Italiano English Français
HOMEPAGE > > Australia: è ora di ricostruire

17/12/2010 00:16 CEST - Tennis Australia

Australia: è ora di ricostruire

TENNIS - In un continente che vive 12 mesi grazie all'Australian Open i campioni non sono mai mancati. Fino ad oggi dove i ricambi ci sono ma tardano a maturare. Eppure lo Slam debole ha ormai conquistato tutti: pubblico e giocatori entusiasti per un torneo che guadagna prestigio e seguito ogni anno che passa. Stefano Broccoli

| | condividi

In terra australe dopo discipline quali il rugby, il football australiano e il cricket è forse proprio il tennis ad essere quella più importante. Di sicuro con molta più tradizione del calcio, che pure negli ultimi tempi sta spopolando da quelle parti. L'Australia nasce come nazione "tennistica" nei primi del 900 con i successi di Norman Brookes (fondatore nel 1904 della federazione australiana) e di Tony Wilding (neozelandese di nascita ma australiano o meglio "Australasiano" di adozione) e prosegue fino a conoscere tra gli anni 50 e 70 un periodo di splendore a dir poco irripetibile.

Con dei talenti come Ken Rosewall, John Newcombe, Roy Emerson e Rod Laver in campo maschile e Margaret Court in campo femminile, l'australia incamera più di una trentina di tornei dello slam e 15 edizioni su 20 di coppa Davis, numeri da prima potenza tennistica in assoluto. Dagli anni '70 a seguire però, non riuscirà a mantenere questi livelli ma il suo movimento si mantiene buono ed in grado per diversi anni ancora di produrre atleti di vertice e vincitori slam come Pat Cash, Pat Rafter e Lleyton Hewitt. Tutto ciò fino ad oggi, momento storico in cui il solo Hewitt è nei primi 100 giocatori del mondo (ma ormai in fase discendente), e non sembra esservi alla base un ricambio generazionale adeguato (ad esclusione di Tomic, il cui valore però è ancora tutto da verificare).

Nell'ultimo anno un po' meglio è andata in campo femminile con gli acuti di Samantha Stosur ma anche qui mancano delle fondamenta solide e forse più atlete di spicco. Ma,strano a dirsi, nel periodo di maggior crisi del tennis australiano, quello che è il torneo più rappresentativo del paese è cresciuto notevolmente in termini di qualità tennistica, organizzazione e pubblico. Sebbene sia da tanti anni appertenente alla categoria degli Slam, l'Australian Open non ha goduto in diverse edizioni del pieno prestigio che un torneo di questa categoria meriterebbe: le distanze notevoli, la difficile collocazione nel calendario e un montepremi meno ricco hanno indotto molti top player del passato a rinunciare alla trasferta nell'emisfero australe.

Ma dalla fine degli anni 80 in poi, il major australiano ha legittimato pienamente il suo status con tutti i migliori al mondo in tabellone, vincitori come Sampras, Federer, Agassi e Becker e una serie di match memorabili come la famosa semifinale del 2005 tra Federer e Safin e le due partite decisive che hanno visto Rafael Nadal come protagonista, prima in semifinale con Verdasco e poi in finale con Federer. Su questo punto e non solo è intervenuto il neopresidente della federazione australiana Steve Healy che succede a Geoff Pollard dopo ben ventuno anni. Healy in merito agli Australian Open ha ricordato l'importanza ormai raggiunta da quest'evento ma precisando allo stesso tempo che, al di fuori dell'intenso mese di Gennaio, di tennis di ce n'è poco e va fatto di più in modo da utilizzare gli enormi proventi dello slam casalingo in maniera produttiva.

Per promuovere il tennis ad esempio,predisporre l'ambiente e le strutture giuste e diffonderlo nelle scuole in modo da creare un interesse sempre maggiore e solidificare la base agonistica. "Non ci sono ricette magiche” ha spiegato Healy e soltanto lavorando su tutti i fronti si può avere un movimento solido, degno di quella che è la tradizione australiana con tanti giocatori buoni ed elementi di spicco. "Siamo tutti impazienti di successo ma ci vuole del tempo perche la situazione di oggi è conseguenza di quello che è stato fatto in precedenza" ha ribadito Healy. Dichiarazioni ponderate quindi, fatte da una persona che sembra poter portar avanti un progetto di rinascita del tennis australiano assieme a vecchie glorie del passato come Pat Rafter (da lui scelto come capitano del team di davis) e Tony Roche. L'Australia del tennis si augura nel giro di un quinquennio di rinfoltire un parco giocatori ad oggi veramente esiguo e riuscire, se non a raggiungere i fasti degli anni 60, a ridare quantomeno nuovo vigore ad un movimento dalla tradizione così gloriosa.

Stefano Broccoli

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Set point in spaccata per la Jankovic

Quote del giorno

"Anche il tuo".

Il cameriere di un ristorante dove si serviva Martina Navratilova, dopo che la tennista gli aveva fatto i complimenti per l'ottimo servizio.

Accadde oggi...

    19 Dicembre 1975

Jimmy Connors vince un match drammatico contro Marcelo Lara 6-2 6-1 3-6 4-6 7-5 nel secondo turno della Coppa Davis tra Stati Uniti e Messico a Città del Messico.

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker