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12/10/2010 23:52 CEST - INTERVISTE

Nadal:"La stagione sembra infinita!"

Nadal ai microfoni prima di iniziare a giocare al penultimo Master 1000 della stagione a Shanghai.Uno degli ultimi sforzi dopo un anno che gli sembra interminabile.Trad. di Tino Cianciotti

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Domanda: Come stai fisicamente? Hai viaggiato e giocato tanto: come hai recuperato?
Risposta: Sto bene. Fortunatamente non ho nessun problema fisico. Mentalmente mi sento come sempre a questo punto della stagione: sembra non debba finire mai. Ma questo è il mio sport e va bene così.
Probabilmente sono un po' stanco mentalmente ma la vittoria della scorsa settimana a Tokyo mi ha aiutato in questo senso. Adesso mi restano tre tornei da giocare: un ultimo sforzo e poi penserò ad allenarmi per la prossima stagione.

D.: Sei un po' stanco. Quanto ti aiuta il supporto dei tuoi fan?
R.: Mi danno sensazioni che mi sono di aiuto. A Bangkok l'atmosfera era bellissima e pensavo davvero di poter vincere il titolo. Stavo giocando bene e ho avuto tante chance per farcela.
Il supporto dei fan è stato incredibile a Bangkok come a Tokyo e come lo è qui a Shanghai. Mi dà la forza per lavorare più duramente e tentare di ottenere di più.
Tornando alla stanchezza di fine stagione, mi costa più fatica la preparazione dei match che il match stesso perchè una volta in campo l'atmosfera dello stadio mi dà le giuste motivazioni per lottare.

D.: Hai spesso dichiarato che questa parte della stagione è per te la più dura. Quest'anno hai giocato tanto e ottenuto ultimamente ottimi risultati: hai vinto gli U.S. Open e Tokyo. Cosa è cambiato rispetto alle scorse stagioni e cosa ti aspetti dal resto della stagione in corso?
R.: Quest'anno ho giocato tanto ma mi sono preso delle pause e sono più in fiducia rispetto agli anni precedenti perchè sto bene fisicamente.
Adesso mi aspetta un match difficile contro Wawrinka e dovrò fare del mio meglio per averne ragione. Questi ultimi tornei dell'anno sono i più difficili per me, soprattutto quando dovrò giocare indoor. La pallina nei match indoor rimbalza in maniera diversa, le condizioni sono le più difficile per me.

D.: Hai avuto una stagione straordinaria: tre titoli Slam e la posizione numero 1 assicurata.
R.: Difficile spiegare come abbia fatto. Probabilmente mi ha aiutato il fatto che la scorsa stagione e l'inizio di questa non siano stati facili. Sono quindi stato capace di dare il 100% supportato dalle motivazioni e dalla consapevolezza di aver superato le grosse difficoltà dell'anno scorso.

D.: L'anno prossimo i tuoi sostenitori ti chiederanno di fare di meglio: vincere tutti e 4 gli Slam.
R.: Spero di avere le chance di realizzare il Grande Slam, ma credo sia decisamente impossibile. Comunque ce la metterò tutta.

D.: Pensi che se a Melbourne 2010 fossi stato meglio fisicamente avresti potuto realizzare il Grande Slam già quest'anno?
R.: Contro Murray stavo giocando bene e se avessi mantenuto la calma forse ce l'avrei fatta. Questo è ciò che penso.

D.: Se tu fossi nei panni del capo dell'ATP, Adam Helfant, quanti mesi di pausa concederesti ai tennisti tra la fine della stagione e l'inizio di quella successiva?
R.: Non credo riuscirei ad ottenere più di ciò che ottiene lui. Noi desidereremmo delle pause più lunghe ma se l'ATP potesse le ridurrebbe ulteriormente. E' un tema difficile perchè gli interessi dei tennisti e dell'ATP sono contrapposti.
Credo che Helfant stia facendo un gran lavoro e bisogna considerare che non tutti i tennisti hanno interesse a ridurre la lunghezza della stagione. Molti di quelli che non sono al top del ranking preferiscono giocare di più per avere la possibilità di guadagnare più denaro.
L'ideale per me sarebbe poter decidere quando e dove giocare. L'ho già dichiarato tante volte: dopo gli U.S. Open si dovrebbe giocare in Asia per 2 o 3 settimane, poi si gioca il [i ?, ndt] Masters e basta, fine della stagione. Puoi continuare a giocare fino a fine Dicembre se lo vuoi, ma che non siano dei tornei 1000 o dei 500 perchè questi tornei offrono tanti punti. Se vuoi raggiungere il top devi giocare, ma se hai la possibilità di scegliere (se sei infortunato, se non stai giocando bene o vuoi giocare solo dei 250) puoi fare ciò che ti pare. Se invece vuoi fermarti, dovresti avere la possibilità di farlo. Così tutti sarebbero soddisfatti e credo che molti la pensino come me, ma è difficile modificare le regole dell'ATP.
Io, Novak e Roger stiamo lavorando per le prossime generazioni di tennisti: se cambiamenti dovessero esserci, avverrebbero troppo tardi per le nostre carriere.

D.: Qual è la ragione del recente successo dei tennisti spagnoli?
R.: Non è un successo recente. E' dovuto probabilmente a tanti fattori: in Spagna abbiamo il clima giusto per praticare il tennis, tante accademie e una lunga tradizione. Tanta gente in Spagna lavora intorno al tennis.
Non abbiamo una federazione ricca quanto altre ma il denaro non produce buoni tennisti. Le motivazioni producono buoni tennisti. Questa è la ragione per cui il tennis spagnolo è emerso negli ultimi 20 anni.


 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker