ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Nuovo coach per la Schiavone?

24/02/2011 17:00 CEST - CIRCUITO WTA

Nuovo coach per la Schiavone?

TENNIS - Una Schiavone fallosa e scarica si è arresa alla cinese Shuai Peng per 75 63. Un volto inedito al suo angolo: l'ex doppista belga Tom Vanhoudt. Francesca nervosa a fine match: che stia iniziando a sentire il peso degli obblighi per una top 10? La Pennetta nei quarti contro Caroline Wozniacki. Riccardo Bisti

| | condividi

Quando la numero 4 perde contro la numero 38, non si sa mai dove sia il confine tra i meriti dell’una e i demeriti dell’altra. Possiamo soppesare i fattori, ma il risultato rimane lo stesso: Francesca Schiavone perde subito al torneo WTA di Doha (721.000$, Plexipave) per mano di Shuai Peng. Partiamo dai demeriti. Sin dal primo punto si è vista una Schiavone un po’ scarica, poco aggressiva, poco “Leonessa” negli atteggiamenti. Era lei a fare la partita, ma sbagliava troppo. Sotto 4-1, ha trovato la forza di rimontare ma ha ceduto allo sprint finale. Subito sotto anche nel secondo set, ha visto vanificare la rincorsa con un pessimo game di servizio sul 3-4, da cui è scaturito il 7-5 6-3 finale. Ma ci sono anche i meriti dell’avversaria. Con il suo gioco bimane e un completino color pesca griffato Li Ning, la cinese ha iniziato alla grande il 2011. Semifinali ad Auckland e Hobart, ottavi a Melbourne, un bilancio stagionale di 14 vittorie e 5 sconfitte prima del torneo. Dati confortati dalle sensazioni sul campo. Senza fare niente di eccezionale, la Peng ha picchiato senza paura dalla prima all’ultima palla. “Prima del match ero piuttosto nervosa, lei è molto forte” ha detto nell’intervista sul campo “Per fortuna non ho pensato più di tanto e questa è stata la mia forza. Quando ho vinto il primo set mi sono detta di andare avanti così, avevo sempre più fiducia”. Nei quarti se la vedrà con Marion Bartoli, che ha masssacrato Shahar Peer con un sorprendente 6-1 6-0. Durante la conferenza stampa post-match, l'azzurra era di cattivo umore. Quando le hanno chiesto cosa non ha funzionato, ha risposto così: "Se potessi non fare questa conferenza sarebbe meglio. Potrei dire qualche bugia, per me è meglio la verità, ma non so cosa dire...a volte dobbiamo dare delle risposte stupide perchè le sensazioni dentro....e non voglio dire parolacce. Dovrei prendermi qualche giorno di riposo, ma non c'è tempo. A volte noi giocatrici non possiamo scegliere. Anche i giornalisti a volte non vogliono scrivere ma lo fanno. Per noi è lo stesso". Che stia iniziando a sentire il peso dei "commitments" destinati alle top 10? Per le top players, infatti, il calendario è stabilito dai regolamenti: i 4 Slam, i quattro Mandatory (Indian Wells, Miami, Madrid e Pechino) e almeno quattro dei Premier 5 (Dubai, Roma, Cincinnati, Canada e Pechino) più i tornei che a inizio stagione hai dichiarato di giocare e che non puoi saltare pena multa e zero in classifica. Tornei international? Può giocarne al massimo due, di cui uno prima di Wimbledon...Va però detto che se la schedule viene rispettata, a fine anno la WTA garantisce un congruo bonus.

La novità Vanhoudt
All’angolo di Francesca Schiavone è apparso un volto nuovo: assenti Corrado Barazzutti e tutto lo staff che la segue di solito, c’era il belga Tom Vanhoudt, 38 anni, ex doppista di buon livello
. Nel 2001 è stato numero 36 nella classifica di specialità e ha vinto 28 titoli (un torneo ATP, Umago nel 1993, poi soltanto challenger). Vanhoudt è stato chiamato dalla Schiavone alla fine del primo set, e con un discreto italiano le ha dato qualche suggerimento non memorabile: “Dai, energia, dai andiamoci a prendere il match...”. Ufficialmente, Vanhoudt ricopre il ruolo di sparring partner. A dare la notizia della sua partnership con la Schiavone era stato Filip Dewulf, suo ex compagno di doppio (nonché semifinalista al Roland Garros) e oggi giornalista. Nel suo blog, “The Graveyard”, Dewulf ha informato che Vanhoudt avrebbe seguito la Schiavone nella trasferta medio-orientale di Dubai e Doha in veste di “sparring partner”. “Ma gli auguro che possa diventare qualcosa di più”. Non resterà che dare un’occhiata all’angolo della “Schiavo” nei prossimi appuntamenti (Kuala Lumpur, Indian Wells e Miami) per vedere se è stato un episodio isolato oppure se ha aggiunto un nuovo elemento in pianta stabile nel suo staff. Nella conferenza stampa post-match, senza scendere nei particolari, Francesca ha detto che Vanhoudt le è stato consigliato da Kim Clijsters dopo che la Schiavone le aveva detto di essere in cerca di un nuovo coach…

A caccia di un ultimo salto di qualità
Al di là di questo, salta all’occhio il rendimento della Schiavone dopo il Roland Garros. Sul piano strettamente numerico, è stato deludente. 20 vittorie e 17 sconfitte non sono un bilancio straordinario. Tuttavia Francesca ha azzeccato il salto di qualità nei tornei importanti: i quarti di finale allo Us Open e all’Australian Open valgono molto di più di finali o semifinali in tornei di minor valore. Francesca è entrata in una nuova dimensione, quella di chi deve prensentarsi al massimo nei tornei del Grande Slam. Si spiegano (anche) così alcune sconfitte contro giocatrici di peggior classifica. Da oggi le si chiede un ulteriore salto di qualità contro le migliori. Dopo Parigi, ha battuto solo due top 20: Elena Dementieva nel suo ultimo match e Samantha Stosur in Fed Cup. Inserendo nella lista la leggendaria vittoria a Melbourne contro la Kuznetsova (che è una numero 23 fasulla), contro le top-players sono arrivate soprattutto sconfitte (due volte con Wozniacki, una con Venus, Stosur e Zvonareva). Francesca è sempre in grado di sorprenderti. Diremmo quasi che ci prova gusto. Per questo tutti gli appassionati le chiedono questo ennesimo, definitivo, miracolo “Made in Schiavo”.

---------------------------------

La giornata ha comunque regalato una bella soddisfazione ai nostri colori: Flavia Pennetta si è infatti presa la rivincita su Lucie Safarova (da cui aveva perso tre volte su tre) e ha conquistato un posto nei quarti di finale, dove se la vedrà con Caroline Wozniacki (oggi facile vincitrice su Nadia Petrova). La Pennetta ha confermato di stare attraversando un ottimo periodo di forma, che le ha permesso di tornare tra le prime 15 del mondo. Priva della "fida" Gisela Dulko, impegnata al torneo di Acapulco, Flavia non è presente nel torneo di doppio e può concentrarsi sul singolare. Contro la Wozniacki sarà un match durissimo, anche perchè i precedenti dicono 4-0 per la danese (compreso l'amaro match del Roland Garros 2010). Ma dopo aver abbattuto il tabù Safarova, chissà che Flavia non decida di concedere il bis....

WTA DOHA (721.000$, Plexipave)

(1) Caroline Wozniacki (DEN) d. Nadia Petrova (RUS) 63 62
(2) Vera Zvonareva (RUS) d. Dominika Cibulkova (SVK) 61 62
(Q) Peng Shuai (CHN) d. (3) Francesca Schiavone (ITA) 75 63
(LL) Klara Zakopalova (CZE) d. (4) Li Na (CHN) 62 61
(5) Jelena Jankovic (SRB) d. (WC) Sania Mirza (IND) 60 61
Marion Bartoli (FRA) d. (8) Shahar Peer (ISR) 61 60
Flavia Pennetta (ITA) d. Lucie Safarova (CZE) 46 63 64
Daniela Hantuchova (SVK) d. (Q) Vera Dushevina (RUS) 46 62 64

 

Riccardo Bisti

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Ana Ivanovic visita il Wild Wadi Water Park

Quote del giorno

"Il tennis non è una questione di vita o di morte. E' molto di più"

David Dinkins, ex sindaco di New York, colui che impose agli aerei di non passare sopra Flushing Meadows durante lo Us Open.

Partnership

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite