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06/09/2010 20:15 CEST - interviste

V. Williams 05.09.10

Traduzione a cura di Francesca Sarzetto

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D: Sono passati un po' di incontri dopo questa lunga pausa. Cosa
pensi adesso dopo questo difficile match?
VW: Beh, è sempre positivo avere un match difficile, in cui devi
controbattere l'avversaria, le condizioni e tutto, e continuare a
fare del tuo meglio e restare positiva.
Sono contenta di esserci riuscita oggi. Abbiamo sempre avuto match
molto combattuti, quindi so che non sarà mai una passeggiata
contro di lei. Devo restare concentrata e pronta a prendermi ogni
punto o lo farà lei. E' stata una bella sfida.

D: Il tuo successo nelle discese a rete ti ha fatto pensare che
dovresti farlo più spesso?
VW: Sì, decisamente mi piace venire avanti quando posso, e
nell'ultimo paio di match mi sembra di aver aumentato il numero di
volte.
Se ne ho l'opportunità continuerò a farlo. Ci sto lavorando.

D: Ti ha sorpreso che il pubblico fosse molto in suo favore?
VW: Non l'ho sentito molto. Cerco solo di mettere dentro la palla.
Quando sei lì pensi solo alla partita, e non badi al contorno.

D: C'era un articolo sul New York Times questa settimana sui tuoi
30 anni e il fatto che solo Chris e Martina abbiamo vinto più di
uno Slam passati i 30. Ce ne puoi parlare un po'? E' più difficile
per te passata questa soglia rispetto a 5 o 10 anni fa, sei ancora
motivata a vincere dopo i 30?
VW: Ehi, io sono qui per vincere ogni match che gioco, quindi...
E' tutto qui. Né più né meno.

D: Ti senti vecchia o giovane rispetto alle altre giocatrici? Ti
senti molto più in là con gli anni e con l'esperienza?
VW: Oh, non so neanch'io come mi sento. Direi ancora giovane.
Giovane soprattutto di testa. Molto giovane di testa.

D: I tuoi vestitini sul campo sono sempre bellissimi. Cosa ne fai
quando non li usi più? Li conservi, li appendi al muro?
VW: Vengono ritirati.
Molto spesso la gente me li chiede. Ne ho pochi, quindi di solito
li tengo. Ma il museo di Wimbledon me ne ha chiesto uno - quello
ispirato a Tina Turner. E forse anche la Hall of Fame mi ha
chiesto quello can-can del Roland Garros. E' fantastico quando me
li chiedono. Se alla fine ci fosse una mostra di tutti i vestiti
che abbiamo indossato io e Serena sarebbe molto interessante.
Spero che succeda un giorno.

D: Quando sei in uno Slam, ti senti diversa come il torneo avanza?
Cominci a vedere la linea di arrivo?
VW: No, solo mi concentro per giocare i punti importanti sempre
meglio, restare sempre mentalmente più concentrata. Tutto sta in
chi riesce a eseguire meglio il suo gioco, a restare positiva e
avere la tattica migliore.
Quindi bisogna sempre portarsi a un livello superiore, ed è quello
che sto cercando di fare.

D: Quanto ne sai di più di quello che puoi fare rispetto
all'inizio del torneo, dopo il tuo infortunio?
VW: Sì, quando il torneo è cominciato ero un po' incerta su come
potevo colpire la palla in partita (sorride).
Ovviamente è molto eccitante essere qui, colpire bene e portare
giochi in cascina, e voglio continuare. Non ho giocato quanto
altre giocatrici, ma comunque vinco, ed è questo quello che conta.

D: Cosa ne pensi della tua prossima avversaria, quale sarà la
chiave del match?
VW: Con chi gioco? Schiavone?
Sì, abbiamo avuto match combattuti. In alcuni sono stata sotto di
un set e un paio di break e sono comunque riuscita a vincere. Lei
ha decisamente avuto alcune possibilità di battermi.
Ovviamente il suo gioco è al top adesso. Sembra che tutti arrivino
al meglio a 30 anni adesso (ride). Sono i nuovi 20.
Sicuramente per noi, che cerchiamo quel posto in semifinale. Spero
che la mia esperienza mi aiuterà, come oggi, quando la mia
avversaria mi ha messo in alcune situazioni complicate ma sono
riuscita a venirne fuori. Sarebbe buono se la mia esperienza mi
aiutasse.

D: Hai fatto ottimi match quest'anno, e un paio di non buoni. Cosa
puoi fare quando hai una di quelle giornate storte, per riportare
il match dalla tua parte?
VW: Cerco solo di pensare positivo. Penso che in alcuni dei miei
match negativi, almeno quando mi sentivo bene fisicamente, mi
aspettassi così tanto da me stessa che mi ritrovo delusa quando
non gioco bene.
Quindi è importante non badare all'ultimo errore o agli ultimi 20,
ma pensare al punto successivo. Sarà importante per me pensare
"Ok, non stai giocando bene come dovresti, ma non importa, pensa
solo a tenere la palla in campo".

D: Non cambi la strategia a metà partita o...
VW: Si fa quello che bisogna fare. E' un buon suggerimento.

D: Ti piace la sfida, lo spin che riesce a imprimere alla palla?
VW: Schiavone? Sì, decisamente dà un sacco di spin alla palla.
MOlte top player, molte di noi colpiscono piatto e solo quello. Il
suo è un gioco diverso, e lo usa molto bene.
Mi pare che anche in Australia quest'anno - ho giocato un paio di
volte con lei quest'anno e sono stata sotto, perché lei ha giocato
molto bene, soprattutto con lo spin.

D: I campi veloci lo neutralizzano in qualche modo o cambiano il
gioco in modo evidente?
VW: Non saprei. Penso che sia a suo agio col gioco sul cemento
perché quasi tutto il tour si gioca sul veloce. Quindi direi che
quasi tutte sono piuttosto - anche in Europa mi pare che d'inverno
si gioca indoor sul veloce, quindi non so. Direi che è parecchio a
suo agio.

Francesca Sarzetto

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