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20/02/2011 19:27 CEST - ATP MEMPHIS

Chi fermerà Milos Raonic?

TENNIS - Continua la rapida ascesa del canadese, che a Memphis raggiunge la seconda finale della sua carriera dopo aver conquistato San Josè la settimana scorsa. In semifinale supera Mardy Fish al terzo set con il punteggio di 6/4 4/6 6/4 e allunga a 9 la striscia di vittorie consecutive. In finale troverà Andy Roddick che ha battuto per la prima vlta Del Potro. L'americano giocherà la 50esima finale in carriera. Giacomo Fazio

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(WC) Milos Raonic (CAN) b. (4) Mardy Fish (USA) 6/4 4/6 6/3
(1)Andy Roddick (USA) b. (WC) Juan Martin Del Potro (ARG) 6/3 6/4

La parola d’ordine in questo inizio di 2011 sembra essere: novità. Al contrario di quanto sta accadendo nel circuito Wta, in cui si è alla ricerca di stabilità al vertice per individuare una leader assoluta che riporti interesse al movimento, in molti hanno applaudito con soddisfazione alla possibilità di vedere qualcosa di differente in ambito maschile. La finale degli Australian Open ne è stata la dimostrazione sebbene il risultato abbia deluso ampiamente le aspettative. Federer e Nadal suscitano ancora troppo interesse per essere sostituiti nell’immaginario collettivo da qualsiasi altro giocatore anche della TOP10.

Però tra le tante new entry, il montenegrino Raonic (naturalizzato canadese) è quello che sta compiendo i maggiori progressi. Un movimento quello dello stato dell’America Settentrionale che sta dando i suoi frutti grazie ad importanti investimenti in centri tecnici federali che vedono in Raonic e Rebecca Marino i primi risultati. Milos ha un fisico asciutto se paragonato ai 196cm di altezza. Molti suggestionati dall’abbigliamento e dall’aspetto sono convinti che il ragazzo in un’immagine in bianco e nero potrebbe essere confuso con un giocatore degli anni 70/80, anche se alcuni si ostinano a vedere una somiglianza con Evonne Goolagong.

Fatto sta che Raonic nello scorso weekend si è aggiudicato il primo titolo a San Josè battendo in finale lo spagnolo Verdasco e questa settimana ha prolungato la sua striscia a 8 (9 se si considera anche la partita non disputata con Monfils) vittorie consecutive superando in semifinale a Memphis un altro grande colpitore come Mardy Fish. Dal punto di vista tecnico è il classico serve&forehand: il diritto, giocato spesso in contropiede, è stilisticamente bellissimo; con la prima di servizio è devastante mentre perde qualcosa con la seconda alla quale non da la dovuta rotazione. Il rovescio è sicuramente il fondamentale da migliorare, essendo molto alto non piega sufficientemente le ginocchia al momento dell’impatto.

Nel match di semifinale, il canadese ha lasciato solo 5 punti in risposta al suo avversario nel primo set chiuso per 6/4, mettendo a segno 10 ace e raccogliendo il 94% dei punti con la prima di servizio. Più del suo gioco colpisce la tranquillità con la quale vengono giocati i punti importanti della partita. Durante tutto il torneo, non ha mai tremato nei due tie-break decisivi giocati al primo turno con Fernando Verdasco e al secondo contro Radek Stepanek. Anche con Mardy Fish nel secondo set ha perso il parziale solo dopo aver annullato tre palle break e due set point prima di cedere per 6/4. Nella terza partita non disdegna la rete per seguire il servizio o un’accelerazione col dritto dimostrando un’ottima manualità e così come gli era capitato nei turni precedenti riesce a spuntarla al terzo set.

I paragoni si sprecano con i vari Karlovic, Isner, Johansson ma Raonic sembra avere qualcosa in più soprattutto nella mobilità e nella possibilità di variare il gioco. Dopo il titolo conquistato solo sette giorni fa a San Josè, il canadese avrà la chance di vincere il secondo torneo in carriera. Con questo risultato da lunedì raggiungerà una posizione vicina alla 37a mentre si avvicinerebbe alla 32a in caso di vittoria in finale contro Andy Roddick, uscito vincitore in due set 6/3 6/4 su Juan Martin Del Potro. L'americano ha battuto per la prima volta in carriera l'argentino dopo 3 sconfitte consecutive. Contro Raonic giocherà la 50a finale in carriera con 29 titoli già in bacheca.

Doveva essere il match clou della giornata la semifinale tra il gigante di Tandil e il ragazzo del Nebraska invece la partita è stata a senso unico, se si esclude l'inizio secondo set in cui Del Potro è andato in vantaggio di un break ed ha avuto la possibilità di andare al cambio campo sul 3-0. L'argentino ha mostrato solo in alcuni momenti tutto il suo repertorio che l'ha portato nel 2009 allla vittoria a New York. L'atteggiamento è sembrato sempre remissivo, subendo passivamente il gioco dell'americano senza rendersi mai particolarmente pericoloso. Del Potro può però consolarsi con la seconda semifinale consecutiva nell'arco di due settimane che ben fan sperare per il proseguo della stagione.

Giacomo Fazio

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