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18/03/2011 23:09 CEST - INDIAN WELLS

Nadal vs. Del Potro è già un "clasico"

TENNIS - Attesa per tutto il 2010 e quanto mai anticipata, si giocherà sabato la semifinale da sogno tra Nadal e Del Potro. Entrambi, in circostanze e con motivazioni diverse, alla ricerca di conferme, si affronteranno per l’ottava volta. Nadal conduce la serie per 4-3, ma Del Potro ha vinto le ultime 3 sfide, tutte sul cemento. Una sfida che promette di diventare un "clasico" del tennis mondiale. Roberto Paterlini

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Confonti Diretti: Nadal 4-3
2009 US Open Hard S Del Potro 6-2, 6-2, 6-2
2009 Masters 1000 Canada Hard Q Del Potro 7-6(5), 6-1
2009 Masters 1000 Miami Hard Q Del Potro 6-4, 3-6, 7-6(3)
2009 Masters 1000 Indian Wells Hard Q Nadal 6-2, 6-4
2007 Queen's Club Grass R32 Nadal 6-4, 6-4
2007 Roland Garros Clay R128 Nadal 7-5, 6-3, 6-2
2007 Masters Series Miami Hard R16 Nadal 6-0, 6-4

C’è mancato davvero poco, appena un paio di punti andati come non sarebbero dovuti andare e la semifinale che tutti avevano segretamente sognato da quando il tabellone è stato sorteggiato, sarebbe sfumata. Ma Rafa Nadal, come suo solito, è riuscito a piegare la fortuna - nel senso latino di destino - dalla sua e ad approdare per il sesto anno consecutivo alle semifinali del Master 1000 di Indian Wells, dove affronterà sabato il redivivo e fortunato - qui nel senso italiano di tante parole che per decoro non riporto - Juan Martin Del Potro, cui la sorte ha assegnato un primo piccolo risarcimento (il ritiro di Tommy Robredo prima ancora di scendere in campo, anche se va detto che l’argentino sarebbe comunque partito ampiamente favorito) dopo l’infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi per quasi tutto il 2010.

Sarà dunque Nadal vs. Del Potro, la sfida tra gli ultimi due campioni dello US Open, e sarà, forse, il primo confronto diretto tra i due veramente alla pari, o almeno quasi. Difficile, infatti, considerare davvero attendibili i primi 4 head to head, tutti giocatisi tra 2007 e inizio 2009, tutti vinti da Rafa senza perdere nemmeno un set, ma quando lo spagnolo era già un campione affermato mentre l’argentino si affacciava per le prime volte su certi palcoscenici e non sapeva ancora come battere un top player. Altrettanto improprio valutare davvero significative almeno 2 e mezza della restanti 3 sfide - lascio metà vittoria “vera” al quarto di finale di Miami nel 2009, anche se proprio durante quella partita Nadal denunciò di aver riniziato a sentire i dolori alle ginocchia che l’avrebbero poi tormentato per il successivo anno, e non a caso si fece incredibilmente rimontare da 3-0 pesante nel set decisivo - tutte vinte da Del Potro, ma con Nadal al rientro da un infortunio (Canada 2009) se non in pieno infortunio (US Open 2009).

Questa volta, come detto, dovrebbero essere alla pari o quasi, ma comunque ben lungi dalla forma migliore. Rafa rientra infatti alle gare dopo il Gennaio tribolato che l’ha visto prima colpito da un virus e poi da uno strappo muscolare, e anche se non è certo alla ricerca di fiducia dopo il suo straordinario 2010, sappiamo tutti quanto lo spagnolo abbia bisogno di avere molte partite nelle braccia e nelle gambe - e più impegnative degli allenamenti agonistici contro De Voest e Sweeting - prima di riuscire ad esprimersi ai suoi massimi, come hanno testimoniato la scarsa prestazione contro l’indiano Devvarman e probabilmente anche la gioia incontrollabile dopo averla scampata contro Karlovic. Dal canto suo, Del Potro, nonostante la buona scalata alla classifica e i risultati ottenuti nelle ultime settimane, non ha ancora recuperato la mobilità dei giorni migliori né in generale la piena condizione atletica, è parso molto stanco alla fine del suo incontro di ottavi di finale contro il tedesco Kohlschreiber, e come lui stesso ha ammesso durante la conferenza stampa di ieri, sembra al momento avere qualcosa in meno dei primi 10 giocatori del mondo, contro i quali, non a caso, ha sempre perso quest’anno.

Il ritiro di Robredo nei quarti e i 3 giorni di riposo dall’ultimo incontro disputato sino alla semifinale, dovrebbero aiutare l’argentino a recuperare pienamente le energie, ma saranno importanti anche le condizioni di temperatura e umidità di sabato, tenendo ben presente come Nadal si esalti nelle situazioni ambientali più difficili, e con in mente dall’altra parte il Del Potro boccheggiante della finale di Delray Beach. Dal punto di vista tecnico-tattico, invece, l’incontro sembra presentarsi abbastanza chiaramente come il confronto tra la potenza di Del Potro e la mobilità di Nadal. Compito dello spagnolo sarà quello di spostare il più possibile l’argentino, per impedirgli di giocare i suoi fendenti di dritto e rovescio in situazioni di pieno equilibrio; per il lungagnone di Tandil, la chiave tattica sarà invece quella di riuscire a prendere l’iniziativa sin da servizio e risposta (entrambi, e soprattutto il servizio, sono però ancora lontani dai livelli della seconda parte del 2009), in modo sia da costringere Nadal ad accorciare i colpi in fase difensiva, che da evitare a se stesso il ruolo di tergicristallo in balia delle rotazioni del maiorchino.

Le implicazioni psicologiche, infine, sono da entrambi le parti significative. Inutile sottolineare come per Del Potro una vittoria contro il primo giocatore della classifica rappresenterebbe un’impareggiabile iniezione di fiducia e probabilmente il definitivo ritorno ai livelli che gli competono (oltre ad un ulteriore salto in classifica), mentre per Nadal ci sarà, certamente e al contrario, la volontà di lasciare a distanza un avversario pericoloso ancora per un po’, iniziare finalmente la stagione 2011 e prendersi un’anticipata boccata di ossigeno in vista della miriade di punti che avrà da difendere nei prossimi mesi. I bookmaker sembrano abbastanza convinti di una vittoria dello spagnolo (pagato con uno scoraggiante 1,36), e al momento sembra difficile non concordare.

Roberto Paterlini

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