26/06/2011 23:38 CEST - Wimbledon

“X-Man” Malisse Ritorno al futuro

Xavier Malisse

• Tomic sfida i "vecchi" (Mastroluca)

Contenuti correlati

• Maria Sharapova: effetto 'vedo-non vedo'
• Lisicki: "Hanno fatto bene a darmi la wildcard, no?!"
• Schiavone: "Giocare sul Centrale, emozione indescrivibile"
• Bulldozer Kvitova, Vinci si inchina
• Leonessa ferita ma mai doma

Quando nel 1998 aveva 18 anni come Bernard Tomic, il suo prossimo avversario, anche Xavier Malisse era considerato una grande promessa del tennis mondiale. In quell’anno, il suo primo da professionista, il belga fece soffrire a Philadelphia sua maestà Pete Sampras, che la spuntò a fatica 7-5 al terzo. Ora Malisse ha superato la trentina (il 19 luglio soffierà su trentuno candeline) e toccherà a lui esaminare un diciottenne rampante.

“Ho affrontato Tomic l’anno scorso al Queen’s, vincendo in tre set – ha dichiarato Xavier –. Che cosa ricordo di lui? Che sbaglia pochissimo. Non è un creatore di gioco, ma la sua grande forza è la solidità da fondo. Nei cambi di campo durante il mio match con Melzer, sbirciavo il tabellone e vedevo che era avanti prima uno e poi due set a zero contro Soderling: non si batte uno come Robin per caso. Non ha niente da perdere e giocherà con il braccio sciolto, qualche volta l’ho visto in azione e ha un po’ di alti e bassi”.

Di alti e bassi Malisse ne sa qualcosa: la sua carriera è tutta un saliscendi. Lo zenit è arrivato proprio a Wimbledon nel 2002, quando raggiunse la semifinale dopo aver sconfitto al quinto set Rusedski e Krajicek. Con Nalbandian ha perso l’occasione della vita: recuperò da due set a zero sotto, prima di arrendersi al quinto anche a causa di una tachicardia da stress. Un’opportunità così non si è più ripresentata. “X-Man”, come lo chiamano nel suo Paese, non raggiungeva la seconda settimana di uno Slam dagli Us Open 2005: “Se mai raggiungerò un'altra semifinale in un Major, sarà a Wimbledon, sull’erba posso ancora far male a tutti”.

Con tre titoli Atp in bacheca (Delray Beach 2005 e 2007, più Chennai 2007), il belga ha vinto meno di quanto avrebbe potuto, visto il suo grande talento. Uno dei motivi risiede anche nei problemi fisici che lo hanno spesso tormentato. Nel 2007 un infortunio al polso lo ha costretto a sei mesi di stop e nel febbraio 2008 è precipitato al numero 353 Atp, lui che era stato al diciannovesimo posto un mese dopo la semifinale ai Championships. A fine 2009 con grande forza di volontà è riapparso nei top 100 e ora è n°42. Nick Bollettieri, che lo ha svezzato a Bradenton, scommette ancora su di lui: “Xavier ha ritrovato la gioia di giocare e può vincere ancora qualcosa di importante. Troppo tardi a trent’anni? Io vado per gli 80 e mi sento un ragazzino…”.

Ma il segreto di Malisse è nella stabilità sentimentale. In passato fidanzato con Jennifer Capriati, il belga rubacuori ora è insieme a Emilie Dupuis, bionda annunciatrice della tv belga, che l’ha seguito anche a Wimbledon. Nell’appartamento affittato al Village alloggiano anche il coach Maxime Braeckman (“Un amico prima che un allenatore”) e l’americano Mike, professore di storia incontrato a Indianapolis e divenuto il portafortuna del belga.

I successi della prima settimana su Zverev, Mayer e Melzer hanno una ragione precisa, non proprio tecnica: il piatto che alla vigilia gli prepara sempre Emilie. “La sera prima dell’esordio a Wimbledon – ha raccontato lei –, ho cucinato a Xavier un minestrone con carote, porri e brodo di pollo. Il giorno dopo ha vinto e ho continuato a riproporgli lo stesso piatto: ha funzionato!”. Nel weekend purtroppo Emilie è dovuta tornare in Belgio per lavoro. Ce la farà Malisse a scavalcare l’ostacolo Tomic senza l'aiuto della pozione magica? 

• Tomic sfida i "vecchi" (Mastroluca)