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28/12/2010 00:14 CEST - BEACH TENNIS

Beach Tennis: ecco il "Principe"

TENNIS - Terza puntata dedicata alla sabbia. Intervista ad Alan “il principe” Maldini, campione del mondo 2010, Oscar beach tennis 2010 come miglior servizio, ex B1. “Traditore” o atleta-lavoratore ancora alla ricerca del brivido agonistico? Comunque la si veda, è la persona giusta per capire che il beach tennis non deve essere visto come un "nemico", ma come una possibilità di arricchimento. Franco Serdino

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Terzo ed ultimo appuntamento con il mondo del beach tennis; se la prima parte presentava il beach tennis come un opportunità anche per i tennisti e la seconda ne tracciava sommariamente la storia ed esauriva qualche curiosità, ecco che stavolta parliamo con chi e di chi questa opportunità l’ha colta, la storia l’ha imparata e sta contribuendo a farla. Nel mondo del beach diversi atleti ex ottimi tennisti sono arrivati ai vertici italiani (e di conseguenza mondiali): Maldini, Rosatone, Gambi, Minighini, Ercoli, Corzani, De Berardinis……. partecipanti ad Avvenire, Bonfiglio, campionati italiani di categoria…. insomma: finita la carriera tennistica, esaurito il sogno, hanno colto la possibilità di continuare a competere ai massimi livelli in uno sport in continua espansione che ben si concilia con l’inevitabile attività lavorativa.
Traditori del nostro nobilissimo sport che vanno a sporcarsi i piedi e le mani di immonda sabbia? o forse agonisti veri, amanti della lotta ai massimi livelli che hanno cercato in un altro contesto approfittando comunque delle loro attitudini?
La mia risposta ormai la conoscete, credo, parlando con uno di loro spero di dare un contributo competente ed autorevole alla questione.
Ecco quindi l’intervista ad Alan “il Principe” Maldini, (l’esempio migliore di adattamento di un tennista al bt, quello senza dubbio con i migliori risultati assoluti) esponente di spicco ormai da almeno un quinquennio del beach tennis, imprenditore nello stesso ambito, elegante nell’aspetto e nelle gestualità atletiche quanto disponibile fuori dal campo.

Nome e cognome:
Alan Maldini.

Professione:
direttore commerciale nel settore bt.

Data di nascita:
19 Gennaio 1977.

Migliori risultati raggiunti nel tennis e nel bt:

TENNIS:
classifica B1; 3° campionati italiani C di singolare; 3° ai campionati italiani U16 e U18 di doppio; 2° ai campionati italiani a squadre under 18; ottavi di finale ai campionati italiani U16 e U18 in singolare.

BEACH TENNIS:
2010:
vincitore del Premio OSCAR BEACH TENNIS 2010 come miglior giocatore al servizio
vincitore Campionati Mondiali ITF al Foro Italico doppio maschile
vincitore Campionati Mondiali ITF al Foro Italico doppio misto
finalista ai Campionati Europei di Antalya ( Turchia)

2009:
3° Campionati mondiali al Foro Italico

2008:
vincitore Foro Italico € 20.000 di montepremi
vincitore CAMPIONATI ITALIANI di Fregene
2° CAMPIONATI EUROPEI RICCIONE

2007:
vincitore CAMPIONATI EUROPEI ARZACHENA
2° CAMPIONATI ITALIANI di FERRARA

La prima volta che hai giocato a bt:
Nell’estate del 1995. Ero stato invitato da un mio amico tennista (Giovanni Marra, attuale maestro di tennis a Rimini) che era già un ottimo giocatore anche di beach tennis a provare questo sport al Bagno Obelix di Marina di Ravenna. Ho esordito giocando subito una partita di allenamento in mezzo a tre dei più forti giocatori dell’epoca ed è stata subito una bellissima esperienza.

L’ultima volta che hai giocato a bt:
Ieri in allenamento ai 5 pini di Pinarella (indoor) ed una settimana fa al Centro Romagna Beach di Martoriano in un torneo A + B che ho vinto con Claudio Amboni.

Quando e perché hai scelto di concentrarti primariamente sul bt:
7 anni fa, per il semplice fatto che terminata l’università ho iniziato a lavorare e non riuscivo a trovare il tempo per i tornei di tennis che spesso erano lontani e che quando andavano bene mi impegnavano per una intera settimana. Invece i tornei di BT si giocano nel fine settimana e quindi non mi danno problemi con il lavoro.

Quanto ti ha aiutato essere un ottimo tennista:
Oggettivamente è stato un grosso vantaggio perché le basi tecniche sono le stesse, questo ha fatto si che fossi da subito un giocatore di ottimo livello; non ho dovuto imparare cose come i gesti base o l’impugnatura mentre l’unica cosa molto differente dal tennis sono gli spostamenti sulla sabbia che sono molto diversi da quelli su un campo “duro”.

Quanto ti mancano ancora oggi le corde della racchetta (what a feeling!!)?
All’inizio tantissimo anche perché il gioco era molto più lento e la precisione faceva la differenza…..poi il bt è divenuto più di potenza e quindi addio ai tocchi! Ora le racchette sono diventate più ruvide anche grazie ad accorgimenti di noi giocatori e questo ci ha permesso di effettuare colpi molto tagliati come nel tennis. Inoltre con l’avvento di palline ancora più soft il feeling è aumentato sensibilmente….

Le dinamiche di un match di bt sembrano a volte lontane dal fair play oggi dilagante nel tennis è solo un impressione?
Si è vero! Secondo me perché in molti giocatori non provenienti da altri sport manca un po’ di cultura sportiva.. Ora però stanno sorgendo diverse scuole di BT e quindi credo che questo fenomeno vada via via scemando.
un altro motivo potrebbe anche essere che spesso nei nostri tornei manca l’arbitro fino alla semifinale e questa cosa andrebbe cambiata visto che il BT è in continua crescita….se ci penso anche nei tornei di tennis quando non c’era l’arbitro mi è capitato di assistere a scene dove di fair play ce ne era ben poco!

Il bt 20 anni fa:
E' nato abbassando la rete da Beach Volley fino 1,70 Mt e da subito è diventato divertentissimo, però ancora si giocava 9 metri x 9, in costume da bagno, senza maglietta e con racchette di legno.

Il bt 10 anni fa:
Il campo diventa 8x8, compaiono le prime racchette in fibra, ci sono i primi tornei regolamentati ed una classifica non sempre precisa.

Il bt oggi:
Le racchette sono diventate molto sofisticate nella tecnologia e nei materiali (carbonio e kevlar). I giocatori sono sempre vestiti con divise fornite dagli sponsor. Si gioca in tutta Italia e nel mondo con la FIT e la ITF. Sono stati giocati diversi campionati europei e mondiali. Sorgono moltissimi campi indoor e scuole di beach tennis con maestri federali. Avvento di canali televisivi che riproducono le nostre partite più interessanti. Le classifiche FIT e ITF sono sempre aggiornatissime!

Il bt tra 10 anni:
Mi auguro giunga alle Olimpiadi per ricevere il più grande dei riconoscimenti come sport.

L’approccio ideale per il tennista:
Giocare con atleti esperti che non provengano dal tennis, si renderà subito conto di quanto è dura!!!
Gli errori classici del tennista che inizia: aspettare sempre la pallina, invece di andarle incontro.

 

Perche tanti addetti ai lavori, maestri in primis non sembrano vedere di buon occhio il bt:
Per il timore che porti via giocatori dal tennis, spesso accade perché rispetto al tennis è più immediato e ci si può divertire da subito. Il mio consiglio per un bambino è quello di partire con il tennis poi dai 13-14 anni può decidere di passare ad una scuola di BT se gli piace di più!

Consigli per il tennista:
non cercare il punto ad ogni costo!! Il campo è piccolo e la rete abbastanza alta. Bisogna costruirsi il punto con più calma a meno che non si sia già degli ottimi giocatori.

La tua idea sul “muro”, forse il colpo da beach più lontano dal tennis:
è un colpo spettacolare che però limita il gioco, l’unico vero problema di questo colpo è però la regolamentazione...spessissimo chi lo effettua commette un’invasione che in assenza di arbitro è quasi impossibile percepire...(spesso causa di litigi in gare anche importanti).
Ndr: il “muro”: il giocatore in risposta, posizionato a filo rete, intercetta con la racchetta leggermente inclinata verso il basso il servizio proposto, non dando tempo alla coppia avversaria di fare alcunché prima che la pallina tocchi la sabbia.

Sei dentro una società importante del settore, due parole sul mercato del beach tennis, sembra in fervente crescita e centro di lotte senza quartiere tra marchi leader:
Il mercato del beach tennis è in crescita, ma soprattutto lo è all’estero dove le potenzialità in alcuni paesi sono molto alte. Tra le aziende leader ci sono diverse divergenze e lotte per accaparrarsi i giocatori più forti. La vendita spesso non è ben regolamentata attraverso i soli esercizi commerciali come dovrebbe essere. Penso che in futuro le aziende del settore da sempre più professionali verranno ripagate della correttezza dimostrata in passato.

Tante palline diverse sul mercato, dure, morbide….la tua idea:
Dal prossimo anno la ITF ha stabilito un range per le palline omologate, questo permetterà a tutte le aziende interessate di uniformarsi a questi canoni cosicché non avremo più il problema di giocare ogni torneo con palline molto differenti da quello precedente. Le palline omologate per il 2011 saranno molto più morbide e questo permetterà un livellamento tra i giocatori e ad una durata maggiore degli scambi di gioco. Personalmente non mi avvantaggia ma mi adeguerò…..

Il più bel colpo che hai fatto:
Difesa di uno smash da dietro alla schiena.

Il più brutto:
Credo di aver “lisciato” uno smash (colpa del vento...).

La scelta del compagno….consigli:
Consiglio di privilegiare l’andarci d’accordo alle caratteristiche tecniche, i momenti di sconforto saranno tanti e solamente se si è in sintonia con il compagno si possono superare positivamente.

Ricorderai per sempre quella volta che…
Dopo aver affrontato un viaggetto di 10.000 km per partecipare ad un torneo organizzato sull’isola di Réunion (arcipelago di Mauritius ) con annesso scalo parigino, mi accorgo di aver dimenticato un particolare secondario: le racchette!! Un tennista sa bene quanto i propri attrezzi siano unici: customizzati in bilanciamento, peso….etc. Di conseguenza, nei giorni precedenti ho dovuto comperare una racchetta simile alla mia e tentare di costruirci sensazioni positive nel più breve tempo possibile, ho provato a modificarla quanto possibile ma ho comunque giocato il torneo con la consapevolezza ma soprattutto l’alibi di non avere con me l’attrezzo che utilizzavo da mesi. Inutile dire che non è stata la mia migliore prestazione dell’anno!!

Under 21, presa in mano del gioco e rivoluzione dello stesso? A quando?
Ci sono dei giovanissimi già competitivi nel singolo evento che praticano un beach tennis fatto di aggressività esasperata anche in fase di risposta al servizio, difettano forse di continuità ma è solo questione di tempo.

Bt e federazione italiana tennis, un matrimonio riuscito?
inizialmente con diverse anomalie, però anno dopo anno le cose sono sempre migliorate e continuerà senz’altro ad essere così.

Bt alle olimpiadi la vera svolta? E quando? sicuramente si, mi auguro nei prossimi 10 anni.

Novità e auspici per la stagione 2011: arbitri nei tornei, più tutela per i giocatori.

Perché “ principe”:penso per il mio stile in campo e fuori e forse anche perché dopo un tuffo sulla sabbia vado sempre verso la mia panchina per darmi una rapida pulita…..

Spero con questi articoli di aver raggiunto uno scopo: aver parlato di beach tennis a tennisti, da tennista, tramite tennisti e per questo di aver avuto in dote una qualche credibilità. Ho ancora chiare, quando ancora dovevo toccare una pallina depressurizzata, le descrizioni ed i commenti di miei amici puristi che mi sconsigliavano anche solo di provare la sabbia con faccia disgustata.
Alan Maldini è stato indubbiamente un giocatore di tennis, un giocatore migliore della gran parte degli agonisti italiani, per arrivare al livello raggiunto ha amato visceralmente il nostro sport, nessun dubbio; ne ha tratto le grandi gioie e i momenti cupi e bui che solo il tennis nella sua solitudine può farti provare; Poi arrivato praticamente alla fine del percorso il suo sport gli ha dato un’opportunità, quasi un regalo di addio (addio al sogno si intende); Alan lo ha colto ed ha goduto di una incredibile seconda carriera agonistica: si parla di titoli mondiali ed europei, montepremi importanti, racchette pro-model, folto pubblico sugli spalti; non sarà così per ogni tennista, è chiaro, ma ce n’è abbastanza per provare almeno a capire. Ho provato, non ho capito; ho riprovato, ho chiesto, ho iniziato a capire; il beach tennis non è e non sarà mai un alternativa al tennis, non è un nemico da cui doversi guardare, è una possibilità di divertimento che il tennis ci propone, è un opportunità di agonismo che grazie al tennis possiamo coltivare, è una proposta di adattamento che il tennis ci sfida a capire.
Proviamoci.

SPECIALE BEACH TENNIS - PRIMA PARTE

SPECIALE BEACH TENNIS - SECONDA PARTE

Franco Serdino

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker