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19/12/2010 20:11 CEST - Passato e curiosità

Il tennis nei filmati dell'Istituto Luce

TENNIS - Bill Tilden, Helen Wills, Roy Emerson, Rod Laver, Nicola Pietrangeli. Avete sempre pensato che le gesta di questi ed altri campioni fossero esclusivamente leggendarie, impossibili da osservare? Invece no, perchè l'Istituto Cinematografico Luce, da alcuni anni, ha messo online il suo archivio storico dal quale possiamo attingere filmati meravigliosi sulla storia del nostro sport. Infine ci saranno anche due sorprese...Cesare Boccio
 

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Fondato nel 1924 e trasformato in ente morale di diritto pubblico nel 1925 dal regime fascista, costantemente utilizzato come strumento di propaganda politica per imposizione dall'alto, l'Istituto Cinematografico Luce (sigla de L'Unione Cinematografica Educativa) tuttora esistente con la mission della produzione di film e documentari di altissima qualità culturale, dispone di un archivio storico dal valore inestimabile costituito da materiali sia di produzione propria che acquisiti da altre collezioni. Si spazia dai video politici ai cinegiornali sportivi che vanno dalla metà degli anni '20 fino all'inizio degli '80. Non solo, il fatto più sorprendente e positivo è che questa compagnia, da alcuni anni, ha avuto il grande merito di immettere online la parte prevalente del proprio archivio, che è accessibile gratuitamente per chiunque all'indirizzo http://www.archivioluce.com/archivio/; ricordando che, per ovvi motivi di copyright, è vietato procedere al download del materiale o comunque alla sua riproduzione. Per chi ama lo sport a 360° sarà possibile assistere ad esempio, oltre alle immagini tennistiche, alle imprese della nazionale di calcio di Vittorio Pozzo, a Primo Carnera, al grande Torino di Valentino Mazzola e via dicendo, che all'epoca erano visibili al cinema prima del film (un po' come noi oggi vediamo i notiziari in tv prima del film serale). Ma torniamo al nostro sport. Per rendere l'idea della quantità di file esistenti, è interessante utilizzare come chiave di ricerca proprio la nostra parolina magica “tennis”; ebbene, il sito estrae un totale di 322 materiali cinematografici (documentari, cinegiornali, repertori) e 204 immagini fotografiche, per un totale di 526 articoli. In questa sede non sarà certamente possibile esaminarli tutti, ma si procederà alla selezione di alcuni filmati particolarmente significativi per chi ama il tennis, non solo quando si vedono palline schizzare impazzite ad oltre 200 Km/h, ma soprattutto quando si può ammirare il gioco in cui prevaleva la tecnica sulla forza fisica, e lo stile sui materiali allora molto rudimentali. Questa rassegna comincia da molto, molto lontano, addirittura dal 1928 e terminerà con due belle sorprese per gli appassionati italiani.

Helen Wills – La prima celebrità sportiva al femminile
Una delle più grandi giocatrici di tennis prima dell'avvento di Margaret Court e Steffi Graf, è stata senza dubbio la statunitense Helen Wills, nota con il soprannome di "Little Miss Poker Face" per via del suo sguardo sempre molto severo e attento. Vincitrice di ben 19 prove del Grande Slam (di cui 4 Roland Garros, 8 Wimbledon e 7 US), è passata alla storia non solo per il suo talento, ma anche perchè ha rappresentato il primo autentico fenomeno sportivo al femminile, avendo avuto il coraggio di “emancipare” i costumi delle atlete. Infatti a lei va il merito di aver rinunciato alle gonne lunghe fino alle caviglie, optando per le più sensuali e comode gonnelline alla marinara che arrivavano a livello delle ginocchia (quale immane scandalo...). Ebbene, la Wills è protagonista nel più antico filmato tennistico presente nell'archivio Luce, datato maggio 1928 (Giornale Luce A0087) denominato “A San Francisco gli allenamenti della tennista Helen Wills”. Compare solo lei, mentre ribatte vigorosamente, e con una certa eleganza, tutte le palline che le vengono spedite sul suo campo. Dura solo 26 secondi, ma è un documento preziosissimo.

Finale Coppa Davis 1929 – Francia/USA 3-2
Nel luglio 1929, in finale di Coppa Davis si affrontano per l'ennesima volta la Francia dei moschettieri (anche se in formazione ridotta, con i soli Cochet e Borotra) e gli Stati Uniti del grande Tilden. L'esito finale è di 3-2 per i transalpini con il punto decisivo conquistato da Cochet su Lott in 4 set. Nel cinegiornale dell'agosto 1929 (Giornale Luce A0413), che l'Istituto Luce acquisì dalla Metro Goldwyn Mayer, si vedono le fasi di alcuni incontri della finale, ossia Borotra che sconfigge Lott, il doppio francese Cochet-Borotra che supera Allison e Van Ryn, ed infine Cochet che demolisce letteralmente un goffo Tilden nel primo incontro (da notare che le didascalie non sono precisissime, perchè invertono l'ordine delle partite). Tra l'altro è possibile apprezzare i primi rallenty di stampo americano.

Jaroslav Drobny trionfa a Roma nel 1951
Della serie...come eravamo, questo bellissimo filmato (La Settimana Incom 00583 del 20/04/1951) ci mostra il trionfo del ceco/egiziano Jaroslav Drobny agli Internazionali di Roma del 1951. Vinse sia in singolare, sconfiggendo il nostro Giovanni Cucelli, sia in doppio in coppia con l'americano Dick Savitt, contro il mitico duetto italiano Cucelli/Del Bello. Da notare la bellezza del Campo Centrale con i suoi marmi bianchissimi (l'attuale Stadio Pietrangeli).

Rod Laver conquista il primo titolo a Wimbledon nel 1961
Stavolta le telecamere sono puntate verso il fuoriclasse australiano che ha scritto pagine memorabili del tennis mondiale, e che tutti ricordiamo per aver completato per ben due volte lo Slam nel 1962 e nel 1969. In questo notiziario (Caleidoscopio Ciac C1334 06/1961 ) lo vediamo impegnato nelle fasi conclusive della finale di Wimbledon del 1961 disputata e vinta nettamente contro l'americano McKinley in tre set. E' il suo primo titolo all'All England Lawn Tennis and Croquet Club.

L'Italia viene travolta dall'Australia in finale di Davis nel 1961
Era un tennis colorato di azzurro quello degli inizi degli anni '60, sia grazie alle vittorie di Pietrangeli al Roland Garros che alle imprese della squadra di Davis, capace di raggiungere due finali consecutive nel 1960 e 1961. Nel challenge round di quest'ultima edizione, l'Italia fu costretta nuovamente a sostenere una pesantissima trasferta in terra australiana, precisamente a Melbourne (si giocava allo stadio di Kooyong) e per giunta sull'erba. Il risultato? Semplicissimo; su questa superficie e contro due mostri sacri come Laver e Emerson, non ci fu nulla da fare per i nostri alfieri. Pietrangeli riuscì a conquistare due set nell'incontro giocato a punteggio acquisito contro Laver, perso dopo una bella battaglia per 6-3 3-6 4-6 6-3 8-6, mentre Sirola venne sconfitto in 4 set da Emerson. Nelle prime tre partite invece, tutte vittorie australiane nettissime, senza alcun set azzurro. Nel servizio in questione (Caleidoscopio Ciac C138411/01/1962 ), va notato soprattutto il commento assai polemico nei confronti della federtennis dell'epoca (i tempi non sono poi così cambiati) rea di aver esagerato nelle aspettative pre-finale davanti ad un ostacolo simile al Mortirolo ciclistico!

Adriano Panatta campione d'Italia nel 1973
Ci stiamo avvicinando ad ampie falcate fino ai giorni nostri. Non possiamo però esimerci dal cercare qualche filmato di repertorio del giovane Panatta. Lo vediamo (Radar R0607 18/10/1973 ) impegnato ai campionati italiani assoluti del 1973, che si disputarono a Perugia. Ovviamente non ci fu storia per gli avversari perchè l'Adriano nazionale vinse il quarto titolo consecutivo battendo in finale l'amico Paolo Bertolucci per tre set a zero. Nel video si può notare, oltre alla meravigliosa tecnica di Panatta, anche un prologo con alcune fasi di un doppio giocato dall'intramontabile Pietrangeli, con annesse polemiche riguardanti la composizione delle teste di serie. Segno che i tennisti dell'epoca tenevano eccome all'alloro di campione d'Italia (oggi anche la Schiavone la vede allo stesso modo); un torneo caratterizzato da un'ottima affluenza di pubblico, ben lontana da quella attuale.

Ivan Lendl vince il torneo esibizione Master Brooklyn di Milano 1981
Il documento che si presenta (Caleidoscopio Ciac C2489 30/12/1981 ) riguarda un'esibizione di altissimo livello disputatasi a Milano nel dicembre 1981, denominata “Master Brooklyn” (da non confondere con il torneo di Milano di inizio stagione, all'epoca facente parte prima del circuito WCT e successivamente del Grand Prix). Tra i partecipanti si annoverarono: Lendl, Mcenroe, Vilas, Clerc, Panatta, Barazzutti e la sorpresa Gianluca Rinaldini, arrivato addirittura quarto nella graduatoria del mini-torneo, a fronte del sesto e settimo posto dei più quotati Adriano e Corrado. La finale vide di fronte niente di meno che Lendl e Mcenroe, con il cecoslovacco che alla fine prevalse incamerando il cospicuo premio messo in palio dall'organizzazione. E' simpatico vedere l'”affettuosissima” stretta di mano finale tra i due protagonisti (praticamente nemmeno si guardano in faccia) e sentire la voce fuori campo che accenna a duri scambi verbali durante l'incontro...In sostanza, gli appassionati capirono che tra Lendl e Mcenroe non scoppiò affatto il colpo di fulmine!

Lo “scriba” presenta il suo libro “Quando viene il lunedì” - 1974
Finalmente siamo arrivati alle sorprese che vi erano state promesse! La prima è un servizio (Radar R0663 1974 ) di presentazione di un libro redatto dal mitico “scriba” del tennis mondiale, nonché componente della “Hall of Fame”, Gianni Clerici. Si tratta di tre romanzi raccolti in un'unica opera intitolata “Quando viene il lunedì”, che traggono spunto dal mondo dello sport in generale, non solo dal tennis. Va detto che Clerici nel filmato è, come suo solito, estremamente autoironico. Infatti esordisce affermando che, non considerandosi buon critico di se stesso, chiede allo scrittore Giorgio Bassani di spiegargli un'altra volta il significato del libro di cui egli stesso è autore! Semplicemente fantastico!

Rino Tommasi commenta la finale interzone di Davis 1961 – Italia/USA
La seconda sorpresa, davvero una chicca cinematografica, è il breve commento alla finale interzone di Coppa Davis 1961 tra l'Italia e gli Stati Uniti (oggi la definiremmo una semifinale), disputata a Roma nell'impianto del Foro Italico (La Settimana Incom 02136 21/10/1961 ). Sì, quello che vedete è proprio lui, un giovanissimo Rino Tommasi che sin da allora mostra di aver maturato quell'inconfondibile stile giornalistico che tuttora lo contraddistingue (aveva compiuto solo 27 anni!). Preciso, con un tono fermo e parole cadenzate ad un ritmo sostenuto, narra le vicende agonistiche di quei giorni che videro come “superstar”, in positivo e in negativo, il grintoso Fausto Gardini, il quale perse nella prima giornata da Jon Douglas al quinto dopo essere stato avanti per due set a zero e 5-0 al terzo! Tommasi ci dice che Gardini fu colto addirittura dai crampi prima di crollare. A sistemare la situazione pensò Pietrangeli vincendo entrambi i singolari ed il doppio con il compagno Sirola, ma Gardini volle a tutti i costi scendere in campo anche nell'ultima irrilevante quinta partita per dimostrare tutto il suo valore tecnico e agonistico. Fu un'altra battaglia tennistica, che stavolta si concluse con Fausto vincitore al quinto (in passato anche le partite a punteggio acquisito non cambiavano formato)!

E non finisce qui!
Questi filmati sono solo un assaggio, chi vuole può esercitarsi nelle ricerche che più interessano. A chi scrive sembrava bello concludere con i servizi che vedono protagonisti il duo Tommasi-Clerici, e vuole essere anche manifestazione della gratitudine che gli appassionati, soprattutto ultratrentenni, provano per chi ha contribuito a farci amare questo sport.
 

Cesare Boccio

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    19 Dicembre 1975

Jimmy Connors vince un match drammatico contro Marcelo Lara 6-2 6-1 3-6 4-6 7-5 nel secondo turno della Coppa Davis tra Stati Uniti e Messico a Città del Messico.

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker