ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Il dramma sportivo di Travaglia

30/08/2011 21:58 CEST - L'INCIDENTE

Il dramma sportivo di Travaglia

TENNIS – Terribile sfortuna per il promettente marchigiano (top 350 ATP): un incidente domestico ha causato gravissimi danni a polso e braccio. Si parla di un anno di stop, poi si vedrà. Stefano, che si è trasferito in Argentina nel maggio 2010, ha già iniziato la riabilitazione. Compirà 20 anni in dicembre, è uno dei giovani italiani più promettenti. Riccardo Bisti

| | condividi

Non si può certo dire che il tennis italiano sia baciato dalla buona sorte. Il 25 ottobre 2008 fa c’è stata la tragica scomparsa del povero Federico Luzzi, stroncato in pochi giorni da una leucemia fulminante. Lo scorso 11 luglio abbiamo pianto la scomparsa di Andrea Stucchi, giovane promessa portata via in pochi mesi da un tumore. Il dramma di cui parliamo adesso, fortunatamente, è solo ed esclusivamente sportivo. Come scritto il sito della rivista Matchpoint, lo scorso 9 agosto Stefano Travaglia (classe 1991, uno dei baby italiani più promettenti) è stato vittima di un grave incidente domestico nella sua casa di Ascoli Piceno: cadendo da una scala, è finito contro il vetro di una finestra e si è procurato un profondo taglio dal polso fino al gomito con gravi conseguenze per tendini, muscoli, vene, arteria e nervo. Dopo un paio di operazioni, Travaglia ha subito iniziato la riabilitazione e sembra ben deciso a tornare. Sul suo profilo Facebook, tra i numerosi messaggi di incoraggiamento degli amici, ha pubblicato un video in cui mostra il braccio quasi interamente fasciato e lo svolgimeno di un esercizio per la mobilizzazione delle dita. Alcune voci parlano di almeno un anno di stop, al termine del quale si potranno valutare con esattezza i tempi di recupero. Attualmente Travaglia è numero 338 del ranking ATP, ma lo scorso 4 luglio è stato numero 306.

Dai tornei di “quarta” a Buenos Aires
Nato ad Ascoli Piceno il 18 dicembre 1991, è uno degli azzurri più “chiacchierati” del 2011, sia per la giovane età che per la sua curiosa storia personale. Travaglia non è il classico predestinato, tutt’altro. Fino a 15-16 anni di età giocava i tornei di quarta categoria, gli stessi a cui possiamo iscriverci anche noi. Poi ha deciso di provarci seriamente col tennis, spinto anche da papà Ezio e mamma Simonetta, i quali lo avevano messo davanti a un bivio. Allora si è spostato a Jesi, dove ha conosciuto le due allenatrici argentine che lo seguono tuttora: Cynthia Conti e Natalia Grisolia. Nel maggio 2010, la grande decisione: trasferirsi in Argentina, a Buenos Aires, laddove gli italiani vengono soprannominati “Tanos”. Dopo un mese di adattamento, Travaglia ha iniziato a crescere e migliorare giorno dopo giorno. Al Club Darlin, nel cuore della capitale, Stefano ha trovato ottimi sparring partner con cui allenarsi ed ha ottenuto risultati sempre più interessanti a livello Futures. Risultati la cui eco è arrivata fino al nostro paese, tanto che il suo arrivo in Italia per la stagione dei tornei estivi aveva destato notevole curiosità. Curiosità alimentata dalla bella vittoria al torneo Future di Bergamo. Il passaggio ai tornei challenger non è stato semplicissimo: dopo le positive esperienze di Santiago e Salinas a inizio stagione, ha passato un turno a Milano e Torino prima di perdere all’esordio a San Benedetto del Tronto. Ma i challenger, si sa, sono un’altra cosa. Lo ha confermato lui stesso in un’intervista a Tennis Magazine: “Il livello è molto più alto: incontri giocatori top 100 che hanno una palla molto più pesante, l’organizzazione e circoli dove si gioca sono molto migliori, l’ambiente è diverso. C’è sicuramente grande differenza ed è venuto il momento di confrontarmi con questo genere di tornei. Ne ho giocati solo cinque fino ad ora, ma alzare il livello degli avversari è fondamentale per crescere”.

Pazienza e coraggio
Gestito da Ugo Colombini, lo stesso manager di Juan Martin Del Potro, Travaglia sembrava pronto per dare l’assalto al tennis che conta, poi è arrivato questo maledetto infortunio che ne ha messo a repentaglio ambizioni e carriera. Dopo la tremenda botta psicologica, a giudicare dai messaggi sulla vetrina onnivora di Facebook, Travaglia sembra recuperato sul piano psicologico e con tanta voglia di riprendere a picchiare con il suo dritto. Il tennis italiano ha b isogno di un giocatore come lui, anche perchè, a dispetto della sua recente attività…preferisce giocare sui campi veloci! Ebbene si, “Amo giocare soprattutto sul veloce…e per questo abbiamo deciso di fare tornei sulla terra rossa. Il rosso insegna tanto e insegna a diventare un giocatore completo. Ho fatto molta fatica ad abituarmi perché è quasi un altro sport”. Sarà ancora più dura abituarsi ai momenti difficili che lo aspettano, quando in Sudamerica scoppierà l’estate e i suoi amici andranno ad allenarsi mentre lui sarà bloccato dalla riabilitazione. Ma con un po’ di “garra”, il carattere mordace degli argentini, il nostro “Tano” può ancora farcela. Il tempo non gli manca, e noi gli mandiamo un grosso in bocca al lupo.

Riccardo Bisti

comments powered by Disqus
Partnership

 

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

Quote del giorno

"E' molto strano, ma ho la sensazione che Michael vincerà questo torneo"

Betty Chang, la mamma di Michael, rivolta al marito Joe prima che iniziasse il Roland Garros 1989. Chang vinse e divenne il più giovane di sempre a vincere un torneo del Grande Slam.

La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi 2010

Copertine di magazine e giornali

Ubi TV

Ubaldo fuori dall'hotel Hyatt. La grande paura è passata