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07/09/2011 21:32 CEST - VOGLIA DI...FUTURE

Matteo Marrai, una garanzia

TENNIS - Il toscano si conferma una garanzia a livello Future, vincendo il 10.000$ di Trieste in finale su Ricky Sinicropi, uno degli azzurri più positivi del 2011. Bene anche altri italiani: Eremin va in finale in Serbia, Crepaldi tra i primi 4 in Israele. Tra le donne, la Pillot vince San Remo in finale sulla Chieppa e la Burnett continua a crescere, agguantando i quarti nel buon 25.000$ di Belgrado Antonio Burruni

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QUINDICI FUTURES MASCHILI:

Trieste (Italia F25, terra battuta, 10mila): Il settimanale torneo italiano, che si è disputato sull’Adriatico, ha visto in finale due rappresentanti di città che ricordano le repubbliche marinare sul Tirreno: il pisano Matteo Marrai ed il genovese Riccardo Sinicropi. Il toscano, testa di serie numero 2, ha avuto la meglio sul più giovane avversario, numero 4 del seeding, con un periodico 6-4. Semifinali azzurre, con la presenza di Luca Vanni (testa di serie numero 3) e Filippo Leonardi (numero 6). Stop nei quarti per Massimo Capone, mentre si sono fermati negli ottavi di finale Enrico Fioravante, Marco Viola, Francesco Borgo, Alessandro Bega, Alessandro Colella ed il qualificato Omar Giacalone. Sconfitte all’esordio per Emanuele Molina, Riccardo Bonadio, Francesco Picco, Giacomo Oradini, Marco Bortolotti, i qualificati Tommaso Lago, Davide Della Tommasina, Marco Speronello, Salvatore Caruso, Lorenzo Papasidero ed il lucky looser Eros Siringo. Out nel turno decisivo delle qualificazioni per Francesco Mendo, Ettore Capello, Alberto De Meo, Antonio Campo, Alessio Giannuzzi e Federico Ottolini, in un tabellone cadetto che ha visto la presenza anche di Enrico Iannuzzi, Gianluca Di Nicola, Lorenzo Abbruciati, Stefano Bettinelli, Andrea Masieri, Simone Todaro, Lorenzo Montegiorgi, Cristiano Compagnone, Luca Pancaldi, Nicolas Compagnucci, Fabio Tonello, Matteo Volante, Francesco Salviato, Davide Melchiorre, Augusto Virgili, Ferdinando Bonuccelli, Alberto Leonardi, Andrea Patracchini, Lorenzo Sforza, Leonardo Gianfilippi, Luca Di Lenarda, Tommaso Gabrieli, Giacomo Vianello, Matteo Zorzin, Claudio Scatizzi, Enrico Becuzzi, Alberto Nieri, Lorenzo Apostolico, Antonio Mastrelia, Edoardo Pacifico, Paolo Benincà, Riccardo Merone, Nicola Barraco ed Andrea Ongari. Nel doppio, semifinali per Borgo/Speronello e per Molina (in coppia con lo svedese Robin Olin). Quarti di finale per le coppie Bega/Sinicropi, Della Tommasina/Fioravante, Marrai/Oradini e Bortolotti/Melchiorre. Semaforo rosso all’esordio Per Benincà/Leonardi, Di Lenarda/Zorzin, Colella/Tonello e Caruso/Giacalone.

Novi Sad (Serbia F9, terra battuta, 10mila): Ottima finale per il quasi diciottenne Edoardo Eremin (diventerà maggiorenne il mese prossimo). L’azzurro, testa di serie numero 6, ha ceduto solo nel match decisivo contro il bosniaco Mirza Basic, numero 2 del seeding, che nei quarti di finale aveva già avuto la meglio su Marco Cecchinato. Stop negli ottavi per Matteo Civarolo. In doppio, semifinale per Cecchinato, in coppia con Francesco Aldi.

Akko (Israele F7, cemento, 10mila): Positiva semifinale per Erik Crepaldi, che ha sfruttato bene la sua testa di serie numero 6, cedendo solo davanti al tedesco Stefan Seifert, numero 3 del seeding e vincitore in finale contro l’ucraino Stanislav Poplavskyy, numero 5, che aveva eliminato nei quarti di finale Claudio Grassi, favorito della vigilia. Sconfitta negli ottavi per Francesco Vilardo, battuto dallo svedese Carl Bergman, numero 7 del seeding. In doppio, la coppia Crepaldi/Grassi (accreditata della testa di serie numero 1) ha raggiunto la finale. Quarti di finale per Vilardo, in coppia con Poplavskyy.

Saint Polten (Austria F8, terra battuta, 10mila): Quarti di finale per Lorenzo Giustino, unico azzurro in gara in singolare, stoppato in due set dall’austriaco Max Raditschnigg, testa di serie numero 5 e futuro vincitore del torneo ai danni del tedesco Marc Sieber, numero 2 del seeding. In doppio, è stato Riccardo Bellotti a rappresentare l’Italia, arrivando fino ai quarti di finale in coppia con il locale Walter Kubicka.

Rio Negro (Argentina F13, terra battuta, 10mila): Monologo argentino, con sette padroni di casa che hanno raggiunto i quarti di finale (in finale Patricio Heras, testa di serie numero 2, ha vinto rimontando in tre set Juan-Manuel Valverde, numero 8 del seeding). Unico straniero nei quarti, l’azzurro Giorgio Portaluri, sconfitto con un 6-2 periodico dal futuro vincitore del torneo. Stop negli ottavi di finale per Giammarco Micolani, sconfitto 7-5 al terzo dal locale Gabriel Alejandro Hidalgo, testa di serie numero 7. Sconfitto nell’ultimo turno delle qualificazioni Francesco Garzelli, proprio nella settimana in cui ha festeggiato il ritorno nella classifica ATP. In doppio, vittoria per Micolani, in coppia con Juan Pablo Villar (argentino con un passato barese nei campionati a squadre). Quarti di finale per Portaluri, in coppia col brasiliano Fabricio Neis.

Brasov (Romania F9, terra battuta, 10mila): Le semifinali sono state un autentico torneo nazionale, con quattro romeni in gara (e due sconfitti nei quarti di finale). La vittoria è andata a Teodor-Dacian Craciun, non compreso tra le teste di serie, che ha battuto in tre set il trentaquattrenne ex davisman Razvan Sabau, numero 4 del seeding. Sconfitto negli ottavi di finale Giulio Torroni, mentre Viktor Galovic è stato sconfitto all’esordio dal qualificato locale Dragos Cristian Mirtea. Andrea Attrice è invece stato eliminato nelle qualificazioni.

Osijek (Croazia F8, terra battuta, 10mila): Il dominatore del torneo è il bosniaco Damir Dzumhur, vincitore sia in singolare (dov’era la quarta testa di serie ed in finale ha superato il croato Mislav Hizak, numero 7 del seeding), che in doppio (dove ha trionfato in coppia con il diciottenne mancino croato Mate Pavic). L’unico italiano nel tabellone principale, Matteo Marfia, ha perso al primo turno. Sconfitto nelle qualificazioni il diciannovenne Mattia Campus. I due azzurri si sono presentati insieme in doppio, ma hanno ceduto all’esordio.

Zacatecas (Messico F10, cemento, 10mila): Doppietta per il padrone di casa Cesar Ramirez, testa di serie numero 3, che si aggiudica sia il singolare (battendo in finale, con un periodico 6-3, il bulgaro Nicola Bakalov, numero 7 del seeding) che il doppio (in coppia col salvadoregno Marcelo Arevalo). Out al primo turno Marc Reyes, unico azzurro in gara, bravo a qualificarsi, ma poi sconfitto in due set dall’australiano Chris Letcher, numero 5 del tabellone. L’australiano rimarrà impresso nei ricordi dell’italiano, non tanto perché ci ha perso anche in doppio (in coppia con il diciottenne filippino Patrombon), ma più che altro perché batterlo quindici giorni fa a Leon, sempre in Messico, gli ha dato il primo punto ATP della carriera.

Kempten (Germania F13, terra battuta, 10mila): Vittoria per il padrone di casa Marcel Zimmermann, testa di serie numero 2, che in finale ha regolato il cileno Hans Podlipnik-Castillo, numero 3 del seeding, con un periodico 6-2. In semifinale un altro cileno, Jorge Aguilar, favorito della vigilia, ma sconfitto dal connazionale. La presenza degli italiani si è limitata al tabellone di qualificazione, con le sconfitte all’esordio per il diciannovenne Anthony Loconte ed il diciassettenne Giovanni Basile.

Santander (Spagna F31, terra battuta, 15mila): Il favorito della vigilia, il catalano Gerard Granollers-Pujol, si è aggiudicato il torneo battendo in finale il tedesco Alexander Flock, testa di serie numero 2, 7-6 al terzo. Flock era l’unico non spagnolo approdato ai quarti di finale (e con l’indiano Ramkumar Ramanathan ed il venezuelano David Souto, gli unici nel main draw). Nel tabellone di qualificazione, era presente l’unico italiano in gara: il diciottenne Ashley Bocco.

Sobota (Polonia F8, terra battuta, 15mila): La finale ha visto affrontarsi lo spagnolo Javier Marti, testa di serie numero 2 ed il tedesco Peter Torebko, numero 5 del seeding, in un torneo che ha registrato l’assenza di racchette azzurre. Alla fine, la spuntata in tre set chi alla vigilia partiva sfavorito secondo la classifica.

Vsevolozhsk (Russia F8, terra battuta, 10mila): Il torneo è stato dominato dai tennisti di casa (29 su 32 nel main draw, 7 su 8 nei quarti, dove è arrivato anche l’estone Vladimir Ivanov, testa di serie numero 7. La finale, tra la testa di serie numero 3 Andrey Kumantsov e la numero 2 Mikhail Elgin, si è conclusa in anticipo, per il ritiro di quest’ultimo quand’era già sotto 4-6 2-5. Nessun italiano ha partecipato alla kermesse russa.

Wrexham (Gran Bretagna F13, cemento, 10mila): Tre britannici, insieme al francese Albano Olivetti (testa di serie numero 5), hanno raggiunto le semifinali. Alla fine, la spuntata nettamente Josh Goodall, numero 3 del seeding, sul connazionale Sean Thornley, numero 7. Il torneo non ha visto la presenza di tennisti italiani.

Bogota (Colombia F5, terra battuta, 15mila): Il derby colombiano, valido come finale, ha visto Alejandro Gonzalez, testa di serie numero 5, battere in tre set Carlos Salamanca, favorito della vigilia. Nessun azzurro era presente alla manifestazione sudamericana.

Apeldoorn (Olanda F6, terra battuta, 15mila): Il francese Julien Obry, testa di serie numero 8, rovina la festa agli olandesi, che speravano nella vittoria in finale di Boy Westerhof, tennista di casa non compreso tra le teste d serie. Obry è stato un autentico “ammazza-olandesi”, avendone eliminati ben quattro, in un torneo che ha visto l’assenza dell’italico tricolore.

OTTO ITF FEMMINILI:

San Remo (Italia, terra battuta, 10mila): Brillanti prestazioni per le azzurre nel torneo di casa, con sette italiane che sono arrivate nei quarti di finale (unica straniera, la transalpina Amandine Hesse, testa di serie numero 7). La vittoria è andata a Carolina Pillot, numero 8 del seeding, che in finale ha regolato con un periodico 6-3 Stefania Chieppa, tennista non compresa tra le teste di serie. Semifinali per Benedetta Davato (testa di serie numero 5) e Federica Quercia (numero 2), mentre si sono fermate nei quarti di finale Valentine Confalonieri (numero 6) e le qualificate Camilla Rosatello (sedicenne) e Georgia Brescia (quindicenne). Ottavi di finale fatali per Chiara Mendo, Erika Zanchetta (numero 3), Stephanie Scimone e la qualificata Gabriella Polito, mentre si sono fermate all’esordio Giulia Pasini, Elena Bertoia, Alice Savoretti, Giulia Gasparri, Lorenza Stefanelli, Sara Sussarello, Elena Burrone, Costanza Mecchi, Francesca Mazzali e le qualificate Francesca Bernardi e Cristiana Ferrando (sedicenne). L’ultimo turno delle qualificazioni si è dimostrato uno ostacolo troppo alto per Giulia Ferrari, Martina Lombardi, Stefania Rubini, la sedicenne Nicole Fossa Huergo e la quindicenne Deborah Chiesa. Hanno partecipato al tabellone cadetto anche Maria Masini, Marta Bertolaso, Elisa Celi, Gloria Mariscoli, Stella Di Michele, Stefania Fadabini, Maria Letizia Zavagli, Sara Castellano, Denise Mascherini, Vincenza Ciraolo, Marta Dall’Osso, Martina Furlanetto, Chiara Sevega, Carlotta Ripa, Valentina Gemini, Alessia Piran, Anna Agamennone, le sedicenni Chiara Icardi, Adriana Lavoretti, Alberta Detogni, Selene De Luca, Mirea Signorini e Carlotta Svaluto, le quindicenni Alessandra Gisonna, Martina Colmegna e Beatrice Lombardo, e la quattordicenne Martina Lucchetti. In doppio, vittoria per la coppia Davato/Rosatello, che ha battuto in finale Marchetti e la quindicenne Francesca Gariglio. Semifinali per Confalonieri/Savoretti, mentre sono state eliminate nei quarti Piran (in coppia con la la diciassettenne russa Ekaterina Lavrikova) e Mascherini (con la svedese Matilda Hamlin). Subito out Gasparri/Pasini, Burrone/Sussarello, Mazzali/Mendo e Di Michele/Gisonna.

Mamaia (Romania, terra battuta, 25mila): Torneo atipico quello rumeno, con due sole teste di serie che arrivano nei quarti di finale (le ultime due, sconfitte nell’occasione) e quindi quattro outsider a giocarsi la vittoria (due locali). A vincere è stata la padrona di casa Cristina-Andreea Mitu, che ha lasciato solo tre games all’iberica Ines Ferrer-Suarez. Quarti di finale per Andreea-Roxana Vaideanu, la qualificata azzurra di Piatra-Neamt, mentre Gioia Barbieri, anch’essa uscita vittoriosa dal tabellone cadetto, è uscita negli ottavi. Stop all’esordio per l’italiana di Kiev Anastasia Grymalska. Barbieri e Grymalska hanno disputato insieme il doppio, uscendo nei quarti di finale. Fuori al primo turno Vaideanu, in coppia con la rumena Ionela-Andreea Iova.

Trimbach (Svezia, terra battuta, 10mila): La Scandinavia porta bene alla mancina praghese Katerina Vankova, testa di serie numero 8, che si aggiudica il torneo battendo agevolmente in finale la diciassettenne tedesca Christina Shakovets, numero 3 del seeding. Fuori al secondo turno l’italo-svizzera Lisa Sabino, mentre hanno ceduto all’esordio la diciassettenne qualificata Francesca Sella e Jasmin Ladurner. Out nel tabellone cadetto le diciottenni Valentina Beccaria e Simona Capoccia. In doppio, si ferma nei quarti di finale l’avventura di Ladurner, in coppia con la tedesca Jara Ghadri.

Osijek (Croazia, terra battuta, 10mila): La rappresentanza azzurra, rappresentata soltanto dalla lucky looser Indra Bigi, è stata cancellata all’esordio dalla mancina ceca Monika Tumova. Il torneo è andato ad una rappresentante della nazione organizzatrice, Petra Sunic, brava a battere in tre set in rimonta la ceca Barbora Krejcikova, in una finale disputata tra due giocatrici non comprese tra le teste di serie ed addirittura uscite vincitrici dalle forche caudine delle qualificazioni.

Apeldoorn (Olanda, terra battuta, 10mila): La transalpina Myrtille Georges, testa di serie numero 3, si è aggiudicata il torneo orange superando in finale la numero 2 del seeding, Lesley Kerkhove, tennista locale. La rappresentanza tricolore si è limitata alle qualificazioni, dove la sedicenne Alice Matteucci è arrivata fino al turno decisivo, dove è stata eliminata anche l’olandese Valeria Podda, orange di padre sardo (out nei quarti di finale di doppio, in coppia con la connazionale Charlotte Van Der Meij).

Tsukuba (Giappone, cemento, 25mila): Nel tradizionale torneo “all-asian” (30 tenniste asiatiche nel main draw, oltre alla semifinalista belga Tamaryn Hendler e la francese Elixane Lechemia, out all’esordio). La vittoria è andata alla locale Aiko Nakamura, battendo in tre set la rappresentante di Taipei Chin-Wei Chan. Nessuna azzurra ha partecipato alla kermesse giapponese.

Yeong Woi (Corea, cemento, 10mila): Restando in zona, altro torneo quasi esclusivamente con gli occhi a mandorla. Infatti, l’unica tennista non asiatica partecipante al main draw era la diciottenne britannica Robyn Beddow, sconfitta all’esordio (e la quindicenne australiana Angelique Svinos è l’unica non asiatica ad aver partecipato alle qualificazioni). Il trofeo è stato sollevato dalla padrona di casa Mi Yoo, testa di serie numero 3, che ha battuto in due facili set l’outsider di Taipei Hua-Chen Lee. La coreana ha vinto anche il doppio, in coppia con la connazionale Ji-Young Kim.

Sarajevo (Bosnia Herzegovina, terra battuta, 25mila): Si ferma nei quarti il cammino di Nastassja Burnett, sconfitta in tre set dall’argentina Florencia Molinero, testa di serie numero 2 e sconfitta solo in finale dalla croata Ani Mijacika, numero 3 del seeding. Ottavi di finale insuperabili per Martina Caregaro, superata in due set dalla statunitense Julia Cohen, grande favorita della vigilia. Eliminata nell’ultimo turno delle qualificazioni Vivienne Vierin.

Antonio Burruni

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