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22/11/2010 00:13 CEST - ATP World Tour Finals

Andy Murray
partenza perfetta

TENNIS - Lo scozzese è autore di una grande prova contro Robin Soderling, che subisce il servizio e la grande difesa di Murray su una superficie lenta davanti al pubblico britannico. 6-2 6-4 il punteggio. Pesante e falloso, Soderling non è riuscito a fare match pari con il servizio e non ha sfruttato le poche occasioni avute. Il numero 5 del mondo, in piena forma, si candida come uno dei favoriti per la vittoria finale. Riccardo Nuziale

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Murray (5) b. Soderling (4) 6-2 6-4

Nella partita di inaugurazione degli ATP World Tour FInals, Andy Murray ha rivendicato la superiorità su Robin Soderling, che solo una settimana fa l’ha scalzato dalla quarta posizione mondiale. Prova maiuscola dello scozzese, che ha soffocato la potenza dell’avversario non con una esasperata tattica difensivista, alla quale Murray troppo spesso ci abitua, ma con una sapiente miscela di vincenti a tutto braccio, passanti chirurgici, back diabolici e un servizio in giornata di grazia (10 aces, 75% di punti fatti con la prima, 63 con la seconda).
Soderling, d’altro canto, non è mai stato in partita, è apparso pesante e falloso, non è riuscito ad impostare il gioco con il servizio e spesso, nella ricerca degli angoli, è cascato nell’errore. Inoltre, è stato nettamente insufficiente a rete, andandovi anche in situazioni con requisiti non sufficienti, dimentico forse di trovarsi di fronte uno dei più grandi difensori del mondo. Un Soderling che ha insomma confermato il momento non ottimale del suo tennis: la stessa vittoria di Bercy era arrivata con troppi alti e bassi, troppe indecisioni.


Già al terzo gioco lo svedese va sotto: trovatosi 0-40 grazie a due passanti di Murray (splendido il primo, incrociato), Soderling riesce ad annullare le prime due palle break, ma alla terza occasione lo scozzese indovina la risposta di rovescio lungolinea. Nei turni di servizio di Murray non si tocca letteralmente palla (a fine set le statistiche diranno 70% di prime, con una resa del 75 e del 71%), mentre Soderling annaspa terribilmente e finisce per perdere un altro servizio nel settimo gioco dove, sul 15-30, Murray si procura due palle break con un’incredibile sequenza di back tagliatissimi e senza peso susseguita da un’accelerazione lungolinea di dritto tutt’altro che banale. Soderling, visibilmente scosso, non riesce ad annullare alcuna palla break, affossando il colpo in rete e cedendo così, di fatto, il primo set. Sebbene infatti per la prima volta riuscirà, nell’ottavo gioco, ad issarsi ai vantaggi nel turno di risposta, non potrà che guardare impotente la splendida smorzata (oggi colpo a tratti abusato dallo scozzese) di dritto di Murray.

Quest’ultimo gioco sembra però preavviso di un cambio d’inerzia che nel secondo set è nei primi game palpabile. Soderling ora non fatica più a tenere il servizio, mentre Murray per due volte non deve salvare palle break solo per negligenza dell’avversario: nel secondo gioco, sul 40-40, il neonumero 4 del mondo non chiude un comodo smash, permettendo così a Murray di passare (passante tutt’altro che facile, è bene precisare, ma la leggerezza di Soderling è stata notevole e non giustificabile nemmeno dalla lentezza del campo, assai distante da quello ammirato a Bercy), mentre nel quarto, sul 30 pari, affossa in rete una volèe tutt’altro che impossibile. Ma a giocare continuamente col fuoco naturalmente si rischia, ed infatti Murray, nel turno di servizio successivo, commette un brutto errore di dritto sul 30-30 e concede così la prima palla break dell’incontro. Lo scozzese però, per far ben capire al doppio finalista del Roland Garros che il nome del vincitore della partita era già scritto, piazza un ace e, seppur con qualche vantaggio non sfruttato di troppo, chiude il game. Non solo: galvanizzato dall’ennesimo pericolo salvato e con Soderling sempre più sconsolato, va 0-40 nel game successivo, grazie anche ad un altro passante incrociato. Lo svedese cerca di reagire, annulla la prima palla break con servizio e schiaffo al volo, ma consegna la partita all’avversario nel punto successivo con un doppio fallo. Non succederà più niente: in 80 minuti di partita pressoché a senso unico, Murray lancia un segnale ben chiaro agli altri Maestri, evidenziando uno stato di forma fisica ottimale e una lucidità tennistica che nell’anno in corso è non di rado venuta a mancare. Certamente è ancora prestissimo per dare giudizi, ma lo scozzese, ancor più dopo la partita di oggi, è serissimo candidato per la vittoria finale.

Riccardo Nuziale

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker