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30/03/2011 21:19 CEST - Rientri

I grandi rientri della storia del tennis

TENNIS - Risalire la china dopo esser stati fuori dal tennis che conta è impresa ardua e faticosa. Ci sono riusciti in pochi nel passato. Chi tornando da infortuni gravi come Thomas Muster o Monica Seles, chi tornando dalla maternità come Kim Clijsters. Ci sta riuscendo oggi Juan Martin Del Potro. Andiamo a ripercorrere i grandi rientri della storia del tennis. Francesca Sarzetto

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In una stagione già piena di storie interessanti, la vittoria di Del Potro a Delray Beach, seguita dalla semifinale di Indian Wells, ha un posto speciale tra gli appassionati di tennis e di sport in generale.
I campioni vanno e vengono, ma spesso infortuni o altri fattori li allontanano dallo sport che amano, e da noi che amiamo guardarli, troppo spesso e troppo a lungo.
Anche se il tennis non è uno sport brutale, mantenere il fisico a livelli di eccellenza è fondamentale per il successo, tanto che anche piccoli infortuni si possono trasformare in lunghe e deleterie assenze.
Oltretutto, essere a lungo lontani dai campi, per qualunque motivo, può diminuire molto la brillantezza e la forza mentale di un giocatore, lasciando la sensazione che la concorrenza lo abbia irrimediabilmente superato, quando torna alle gare.
Andiamo dunque a vedere i tennisti che più si sono distinti al rientro dopo una lunga assenza.

MARGARET SMITH COURT
Il nome più importante nella storia del tennis australiano: Margaret Smith ha lasciato il tennis a 24 anni, con 13 titoli dello Slam conquistati, per sposarsi e tornare a casa. Neanche due anni dopo, la signora Smith Court era di nuovo in campo, e nel 1970 ha segnato la storia, conquistando il Grande Slam. Ha vinto anche l'Australian Open l'anno successivo, e ha perso la finale di Wimbledon quando era da poco rimasta incinta del primo figlio. Daniel è nato all'inizio del '72, e lei è tornata in campo in seguito nello stesso anno, per poi vincere Australian Open, Roland Garros e US Open nel 1973. La figlia Martika è nata nel '74, e Margaret è tornata a giocare nel '75. Ha continuato a giocare tra un figlio e l'altro, raggiungendo alla fine 24 titoli dello Slam e quattro figli.

THOMAS MUSTER
L'austriaco si è segnalato come ottimo giocatore da terra battuta già da junior, arrivando in finale al Roland Garros di categoria e dell'Orange Bowl nel 1985, e nel 1988 ha raggiunto la top 20, dopo aver vinto quattro titoli in sei finali durante la stagione. Comincia magnificamente la stagione '89, con le semifinali all'Australian Open e l'ingresso nella top 10, ma dopo aver vinto la semifinale di Key Biscayne contro Noah viene investito da un ubriaco, e riporta varie lesioni ai legamenti del ginocchio sinistro. Con l'ausilio di una sedia speciale riesce comunque a tenersi in allenamento con la palla, e rientra dopo sei mesi. Tra il '90 e il '94 vince diversi titoli sulla terra battuta, e nel biennio '95-'96 accumula un impressionante record di 111-5 su questa superficie. Vince il Roland Garros nel '95, suo unico Slam, insieme ad altri 11 titoli, record di vittorie in una stagione poi eguagliato da Federer, e giunge al n.1 delle classifiche mondiali nel febbraio '96. Si è ritirato nel '99, ma nel giugno 2010 ha annunciato la sua intenzione di tornare alle competizioni a 43 anni, e al suo quinto challenger ha vinto una partita, tornando in classifica al n. 988.

JENNIFER CAPRIATI
Fenomeno assoluto di precocità, Jennifer ha fatto il suo ingresso nel professionismo a soli 14 anni, nel 1990. Ha raggiunto le semifinali del Roland Garros al suo debutto ed è entrata nella top 10 nell'ottobre dello stesso anno, a 14 anni e 235 giorni la più giovane della storia. Tra il '90 e il '93 ha vinto sei titoli WTA, più la medaglia olimpica battendo in finale Steffi Graf nel '92, ma dopo la sconfitta al primo turno dello US Open 1993 la ragazzina bruciata si è presa una pausa dal tennis, esprimendo la sua ribellione tra piccoli furti e marijuana. Nel '96 è tornata alle competizioni, e ha vinto a Strasburgo il primo titolo dopo sei anni nel '99. Col nuovo millennio ha raggiunto il suo apice, vincendo Australian Open e French Open nel 2001 e di nuovo in Australia nel 2002, rientrando nella top 10 dopo il suo primo Slam e dopo quasi otto anni di assenza, periodo più lungo della storia. Nell'ottobre del 2001 corona la sua seconda carriera con il primo posto nel ranking mondiale.

MONICA SELES

Rientrare dopo un infortunio è una cosa, ma aggiungere lo stress psicologico di superare un assalto sul campo è tutt'altra storia. Monica Seles aveva solo diciannove anni, e già otto titoli dello Slam, quando il 30 marzo 1993 è stata accoltellata in campo da un fanatico tifoso di Steffi Graf, Gunther Parche. La ferita era guarita in poche settimane, ma Monica è rimasta lontano dai campi per più di due anni. Rientrata alla fine nell'agosto 1995, ha perso contro la Graf la finale degli US Open un mese dopo. All'inizio del '96 è tornata all'apice del tennis femminile, in uno dei momenti più emozionanti della lunga storia del nostro sport, vincendo l'Australian Open, il suo quarto, e il suo ultimo Slam. Non è stato solo un rientro dall'orrendo crimine commesso contro di lei, ma quella vittoria è arrivata anche mentre stava affrontando la notizia che suo padre, e storico coach, Karoly Seles aveva un tumore. Lui è morto due anni dopo, ma Monica ha continuato a lottare, ed essendo diventata cittadina americana ha aiutato il team di Fed Cup nelle vittorie del '96, '99 e 2000.

ANDRE AGASSI
Il "kid di Las Vegas" non ha bisogno di presentazioni: la sua carriera ventennale ha toccato tutti gli apici possibili, è stato il primo tennista della storia a conquistare il cosiddetto Golden Grand Slam in carriera, tutti i titoli dello Slam più l'oro olimpico. Dopo la prima affermazione in uno Slam, a Wimbledon nel '92, una battuta d'arresto era arrivata nel '93, stagione segnata da diversi infortuni e chiusa da un intevento chirurgico al polso. Nel biennio '94/'95, torna in ottima forma e conquista altri due titoli dello Slam, raggiungendo il n.1 mondiale nella sua migliore stagione. Nel '96 comincia il declino, che tocca il punto più basso nel '97, quando ricompaiono i problemi al polso, il matrimonio con Brooke Shields lo distrae, e come dichiarerà nella sua autobiografia usa anche metanfetamina, e precipita al n.141. Nel 1998 decide di riprendere in mano la sua carriera, si arrampica in classifica con i tornei minori e nel 1999 corona il suo sogno vincendo a Parigi e completando il golden Grand Slam in carriera. Il resto è storia.

MARTINA NAVRATILOVA
Se Martina non è una classe a sè, poco ci manca. Quando è uscita dal Centre Court di Wimbledon per l'ultima volta nel 1994, la Navratilova ha lasciato un'immagine indelebile, fermandosi a raccogliere qualche filo d'erba da portare con sè. Si è ritirata quell'anno a 38 anni, ma è rientrata sei anni dopo, nel 2000, anno in cui è stata accolta nella International Tennis Hall of Fame. Nel 2003, ha fatto coppia con Leander Paes per vincere l'unico titolo dello Slam che le mancava, il doppio misto dell'Australian Open, per poi ripetersi a Wimbledon a 46 anni. Un anno dopo, ha vinto un incontro di singolare a Wimbledon (giocato per una scommessa persa!), a 47 anni e otto mesi la più anziana vincitrice di una partita professionistica nell'era Open. Non ancora soddisfatta, ha vinto il doppio misto dello US Open in coppia con Bob Bryan, un mese prima del suo cinquantesimo compleanno.

MARTINA HINGIS
Non c'è niente che gli appassionati di tennis amino di più di un fenomeno, e la Hingis è stata esattamente questo, vincendo cinque tornei dello Slam prima dei vent'anni, mancando il Grande Slam per un partita perdendo solo in finale a Parigi nel 1997, e diventando la più giovane n.1 della storia a sedici anni e cinque mesi. Nel 2001 è stata operata per la prima volta alla caviglia destra, e poi di nuovo a maggio 2002. Nove mesi dopo, ha annunciato il suo ritiro a soli 22 anni. Nei primi otto anni della sua carriera, è stata n.1 per 209 settimane, vincendo 40 titoli in singolare e 36 in doppio. E' tornata nel tour nel 2006, raggiungendo i quarti dell'Australian Open, ma vincendo il doppio misto con Mahesh Bhupathi. Ha proseguito vincendo Roma, finendo la stagione al n.7. Il 2007 ha visto la sua vittoria a Tokyo, seguita da prestazioni altalenanti e infortuni, e a novembre l'annuncio shock del suo test positivo alla cocaina a Wimbledon, con conseguente squalifica di due anni. Considerando l'età e gli infortuni, ha rinunciato a contestare la squalifica, pur professandosi innocente, e ha annunciato il definitivo ritiro.

SERENA WILLIAMS
Una carriera fantastica la sua, cominciata ad altissimi livelli fin dall'esordio a 16 anni, nel '97, quando da wild card n. 304 del mondo, nel suo secondo torneo professionistico raggiunge le semifinali di Chicago, battendo la n. 7 Pierce e la n. 4 Seles. Insieme alla sorella Venus domina il circuito nei primi anni 2000, arrivando a vincere il "Serena Slam", Grande Slam spurio nel 2002/3. Tra il 2003 e il 2006, svariati infortuni ne limitano l'attività, costringendola all'assenza per diversi periodi più o meno lunghi. Si ritrova n.140 del mondo nel luglio 2006, anno in cui ha giocato solo quattro tornei. Comincia la stagione 2007 al n.81, e sbaraglia la concorrenza conquistando l'Australian Open. Negli anni successivi vince altri cinque Slam, portando il totale a 13. Nel 2010, il bizzarro infortunio al piede coi vetri rotti dopo Wimbledon, due operazioni, poi la grande paura dell'embolia polmonare: riuscirà a tornare alle competizioni anche stavolta?

KIM CLIJSTERS

Come Margaret Court, anche Kim voleva una famiglia, per cui ha lasciato lo sport che amava nel 2007, in maggio, pur avendo pianificato di giocare l'intera stagione. In una conferenza stampa nel maggio 2009 ha annunciato che sarebbe tornata a giocare, e lo ha fatto arrivando ai quarti a Cincinnati. Poi ha fatto la storia del tennis. Ha vinto gli US Open, prima wild card nella storia del torneo, e prima mamma a vincere uno Slam in trent'anni. Kim ha giocato pochi tornei nel 2010 per non trascurare la vita familiare, ma ha aumentato il ritmo durante la stagione, difendendo il titolo agli US Open e vincendo il Master di fine stagione. Ha proseguito vincendo l'Australian Open, il suo quarto titolo dello Slam, e tornando n.1 del mondo, anche se finora per una sola settimana.

JUSTINE HENIN
Quando si è ritirata nel maggio 2008, a soli 25 anni, la belga aveva vinto sette titoli dello Slam, un oro olimpico ed era la n. 1 del mondo. Era stanca, e voleva dedicarsi ad altro, come le sue fondazioni benefiche e la scuola di tennis, dopo che il tennis professionistico le aveva preso vent'anni della sua vita. Dopo sedici mesi di assenza, è tornata. Ha raggiunto subito ottimi risultati, con la finale di Brisbane, ed ha avuto una wild card per l'Australian Open, non avendo classifica. E' arrivata in finale, dando battaglia per tre set a Serena Williams, ed è stata l'unica in grado di togliere un set alla vincitrice del torneo. Justine si è rotta il mignolo sinistro allenandosi per la Fed Cup, ma comunque ha vinto a Stoccarda, rientrando nella top 20. E' risalita fino al n. 11, ma ha dovuto interrompere la sua stagione dopo Wimbledon, avendo subito una parziale rottura di un legamento al gomito destro. Ha provato a rientrare ad inizio 2011, ma a fine gennaio ha annunciato che il problema al gomito la costringeva a ritirarsi definitivamente.

KIMIKO DATE-KRUMM
Orgoglio del Giappone, la Date-Krumm non si è presa un periodo sabbatico per avere un figlio, ma per avere una vita. Kimiko ha esordito negli Slam nel 1989, diventando una minaccia per tutte, tanto da raggiungere le semifinali dell'Australian Open '94, Roland Garros '95 e Wimbledon '96, nell'arco quindi di tre anni. Ha toccato il suo best ranking di n.4 nel 1995. Si è ritirata dopo le Olimpiadi del 1996, quattro giorni prima del suo ventiseiesimo compleanno, per poi sconvolgere il Tour rientrando nell'aprile 2008 a trentasette anni. Questo per accontentare il marito, che non l'aveva mai vista giocare. Dopo il riscaldamento nei tornei minori, ha vinto nel 2009 l'Hansol Korea Open, la seconda giocatrice più anziana della storia a vincere un torneo WTA, dopo Billie Jean King. Ora a quarant'anni è n.52 del mondo.

JELENA DOKIC
Un'altra bambina prodigio, Jelena ha vinto lo US Open junior nel 1998, e nel 1999, a 16 anni, debutta nel tennis professionistico. A wimbledon si fa conoscere al grande pubblico con uno dei risultati più clamorosi della storia del tennis, sconfiggendo al primo turno la n.1 Martina Hingis per 6-2 6-0, avendo una classifica di n.129, un record nell'era open. ottiene il suo risultato migliore negli Slam con la semifinale di Wimbledon 2000, e il suo best ranking di n.4 ad agosto 2002. I problemi familiari col padre-padrone la allontanano dal tennis, e fra il 2003 e il 2008 sparisce dalle grandi scene. Nel 2009 tenta il tutto per tutto, e sfrutta al massimo la wild card per l'Australian Open ottenuta tramite play-off, arrivando ai quarti di finale, suo miglior risultato. Ancora una stagione in sordina nel 2010, ma poche settimane fa ha trionfato nel torneo di Kuala Lumpur, battendo tra le altre anche la nostra Schiavone, prima vittoria contro una top 5 dal 2003, ed è tornata quindi a sollevare un trofeo dopo quasi 9 anni, uno degli intervalli più lunghi della storia.

JUAN MARTIN DEL POTRO
Quando Roger Federer ha tentato l'assalto alla storia nel 2009, un ventenne argentino gli ha messo i bastoni tra le ruote. Dopo aver saltato parte del 2008 per un infortunio alla schiena, Del Potro era la sesta testa di serie allo US Open 2009. Ha travolto Rafael Nadal in tre set in semifinale, per poi compiere l'impresa di sconfiggere Federer in finale,  3-6, 7-6(5), 4-6, 7-6(4), 6-2. La prima sconfitta di Federer a New York dal 2003. Così Del Potro è diventato l'unico nella storia a sconfiggere i due titani nello stesso torneo dello Slam. Ha proseguito con la finale del Master, cominciando il 2010 con il quarto turno all'Australian Open, nonostante il polso infortunato. Infortunio che non si è risolto col riposo, e alla fine ha richiesto l'intervento chirurgico, avvenuto il 4 maggio. E' tornato in campo solo cinque mesi dopo, rimediando due sconfitte al primo turno, poi la decisione di chiudere il 2010 e allenarsi duramente per tornare a pieno regime nel 2011. Dopo la sconfitta al secondo turno degli Australian Open, la sua classifica è precipitata al n.485, dal best ranking di n.4 di inizio 2010. Dopo i primi due tornei interlocutori, ha raggiunto le semifinali di San Josè e Memphis, per poi raggiungere il suo primo titolo da quello US Open, ottavo totale, a Delray Beach. Dopo la semifinale di Indian Wells e il quarto turno di Miami, lunedì rientrerà nei top 50, al n.45.

Francesca Sarzetto

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