29/08/2011 18:44 CEST - US OPEN

Federer, uno Slam da...non favorito

federer-usopen2

Contenuti correlati

• Ubaldo su Radio Montecarlo (28-08-2011)
• Betclic-Ubitennis: offerta speciale
• Cinque speranze a stelle e strisce
• Gonzalez: "Gioco contro l'Italia!"
• Elogio del talento nascosto

Due anni fa di questi tempi Roger Federer viveva un momento straordinario.  Veniva dalla sua prima, e unica, doppietta Roland Garros – Wimbledon. A Parigi aveva trovato il Graal, vincendo l’unico Slam che gli mancava. La rimonta su Haas negli ottavi ed il successo in semifinale su Del Potro in cinque set, resero epico il trionfo parigino. Roger a Wimbledon era leggiadro, giocò con l’animo sereno. La finale vinta con Roddick (16 – 14 al quinto) resterà nella storia dei Championship. Il sesto successo sull’erba londinese lo riportava al primo posto della classifica mondiale. Dopo nemmeno venti giorni lo svizzero diventava papà di due gemelline. Le celebrazioni per lui sono state straordinarie. Si diceva che era il più grande tennista di sempre quando aveva vinto dieci o dodici prove dello Slam. Arrivato, allora, a quota 15, staccato Sampras (14), Roger era celebrato più di Maradona e Pelè messi assieme.

A due anni di distanza, la Restaurazione che ha portato Federer sul tetto del mondo, potrebbe spiegarsi con l’infortunio di Nadal e con la ‘scarsa’ vena di Djokovic, che in quei tornei perse da Kohlschreiber e Tommy Haas. E’ vero che lo svizzero, poi, ha vinto un’altra prova dello Slam, Melbourne 2010, senza faticare troppo. Ed è vero che è rimasto numero uno del mondo per un anno.  Però, quando sono ritornati a giocare su altissimi livelli i suoi rivali (prima Nadal e poi Djokovic), l’ex numero uno del mondo ha iniziato a non vincere più. Lo svizzero rischia di chiudere questa stagione senza Slam, l’ultima volta è successo nel 2002. C’è ancora New York, torneo vinto cinque volte consecutivamente, ma oggi sembra difficile immaginare il trionfo del trentenne di Basilea. Perché, ed è questo il vero problema oggi, lo svizzero non perde più ‘solo’ da Nadal, Djokovic o Murray; ma perde, anche con gente con cui due anni fa avrebbe passeggiato. Tsonga lo ha sconfitto a Wimbledon (Roger era avanti di due set) e all’Open del Canada. Gasquet lo ha sconfitto a Roma. Berdych a Cincinnati. I tempi in cui Roger sfidava e batteva, regolarmente, i suoi valletti è finito. Quest’anno ha vinto solo il torneo di Doha. Ma negli occhi resta anche il favoloso successo sull’attuale numero uno del mondo al Roland Garros.

Il successo su Nole a Paris ed il trionfo al Masters di Londra (2010) confermano che lo svizzero può avere, anzi ha, ancora picchi altissimi, manca, però, la continuità dei bei tempi. Proprio questa mancanza di continuità porta molti a dire che: ‘Roger uno Slam non lo vincerà più’. Le sue prospettive, già da qualche anno, sono cambiate. Ora Roger potrebbe (o dovrebbe?) puntare il mirino verso altri obiettivi, senza mai pensare di non poter più vincere uno Slam.  Da tempo si dice che il suo obiettivo sono le Olimpiadi (vinte in doppio nel 2008), che si giocheranno sull’erba di Wimbledon, tra un anno. Il grande obiettivo potrebbe essere la Coppa Davis. A metà settembre gli svizzeri vanno in Australia, con Federer in campo il ritorno nel World Group è possibile. E con un compagno solido, Wawrinka, buono su tutte le superfici, la Svizzera, il prossimo anno, potrebbe andare molto avanti. Dietro l’angolo, però, come un santino da venerare c’è sempre Pete Sampras. Il mito da raggiungere e superare, che nel 2002, quando era stato dato per finito più volte (aveva perso da Bastl a Wimbledon), vinse a Flushing Meadows la sua ultima prova del Grande Slam.

Alessio Morra