ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > "Mosquito" Ferrero torna in finale

16/07/2011 19:14 CEST - ATP Stoccarda

"Mosquito" Ferrero torna in finale

TENNIS - Messo in difficoltà per un'ora, Ferrero rimonta e supera 3-6 6-4 6-4 l'argentino Del Bonis, classe 1990, che prima di questo torneo non aveva mai vinto a livello ATP. L'ex numero uno del mondo fa valere la maggiore esperienza e giocherà la 34ma finale in carriera contro Pablo Andujar che ha sconfitto 6-4 3-6 6-4 Lukasz Kubot.  Alessandro Mastroluca

| | condividi

Derby iberico in finale a Stoccarda. Juan Carlos Ferrero rimonta un set a Federico Del Bonis (36 64 64) e aspetta Pablo Andujar, che ha superato 64 36 64 il polacco Lukasz Kubot.

Per un’ora Del Bonis sogna l’impresa della carriera. Ma Juan Carlos Ferrero fa valere l’esperienza e, pur non giocando benissimo, vince 3-6 6-4 6-4 e torna in finale dopo quasi un anno. L’ultima l’ha giocata l’anno scorso, il 1° agosto, battendo Starace a Umago.

Per più di metà match Ferrero fatica a prendere l’iniziativa, Del Bonis comanda lo scambio spingendo col dritto diagonale e impedisce allo spagnolo di girare intorno alla palla e usare il dritto anomalo per contrattaccare. Ma l’argentino classe 1990 è piuttosto solido anche dal lato del rovescio e il 31enne valenciano, contrariamente a quanto visto nel resto del torneo (soprattutto nel secondo e terzo set contro Youzhny, al secondo turno) concede troppo al servizio: saranno 13 le palle break in tutto il match per Del Bonis, che però ne converte solo 2.

Del Bonis è padrone del campo nel primo set. Non sfrutta due palle break nel quarto game, riesce a strappare il servizio all’ex numero uno del mondo nel sesto gioco.

Uno degli schemi preferiti da Del Bonis è il servizio a uscire da sinistra seguito dal dritto lungolinea vincente. Ferrero, infatti, fatica a leggere in risposta le traiettorie mancine dell’argentino. Del Bonis ha giocato pochissimo a livello junior (solo una parentesi tra il 2006 e l’estate del 2007) affrontando subito il circuito satellite. Ha vinto in carriera un Futures in Guatemala e due Challenger, entrambi in Italia (Manerbio 2009 e Roma 2010) ma prima di Stoccarda non aveva mai vinto un match a livello ATP.

L’argentino potrebbe brekkare in avvio di secondo set (1-1 30-40), ma mette largo il dritto lungolinea. Deve solo aspettare qualche minuto, però. L’argentino spinge col dritto, Ferrero deve accorciare, Del Bonis entra col dritto d’attacco e chiude con la volée a campo aperto. Risultato: break a 15 nel quinto gioco e l’argentino sale 3-2.

Nel game successivo Del Bonis pecca un po’ di ingenuità. Va sotto 30-40, infila una robusta prima esterna da sinistra a uscire ma anziché chiudere col dritto dal centro tenta una smorzata, che già non gli era riuscita un paio di punti prima, ma la palla quasi non arriva a rete.

Mosquito regala subito altre tre palle break. Del Bonis se ne “auto-cancella” due con altrettanti errori di dritti, poi Ferrero salva la terza con una poderosa accelerazione di dritto e, con cinque punti di fila, riesce a tenere il servizio e tornare avanti nel punteggio: 4-3.

L’ex numero uno del mondo fa valere l’esperienza, Del Bonis sente la pressione, sbaglia di più. E con un dritto sul nastro concede a Ferrero il break e il secondo set per 6-4.

Come nel punto che in sostanza deciso il secondo set, Del Bonis tenta ancora la smorzata (stavolta però di rovescio) per convertire una potenzialmente pesante palla break nel sesto gioco. Ma, come nel parziale precedente, manca il campo e il break sfuma. Il match scende di tono, il ritmo è più basso, gli errori e la stanchezza aumentano.

Si procede seguendo i servizi fino al 4-5. Qui la pressione di servire per restare nel match, per un giocatore alla prima semifinale ATP della sua carriera, si fa sentire. E per Del Bonis, che tende a spingere, che tende a cercare il vincente, le righe, si fa sentire ancora di più. Ferrero si ritaglia lo spazio per un dritto lungolinea che lascia fermo l’avversario che lo porta 15-40 e a un punto dalla vittoria. Del Bonis mette un dritto in corridoio e apre a Ferrero le porte della finale.

De Bonis può comunque consolarsi. Ha giocato un ottimo torneo e la semifinale lo riporta a ridosso dei primi 200 del mondo.

Nella seconda semifinale Lukas Kubot parte meglio contro Pablo Andujar e si porta avanti 4-1 strappando il servizio alla prima occasione. Ma lo spagnolo inizia a trovare il giusto ritmo alla risposta, recupera il break e strappa nuovamente il servizio al polacco nel nono gioco.

Kubot, sempre costretto al terzo set nel torneo, inizia a sentire un po’ di stanchezza che penalizza il suo gioco offensivo e aggressivo: non mette la prima negli ultimi tre punti del game e Andujar può andare a servire per il primo set. La seconda palla di servizio è il vero punto debole di Kubot in questa semifinale (fa appena un punto su sette nel primo set, il 43% nel match).

Non è un gran match, va detto, l’equilibrio non basta a dare verve e pathos. Andujar continua il suo parziale: tiene dietro l’avversario con un paio di dritti profondi poi lo punisce con la smorzata. Tiene così a 15, infila il quinto gioco consecutivo e chiude il primo parziale dopo 44 minuti.

Il rovescio tradisce Andujar nel secondo set e Kubot ne approfitta. Entra meglio in campo, trova maggiore profondità con i colpi a rimbalzo e vola 5-1. Lo spagnolo ha un sussulto d’orgoglio, costringe il polacco a un paio di errori di dritto da fondo e recupera uno dei due break di svantaggio.

Sul 5-3 Kubot si vede annullare due set point, spreca una palla break, ma alla fine riesce a chiudere il parziale su una risposta lunga dello spagnolo.

Il polacco, che ha iniziato come doppista, si è trasferito in Austria ma dietro i suoi grandi miglioramenti in classifica c’è il coach ceco Tomas Hlasek. “Ha migliorato il mio gioco” ha detto in un’intervista al magazine Deuce dell’Atp l’estate scorsa, “mi ha spinto a essere più aggressivo, a giocare con i piedi dentro la riga, a variare il gioco”.

Negli ultimi due anni, Hlasek lo ha portato a una maggiore consapevolezza, a pensare di più a come costruire il punto. Ma soprattutto ha alternato le sessioni di allenamento in campo con un intenso programma di preparazione atletica.

Brillantezza e lucidità che Kubot sembra conservare anche nel terzo set, mentre Andujar con il quinto doppio fallo della partita cede il servizio e permette al polacco di salire 3-2. Ma il primo punto perso sulla prima di servizio dal polacco nel terzo set porta Andujar a un punto dal controbreak e un nastro beffardo gli consente di convertire la ghiotta opportunità.

Ma deve subito tornare a inseguire, si ritrova 15-40 ma Kubot gli dà una mano. Esagera nel rispondere a una seconda non irresistibile, poi affossa un rovescio dal centro per la voglia di strafare.

Andujar torna avanti e non concede altre chance. Chiude 6-4 e conquista la terza finale in carriera dopo quella persa a Bucarest l’anno scorso e quella vinta tre mesi fa a Casablanca su Starace.

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
Partnership

 

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Quote del giorno

"Un'atleta italiana, Francesca Schiavone, ha vinto una prova del Grande Slam, il Roland Garros. E poi le ragazze hanno conquistato la Federation Cup in casa degli Stati Uniti. Risultati di questo genere segnano la storia e i successi non sono frutto del caso, ma di strategie mirate"

Gianni Milan, vicepresidente FIT

La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi 2010

Copertine di magazine e giornali

Ubi TV

I 10 migliori Tweener