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29/11/2010 21:38 CEST - Atp World Tour Finals

Masters: le migliori finali di sempre

TENNIS - A poche ore dalla finale delle ATP World Tour Finals, abbiamo scelto per voi quelle che a nostro giudizio sono le cinque più belle finali della storia di questa competizione. Ricordiamo qui Sampras, Becker, Lendl, Agassi, Edberg, McEnroe, Ashe, Gerulaitis e altri straordinari campioni che hanno scritto la storia del nostro sport. Rivivete insieme a noi di Ubitennis.com queste sfide appassionanti. Enzo Cherici

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Ci siamo. Ancora poche ore e conosceremo il vincitore della 41esima edizione delle ATP World Tour Finals. Un torneo strano, particolare. Dove partecipano i migliori 8 giocatori del mondo, ma che raramente ha visto finali veramente straordinarie e combattute.
Si pensi soltanto che in 38 finali – le prime due edizioni del 1970 e 1971 prevedevano soltanto un mega Round Robin – per ben 23 volte la finale s'è conclusa in “straight set”, senza che il vincitore lasciasse un set all'avversario.
Abbastanza strano, se si pensa al volare dei finalisti che via via si sono succeduti in quattro decenni. Abbiamo visto, ad esempio, finali Lendl-McEnroe vinte facilmente dall'uno o dall'altro. Però abbiamo avuto anche qualche, rara, bellissima finale. Noi ne abbiamo scelte cinque per voi, diteci se siete d'accordo e raccontateci i vostri ricordi legati al Master.


5) New York 1978: McEnroe-Ashe 6-7(5) 6-3 7-5
Stuzzicante confronto di generazioni, tra un 35enne Arthur Ashe, alla sua ultima grande stagione della carriera, e il 19enne McEnroe, nuova e annunciata star del tennis mondiale. S'erano già incontrati nel Round Robin e fu mattanza: 6-3, 6-1 in favore di Supermac. Ashe riuscì poi un po' fortunosamente a raggiungere le semifinali, anche grazie al ritiro di Jimmy Connors. In semi però batté in tre set il favorito Brian Gottfried, vincitore d'un girone che vedeva anche la partecipazione del nostro Corrado Barazzutti. La finale vedeva strafavorito l'emergente bad-boy newyorkse, ma all'atto conclusivo Ashe portò in campo tutta la sua classe ed esperienza. S'aggiudicò il primo set al tie-break, ma fu costretto a subire il ritorno di Mac nel secondo parziale. Nel terzo set però Ashe scappa addirittura sul 4-1, McEnroe risale 4-4, ma sul 4-5 deve fronteggiare due matchpoint. Li annulla, vince tre games di fila e s'aggiudica il primo grande titolo della sua carriera. Non sarà l'ultimo...

4) New York 1981: Lendl-Gerulaitis 6-7(5) 2-6 7-6(6) 6-2 6-4
L'anno prima s'era preso del “chicken” da Connors, per aver perso deliberatamente nell'ultimo match del Round Robin ed evitare così Borg in semifinale. Nel giugno dello stesso anno, poi, aveva perso la sua prima finale di Slam proprio contro Borg al Roland Garros. Per Ivan Lendl la finale contro il povero Vitas Gerulaitis rappresentava quindi una ghiotta occasione per mettere in bacheca il primo trofeo importante della sua carriera. Piccolo particolare: Gerulaitis non era per niente d'accordo. L'americano di origine lituana giocò per due ore a livelli incredibili e, dopo aver vinto i primi due set, si procurò anche un matchpoint nel tie-break del terzo set. Ivan l'annullò con un bombardamento di dritti, chiuso a rete con uno smash. Vinto quel decisivo set, non ci fu più storia. Gerulaitis tentò un ultimo colpo d'ala nel quinto, ma il punto di non ritorno c'era già stato: primo dei cinque titoli di Lendl (finalista 9 volte di seguito dal 1980 al 1988).

3) Francoforte 1990: Agassi-Edberg 5-7 7-6(5) 7-5 6-2
Chi l'ha detto che una partita per essere bella debba per forza durare cinque set? La prova? Questa stupenda finale del Master 1990 – giocato per la prima volta in Germania, dopo 13 anni passati al Madison Square Garden di New York – tra Agassi ed Edberg. Come spesso accade, chi vince nel Round Robin, poi perde la finale. Edberg aveva vinto un match tiratissimo nel girone (7-6 al terzo), ed era considerato favorito in vista della finale. Ma la finale ha raccontato un'altra storia e ha vissuto il suo momento decisivo nel tie-break del secondo set. L'avesse perso, Agassi, sarebbe probabilmente crollato. Vincendolo, ne ha ricavato quelle energie che gli hanno consentito di tenere un livello altissimo per tutto il match e di aggiudicarsi l'unico Master della sua straordinaria carriera.

2) New York 1988: Becker-Lendl 5-7 7-6(5) 3-6 6-2 7-6(5)
Una delle più straordinarie rivalità della storia del tennis. In quel momento i precedenti erano 7-5 in favore di Lendl (saranno 11-10 alla fine), ma Becker aveva vinto l'ultimo scontro diretto sull'erba (quella vera) di Wimbledon. La finale dell'edizione 1998 fu meravigliosa, per giocate ed intensità. Per non parlare del finale degno di Hitchcock. Il ceco era riuscito a portarsi per due volte avanti d'un set, ma Boris riuscì e recuperare entrambe le volte. Sul 5-5 del quinto l'apparente svolta. Lendl breakka Becker e può servire per il suo sesto Master. Ma mai vendere prima la pelle dell'orso quando in campo c'è Boris Becker. Il tedesco reagisce, contro-breakka il numero uno del mondo e si gioca il titolo al tie-break decisivo del quinto set (prima volta nella storia del Master). Senza troppo tergiversare, arriviamo subito al momento clou. Sul 6-5 in favore Becker, inizia uno scambio incredibile di bordate mozzafiato, interrotto dopo 37 tiri da un nastro beffardo, che consegna il primo dei suoi tre titoli al fuoriclasse tedesco.

1) Hannover 1996: Sampras-Becker 3-6 7-6(5) 7-6(4) 6-7(11) 6-4
A mio giudizio, una delle più belle partite della storia del tennis. Duecentoquaranta minuti di emozioni, serve&volley, chip&charge, rovesci tagliati, acrobazie a rete: una roba mai vista! Pronti, via e Becker fa subito capire che intende fare sul serio: quattro aces consecutivi nel primo gioco. Nel quinto gioco Boris mette a segno il suo unico break di tutto il match e si porta a casa il primo parziale: 6-3. Dopodiché, tre tie-break di seguito. I primi due vinti da Sampras, il terzo – quello memorabile del quarto set – vinto da Becker 13-11 dopo aver annullato due matchpoint. Nel quinto tutto regolare fino al 4-4, ma alla quinta palla-break di tutto il match Sampras con uno strepitoso passante di rovescio lungolinea riesce a togliere per la prima, ma decisiva volta, il servizio al rivale. Finirà 6-4 al quinto per il fenomenale americano, che vince così il terzo dei suoi cinque titoli. Alla fine le statistiche diranno che Becker avrà conquistato ben 14 punti più del rivale (179-165): non basteranno.

Enzo Cherici

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker