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25/06/2011 22:20 CEST - WIMBLEDON

Meno male che c'è il tetto!

TENNIS - Nella giornata in cui cadono Bolelli e Vinci, l'eroe è Feliciano Lopez (ribattezzato "Deliciano" da mamma Murray). Già due volte nei quarti, ha sparato addosso a Roddick ben 57 colpi vincenti. La Pironkova si prende la rivincita sulla Zvonareva, da cui perse in semifinale l'anno scorso. Il tetto salva il programma. Da Londra, Ubaldo Scanagatta

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Dall'inviato Ubaldo Scanagatta

Benedetto sia il tetto. Ha piovuto anche oggi, anche se dalle 17,40 ora inglese (18,40 italiane), ma un po’ di cosine interessanti erano successe al di là delle due sconfitte “azzurre” patite da Roby Vinci e Simone Bolelli e con la Schiavone a rischio con l’austriaca Paszek al momento dell’interruzione: 6-3,4-6,2-3.

Sul conto di Roberta mi ero illuso meno che su quello di Bolelli …more solito. Sapevo che Roberta era troppo più debole della Kvitova cui rendeva una ventina di cm (1,83 contro 1,63) e di posizioni in classifica (n.8 contro n.29) e una decina di chili: un peso piuma contro un peso massimo. Soltanto una brutta prova della ceca semifinalista un anno fa avrebbe potuto consentire alla tarantina l’approdo agli ottavi. Così non è stato e non mi sorprenderei se la ceca arrivasse in finale stavolta, nella parte bassa del tabellone dove l’ostacolo più grosso sarà probabilmente nei quarti Venus Williams (che ha “scherzato” la Martinez-Sanchez 6-0,6-2).

Sapevo anche, e l’avevo scritto, che Gasquet è più completo di Wawrinka. Ha un tennis più vario e anche più intelligente. L’ha dimostrato anche oggi, ma Bolelli era la controfigura di quello ammirato l’altro giorno. Proprio come tre anni fa quando il Bolelli che si era arreso con zero reattività a Hewitt non era apparso neppure lontano parente di quello che aveva battuto Gonzalez.

A tratti sembrava quasi addormentato. Non ha mai accennato nemmeno ad una rincorsa quelle quattro volte che Gasquet ha giocato la smorzata, non si è accorto un paio di volte che una palla del francese era buona e si è mosso con spaventoso ritardo, e a dimostrazione di un match privo di nerbo e personalità, mentre l’altro giorno aveva chiuso a rete una trentina di punti oggi avrà giocato sì e no 3 volee. “E’ una battaglia persa quella di cercare di spingerlo a rete” ha confessato il suo coach Furlan, sconfitto anche lui…perchè, come sapete, il coach di Gasquet è Riccardo Piatti, (“Il mio mentore” parole di Furlan).

Della partita di Francesca Schiavone vi ha riferito su questo sito Alberto Giorni sull’articolo intitolato “Leonessa ferita ma mai doma”, oltre che considerazioni fatte on line sul “live” che potete rileggere per ricostruire la giornata coperta minuto per per minuto. Il live _ permettetemi di dirvelo _ ci costa un gran dispendio di energie e di forze. Io spero che lo apprezziate. Magari fateci sapere se così è (e anche se non è…) perché talvolta il sottrarre tante “teste pensanti” alla costruzione combinata di quel servizio ci fa dubitare sull’efficacia dell’operazione.

I vincitori a sorpresa dell’ennesima giornata rovinata dalla pioggia (già quattro su cinque…), Feliciano Lopez e Tsvetana Pironkova su Roddick e la Zvonareva, avevano in comune le quote del bookmaker William Hill: 3-1. Le loro vittorie venivano cioè pagate tre volte la puntata. Mi ero permesso di consigliarle entrambe e _ considerato che Lopez aveva perso 7 volte su 7 con Roddick! _ spero di avere quantomeno la riconoscenza degli scommettitori. Idem, per la verità sul nuovo exploit del diciottenne Tomic (ai danni di Andreev e dopo Davydenko) il cui limite più serio sembra poter essere…il padre. Ma anche questa è una circostanza che nel tennis abbiamo vissuto più volte.

Il dato dei 57 vincenti e dei soli 7 errori gratuiti sottolinea la straordinaria prova di Feliciano Lopez, necessaria ad evitare la solita gragnuola di aces di Andy (23). Oggi lo spagnolo ha messo a segno 28 aces, ma al Queen’s due settimane fa 35 non gli erano bastati a battere lo stesso avversario. Una forbice di 50 punti fra vincenti e errori è comunque impressionante, anche se i giocatori che praticano il serve&volley influenzano fortemente questo genere di statistiche piuttosto soggettive perché se vai a rete male (o vollei peggio) e l’avversario ti passa quel punto è un vincente per il tuo avversario e non viene computato come un tuo errore gratuito.

Feliciano era arrivato nei quarti qui sia nel 2005 sia nel 2008, e ricordo bene che nel 2005 ci rimase assai male quando vide buona parte della stampa spagnola fare le valigie a seguito della sconfitta di Nadal con Muller (sì il lussemburghese che sta giocando proprio contro Rafa e ha avuto anche due setpoints nel primo set poi perso al tiebreak prima dell’interruzione dovuta al piovasco sul campo n.1): “Il tennis spagnolo non è solo Nadal!” sbottò lui che pure di Rafa è certo buon amico, anche se non così tanto come con Verdasco. “Rafa ha anche più fans tra le fanciulle di me!” ha aggiunto oggi Feliciano che viene perseguitato (felicemente?) dalla sua fama di playboy. Ora lo chiamano addirittura “Deliciano”, da “delice”, delizia. “Me lo ha dato la mamma di Andy Murray…lo ha postato su Twitter e ora me lo dicono tutti. Buffo no?”.

Roddick non si è fatto tanto impressionare dagli aces quanto dalle seconde palle di servizio: “Per un mancino variare continuamente l’angolo della seconda e servirla nei due angoli di ciascun rettangolo è tutt’altro che facile, lui è stato davvero molto bravo…non credo di essere arrivato mai a 0-30 sul suo servizio…di solito invece capitava. Ho giocato bene eppure ho perso…altre volte avevo giocato male e ero approdato al terzo turno. Nel tennis non c’è una sceneggiatura preventiva, sennò invece di una partita potresti riguardarti un DVD ”. Con Murray che ha concesso un altro set _ stavolta a Ljubicic _ ed è l’unico dei quattro top ad averne lasciati per strada si è conclusa un’altra giornata in cui si deve benedire chi ha deciso di dotare l’All England Club di un bel tetto. Quasi quasi ce ne vorrebbe un secondo per il campo n.1! In Australia l’hanno fatto, ma qui è improbabile. Però quanto è successo pesuaderà francesi e americani a dotarsene anch’essi.

Non ho visto nulla, altro che i punteggi sul tabellone, del match perso dalla Zvonareva con la Pironkova. So solo che la bulgara aveva vinto solo 4 match nel circuito quest’anno (più 2 fuori di esso) ma mi era parsa molto ma molto in palla l’altro giorno sul campo 19 contro Camila Giorgi. Mentre la Zvonareva quest’anno in palla non l’ho quasi mai vista. Quindi il risultato mi ha sorpreso solo perché è stato molto netto, 6-2,6-3 in 78 minuti con la finalista d’un anno fa che ha perso il servizio a zero sul 2-1 e a 30 nonostante un ace d’abbrivio sul 5-2 nel primo set. Immagino che avrà poi frignucchiato quando sul 3-2, dopo break e controbreak, l’ha riperso a 0.

Confesso infine _ per quanto io sia uno dei pochi a trovare invece simpatica Marion Bartoli, e lei ricambi questa simpatia _ di aver fatto il tifo contro la francese quando era ben sotto alla sorprendente Dominguez-Lino: tutto ciò in chiave Pennetta che per come sta giocando vedo perdente contro la Bartoli mentre l’abvrei vista favorita con la spagnola.

E’ difficile anche per noi giornalisti condannati all’obbiettività, all’imparzialità, non tifare un po’ per i propri connazionali e il loro cammino nel torneo. Se vanno avanti gli azzurri _ anzi le azzurre si deve scrivere ormai, perché con la sconfitta di Bolelli di azzurri non ce ne sono più _ siamo più allegri anche tutti noi. Il traguardo della seconda settimana, ancora una volta, possono centrarlo soltanto loro due, le solite due ormai: Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Se lo raggiungessero grazie alla pioggia, però: non ci darebbe la stessa soddisfazione. E un’altra giornata sotto l’ombrello _quando per domenica…che non si gioca è previsto bel tempo _ sarebbe una gran palla.

Ubaldo Scanagatta

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