malisse b Berdych 6-4 3-6 6-2
Quattordici vittorie nelle ultime 19 partite, due semifinali raggiunte, a 's-Hertogenbosch e Washington, i quarti giocati in quattro degli ultimi sei tornei disputati. I numeri degli ultimi due mesi di Xavier Malisse raccontano di un giocatore ritrovato, e la prestazione offerta contro un Berdych spento e mai a proprio agio fino in fondo per le condizioni di gioco rafforza comunque il quadro.

Si è molto lamentato Berdych con l'organizzazione per avere programmato il suo come primo match di giornata dopo che giovedì, a causa dei ritardi per la pioggia, aveva chiuso il suo match alle 23.15 ed era andato a dormire non prima delle due. "Mi sentivo addormentato. Non si tratta così la testa di serie numero uno: in futuro potrei non tornare" ha detto il ceco. Il direttore del torneo, Jeff Newman, ha spiegato che Baghdatis, avendo chiuso alle 23.38, aveva più bisogno di riposo di lui.

Berdych ha servito meglio, con 8 ace a sette e il 54% di prime in campo a 49%. Malisse però ne ha ricavato più punti: 77% a 76% con la prima, e un decisivo 56% contro 40% con la seconda. Un rendimento che, insieme ai troppi errori di Berdych, ha determinato l'esito del primo quarto di finale del torneo.

La quattrordicesima vittoria dell'ex semifinalista di Wimbledon contro top-10 (la sesta dal 2006) inizia con un parziale di cinque giochi a zero (da 0-1 a 5-1). Il belga, però, si fa brekkare servendo per il set sul 5-2, con Berdych che chiude il game con un'accelerazione di dritto lungolinea.

Proprio il dritto, però, alla lunga ha tradito il ceco, che spesso ha cercato di giocarlo da sinistra per arginare la superiorità di Malisse sulla diagonale sinistra. Si è fidato troppo, però, convinto di trovare più angoli e imprimere più potenza: ha ottenuto quasi esclusivamente di aumentare gli errori gratuiti. Uno di questi, che rimbalza a mezza rete, regala a Malisse il primo set.

Il ceco continua a far fatica, nel secondo set però Malisse sbaglia un po' di più (serve con il 53% di prime nel set e raccoglie appena il 29% di punti con la seconda) e, nel settimo gioco, prima affossa un dritto e poi con un doppio fallo manda Berdych a servire per il set. E Tomas sfrutta l'occasione. Si procura un set point con un'ace, che invano Malisse tenta di cancellare sperando nell'occhio di falco, e con un rabbioso rovescio lungolinea si aggrappa al terzo.

Il linguaggio del corpo, però, continua a trasmettere negatività: è ciondolante, frustrato, e si arrabbia col giudice di sedia dopo che l'Occhio di Falco ha dato per buono un rovescio lungolinea del belga che per il 25enne di Valasske Mezirici è largo. Malisse ritrova servizio e colpi, sfodera un gran dritto a sverntaglio e un'accelerazione di rovescio lungolinea per ottenere il decisivo break che lo porta sul 3-1.

Berdych non riesce a aprire brecce sul servizio di Malisse, che nell'ultimo gioco brekka ancora. Berdych si ritrova 15-30 e chiamato a una schermaglia a rete da una volée in allungo del belga che si oppone a un passante morbido della testa di serie numero otto che affossa un dritto al volo a campo aperto. Sul match point Berdych si butta a rete, ma la volée di rovescio finisce lunga e Malisse, dopo due ore e 10, si qualifica per la seconda semifinale del suo 2010.

Baghdatis b Verdasco 7-6 6-4
Il punteggio non rende giustizia dello sviluppo del match e, soprattutto, del livello di gioco di un Verdasco che ha sprecato otto palle break su undici, ha letteralmente buttato al vento il tiebreak del primo set ed è stato quasi sempre sotto nel punteggio. L'unica parentesi incoraggiante, a metà del secondo set, quando ha brekkato e condotto 4-2, è svanito presto con il cipriota che ha vinto gli ultimi quattro giochi del match.

I due non si sono mai incontrati in passato, e per i primi tre game la necessità di assestamento è evidente. Verdasco, che ha vinto il sorteggio e scelto di rispondere, costringe Baghdatis a un game d'apertura da 16 punti: il cipriota è bravo ad annullare grazie al servizio tre palle break e, nel game successivo, strappa il servizio al mancino iberico. Costruisce la palla break con una risposta vincente di dritto dal centro e la trasforma costringendo "Nando" all'errore da fondo.

Baghdatis, però, non sfrutta l'occasione e con una stecca di dritto regala l'immediato controbreak. Il set, da questo momento, procede in linea con i servizi, senza l'ombra di una palla break: solo in due occasioni, una per parte, il giocatore alla risposta strappa più di due punti nel game.

Il tiebreak è la conclusione logica e Baghdatis conferma la buona tradizione del suo 2010: per lui è l'undicesimo tie vinto sui 14 giocati. Una vittoria che arriva in gran parte grazie ai tre doppi falli di Verdasco, che cede 7-3 chiudendo con un dritto dal centro sparacchiato fuori.

Il secondo set inizia sui binari del primo. Baghdatis si ritrova 0-40 nel primo turno di battuta, ma si aggrappa al servizio e tiene. L'ennesima occasione mancata fa crollare Verdasco nel gioco successivo: stecca un paio di dritti, esagera con l'angolo del rovescio in cross e Baghdatis brekka a zero.

Ma, nell'elastico di un match incostante, l'inseguito e l'inseguitore si invertono i ruoli con sorprendente rapidità. Due doppi falli nello stesso gioco regalano il break a Verdasco, che strappa il servizio per la seconda volta di fila nel sesto gioco grazie a una splendida accelerazione lungolinea (uno dei colpi migliori del match) e a un errore di dritto di Baghdatis.

Sembra un nuovo inizio per Verdasco, si rivela solo il principio della rimonta del cipriota. La volée di rovescio giocata con leggerezza e colpevole sufficienza non è solo il 34mo errore gratuito del mancino, è il punto che riporta il set in linea con i servizi. Baghdatis è gasato, supera di slancio il cartello dell'ultimo chilometro e brekka per la seconda volta di fila grazie a un rovescio lungolinea vincente che lo porta a servire per il match.

E chiude al secondo match point con una volée alta di rovescio. Così, mentre Verdasco esce a testa bassa, Baghdatis festeggia la qualificazione alla quarta semifinale del suo 2010 inginocchiandosi e baciando il cemento della capitale della terra delle opportunità.

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Nel torneo dei ritorni continua la sua corsa anche David Nalbandian, che al suo primo torneo da aprile torna in semifinale dopo 18 mesi (l'ultima a Buenos Aires, a febbraio 2009). Il 28enne, in tabellone grazie a una wild-card, che da lunedì tornerà tra i primi 100 dove manca da gennaio, ha rimontato e vinto 3-6 6-2 6-3 su Gilles Simon. Il francese, comunque, anche lui al rientro dopo tanti infortuni, può comunque ritenersi più che soddisfatto soprattutto per l'autorevole successo su Roddick che ha reso questa edizione del Legg Mason Classics la prima dal 1969 senza americani nei quarti. Una vittoria che farà precipitare Roddick dal n.8 al n.12: così per la prima volta dal 1973 non ci sarà la bandiera a stelle e strisce tra i dieci migliori tennisti al mondo.

Parte male l'argentino, che si fa brekkare nel primo turno di servizio, riesce a controbrekkare ma Simon gli strappa ancora il servizio nel settimo gioco per andare a servire per il set, grazie anche a un dritto largo dell'argentino e, dopo aver salvato una palla break, chiude su un altro errore di dritto della "Nalba".

Il secondo sembra proseguire sulla stessa strada, con Simon che brekka nel primo game. Ma il vantaggio dura poco, Nalbandian gli strappa il servizio due volte di fila, la seconda sfruttando un rovescio steccato, e Nalbandian presto allunga il match al terzo con il terzo break del set, nell'ottavo e ultimo gioco, che sigilla grazie a un'aggressiva risposta vincente.

Cinque break caratterizzano un terzo set in cui il peso del servizio si rivela pressoché nullo. Nalbandian non riesce a sfruttare un doppio vantaggio, prima 2-0 e poi 4-2, ma riesce a procurarsi altre tre pesantissime palle break sul 4-3: e stavolta coglie l'occasione ringraziando il dritto giocato senza convinzione da Simon. Nalbandian terrà a zero, chiudendo con un'ace e conquistando la semifinale, dove affronterà Marin Cilic che ha battuto 7-6 6-4 Janko Tipsarevic in 110 minuti senza mai perdere il servizio e registrando un determinante 66% di punti trasformati con la seconda.

Alessandro Mastroluca

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