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29/11/2010 21:39 CEST - Atp World Tour Finals

Rafa-Roger: l'analisi tattica

TENNIS - Nadal-Federer atto n.22! Per la gioia della maggior parte degli appassionati, torna l'ennesimo capitolo della sfida del decennio. Da un lato la tecnica sopraffina dello svizzero e dall'altro la forza fisica, la preparazione atletica ed il “fighting spirit” dello spagnolo. Una finale più lunga sembra favorire Nadal. Federer più forte nel servizio e negli uno-due d'inizio gioco. Come affronteranno i due fuoriclasse la finale di Londra? Cesare Boccio

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Federer & Nadal
Federer & Nadal

E' la finale che tutti attendevano ed auspicavano (ad eccezione degli organizzatori londinesi....); Rafael Nadal contro Roger Federer, i dominatori dell'ultimo decennio tennistico, che oggi pomeriggio si affronteranno nell'epilogo delle ATP World Tour Finals. Una sfida che quest'anno è stata insolitamente avara di episodi, se si considera che l'ultimo ed unico incontro del 2010 risale alla finale di Madrid con la vittoria di Nadal in due set, ma che alla luce dello svolgimento del torneo è certamente la migliore possibile. A Londra, ahinoi..., abbiamo assistito ad una settimana di tennis francamente soporifera (eccezion fatta per la semifinale Nadal-Murray, semplicemente splendida), dove ancora una volta si è palesata una imbarazzante differenza tecnica, psicologica ed atletica tra i primissimi del ranking ed il resto della compagnia; per questo motivo le partite giocate sino ad ora sono solo parzialmente indicative circa l'atteggiamento tattico che i finalisti esprimeranno in campo, ed è quindi preferibile considerare uno ad uno i fattori che potranno risultare decisivi ponendoci dal lato di entrambi i giocatori.

I FATTORI PRINCIPALI

LE CONDIZIONI DI FORMA DEI FINALISTI
Roger Federer non sta certo attraversando il miglior periodo della sua carriera; sconfitto in semifinale agli Us Open da Djokovic, non è più riuscito ad imporsi in un Masters 1000, infatti può vantare una finale persa malamente da Murray a Shanghai ed una semifinale a Parigi-Bercy dove è stato clamorosamente eliminato da Monfils. I due titoli a Stoccolma (250) e Basilea (500) non possono costituire un bottino soddisfacente per il fuoriclasse leader dei plurivincitori dei tornei dello slam. A Londra ha giocato con grande scioltezza demolendo avversari un po' troppo remissivi (anche lo stesso Murray ha deluso moltissimo nel round robin contro lo svizzero, per non parlare di Djokovic in semifinale...con la testa già a Belgrado) che si sono atteggiati da vittime sacrificali piuttosto che come professionisti della racchetta. Questo ci impedisce di conoscere esattamente quale sia la sua reale condizione di forma soprattutto in prospettiva di una finale contro il suo unico vero avversario degli ultimi anni quale è stato ed è attualmente Rafael Nadal.
Al contrario lo stesso Nadal, dopo il trionfo di New York, sembra aver optato per una preparazione mirata alle ATP Finals se si considera che, prima di Londra, non metteva piede in campo in partite ufficiali dal mese di ottobre a Shanghai (uscito agli ottavi) e dopo aver vinto a Tokyo. Riguardo al campione spagnolo invece, avendo giocato partite maggiormente dispendiose ed equilibrate, disponiamo di dati più veritieri circa il suo attuale stato; ha vinto di pura grinta all'esordio contro Roddick dopo aver sofferto nel primo set, e si è imposto in modo stoico su Murray in semifinale dopo essere stato sul punto di crollare per almeno due volte nel set finale (sull'1-0 per Murray rischiando di subire immediatamente il break, durante il tie-break finale sotto per 1-4) mostrando di possedere risorse agonistiche pressochè illimitate in particolar modo nelle fasi fondamentali degli incontri. Un osso durissimo da battere anche per un Federer schiacciasassi come nella versione londinese.

IL ROVESCIO DI FEDERER
Spostandoci alla disamina tattica vera e propria ci si chiede cosa dovranno fare o evitare i finalisti per poter prevalere. Cominciando da Federer, come faceva notare Rino Tommasi dopo la vittoria su Soderling nel round robin (http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2010/11/25/420279-federer.shtml), l'arma decisiva per la vittoria del Master potrebbe risultare proprio il rovescio, che a Londra fino ad ora è stato di grandissima efficacia e che, aggiungendosi al suo fantastico diritto potrebbe sorprendere Nadal che si attende un gioco basato in prevalenza sul lato destro dello svizzero. Ma come andrebbe utilizzato contro l'attuale numero uno? In primo luogo Federer dovrà accuratamente evitare (o quantomeno limitare) i rovesci incrociati sul diritto dello spagnolo, perchè concedere con frequenza al maiorchino il suo miglior colpo potrebbe determinare una sorta di harakiri (sul lato sinistro il numero uno è quasi imbattibile). Perciò, è presumibile che “Fedexpress” con il rovescio cercherà costantemente il lungolinea, magari alternando passanti da fondo con cui aprirsi il campo per poi chiudere il punto dal lato opposto, ad approcci a rete in back spin (colpo utilissimo, purtroppo in via di estinzione nell'odierno desolante panorama tennistico).

IL GIOCO A RETE
E' difficilmente dubitabile che negli ultimi mesi Federer stia mostrando un progressivo (anche se lento) calo sul piano atletico che giocoforza ne condiziona l'approccio tattico. Infatti, contro un maratoneta come Rafa deve necessariamente accorciare gli scambi poiché, affrontare Nadal sul suo terreno preferito da fondocampo non costituirebbe un'idea geniale. E' anche vero che Federer, non più un fulmine nell'avanzamento a rete, non può più permettersi un gioco da serve & volley in senso classico, ma deve sfruttare tutte le occasioni che Nadal dovesse concedergli nel palleggio, ad esempio su eventuali colpi lenti o poco profondi dell'avversario.

LA DURATA DEL MATCH
Un fattore di primaria importanza, strettamente connesso se non addirittura consequenziale al precedente rilievo del gioco d'attacco di Federer dovuto al lieve calo atletico, sarà la durata dell'incontro. Infatti, una costante delle partite dello svizzero è rappresentata dal brevissimo minutaggio (che talvolta impedisce agli avversari di acquisire piena consapevolezza di essere realmente scesi in campo...) e se ne è avuta conferma anche a Londra (1h 27min contro Ferrer, 1h 16min contro Murray, 1h 28min contro Soderling, 1h 20min contro Djokovic), mentre Nadal ha dovuto sudare molto di più per superare i suoi antagonisti (2h 34min contro Roddick, 1h 52min contro Djokovic, 1h 54min contro Berdych, 3h 11min contro Murray). Non solo, è molto interessante analizzare la durata dei precedenti tra i due, limitandoci alle partite giocate al meglio dei tre set (i tornei dello Slam sono tutt'altra cosa in termini di lunghezza delle partite e non costituirebbero parametri utili di valutazione). Ebbene, se ne può ricavare questa tabella dove si mettono in evidenza i risultati dei confronti diretti, suddivisi a seconda se terminati entro la prima, seconda o terza ora di gioco.
Entro la prima ora
Federer-Nadal 1-0
Entro le due ore
Nadal-Federer 4-3
Entro le tre ore
Nadal-Federer 2-0
Dalla lettura dei dati si desume che le probabilità di vittoria di Federer sono inversamente proporzionali alla durata della partita; ossia, minore è la durata del match, tanto maggiori sono le possibilità di prevalere. Si trova quindi la conferma statistica di come l'obiettivo tattico numero uno del fuoriclasse elvetico sia chiudere i punti e, di conseguenza, l'incontro il prima possibile assumendosi necessariamente molti rischi. Al contrario Nadal è competitivo anche nel breve termine ma diviene avversario proibitivo sulla lunga distanza.

IL SERVIZIO
Come si può notare dai numeri sotto riportati, nonostante i recenti progressi raggiunti in termini di velocità della prima palla, il servizio di Nadal è tuttora di efficacia complessivamente inferiore a quella di Federer.
(Percentuali di prime-percentuali di punti sulle prime - ace)
Federer (61% - 73% - 6 contro Ferrer, 55% - 88% - 4 contro Murray, 63% e 81% con 11 ace contro Soderling, 62% - 76% - 4 contro Djokovic)
Nadal (58% - 75% - 6 contro Roddick, 53% - 73% - 6 contro Djokovic, 68% - 77% - 4 contro Berdych, 63% - 71% - 5 contro Murray)
Infatti, escludendo le percentuali di prime che resta più o meno su valori simili per entrambi, si nota una differenza piuttosto consistente sia in ordine al dato dei punti vinti sulle stesse prime che in minima parte quanto al numero di ace (tenuto conto della diversa durata delle partite). Quindi Roger Federer dovrà “aggrapparsi” alla propria battuta per evitare di restare imbrigliato nella trappolona di bordate da fondo di Nadal e, soprattutto dovrà cercare di incrementare le prime perchè le percentuali appena esposte potrebbero non essere sufficienti contro lo spagnolo.

IL GIOCO DA FONDO DI NADAL
Come ovvio contraltare dei fattori sin qui analizzati si pone il gioco da fondo di Nadal, con cui il campione di Manacor riesce ad alternare colpi offensivi e profondi in top spin, a prodigiosi recuperi difensivi oggettivamente impossibili per tutti i suoi colleghi. Verosimilmente Rafa punterà sulla sua straordinaria preparazione atletica per sottrarre energie all'avversario e sfiancarlo sul lungo termine, cercando non solo il rovescio di Federer, ma soprattutto di giocare colpi angolati spostandosi prevalentemente sul proprio diritto, come sappiamo, semplicemente devastante.

LA SUPERFICIE
Il sintetico indoor di Londra è probabilmente uno dei “tappeti” più lenti dei tornei ATP al coperto. Intendiamoci, si tratta pur sempre di una superficie riconducibile alla categoria del “veloce” ma che allo stesso tempo non ha nulla a che vedere non solo con i sintetici di una volta, ma neanche con quello di Shanghai dove questo torneo finale si è disputato fino al 2008. La domanda è d'obbligo, chi favorisce il terreno di gioco londinese? Beh, in linea teorica dovremmo dire Federer anche se Nadal in questi giorni ha dimostrato di sapervisi destreggiare con molta disinvoltura. I precedenti sull'hardcourt indoor tra i due fenomeni indicano un 2-0 per lo svizzero, con entrambe le partite disputate proprio nella Masters Cup di Shanghai nelle semifinali del 2006 e 2007; questo conferma, come è naturale, una maggiore propensione di Federer per queste superfici, ma va detto che tali confronti sono piuttosto risalenti nel tempo, ossia ad un'epoca caratterizzata da un Federer nel pieno del suo dominio e della condizione atletica e da un Nadal che non aveva ancora completato la sua maturazione al di fuori della terra battuta. Quindi il gap attualmente si è notevolmente ridotto.

IN CONCLUSIONE
Visto l'estremo equilibrio che ha sempre contraddistinto le sfide tra Federer e Nadal non è certo questa la sede opportuna per formulare pronostici che rischiano di essere banali e superficiali. Piuttosto sembra ragionevole ritenere che, alla luce dei dati tecnici esaminati, mentre Federer dovrà mettere in pratica un gioco assai rischioso ed offensivo, invece Nadal ha più volte dimostrato di saper vincere anche nelle giornate apparentemente storte, limitandosi ad incassare e rispondere con la sua proverbiale grinta. In altri termini, lo svizzero per conquistare il titolo avrà l'obbligo di disputare una partita perfetta (per lui potrebbe valere il detto: “vince quando gioca bene”) e questo potrebbe far propendere lievemente la bilancia delle previsioni in favore dello spagnolo. Il Nadal in versione londinese non è il miglior Nadal della carriera ma, vista l'impressionante tenuta mentale e atletica evidenziata in particolare nella semifinale, parte quantomeno alla pari con il rivale nonostante si giochi sul terreno “ostile” del sintetico. Una cosa è certa, a prescindere dal vincitore, potremmo goderci uno spettacolo tennistico degno di questo nome e del palcoscenico del “Masters”.

Cesare Boccio

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker