08/09/2011 01:48 CEST - US OPEN 2011
NY:la grande Mela
Rockefeller Center
TENNIS - Decima parte della rubrica che vi sta accompagnando in questi 14 giorni del torneo facendovi scoprire una parte della città e rendovi partecipi della nostra trasferta oltreoceano. Curiosità, immagini, approfondimenti su una delle metropoli più belle del mondo. Oggi un luogo magico e romantico come il Rockefeller Center. Da New York Giacomo Fazio
I turisti di tutto il mondo riconoscono il Rockefeller Center principalmente per le sue torri art déco, la pista di pattinaggio sul ghiaccio, la statua di Prometeo e, naturalmente, per l'albero di Natale che tutti gli anni viene eretto qui. Con i suoi 604.000 mq adibiti a uffici, questa città nella città, composta di 19 edifici, è innanzitutto una roccaforte del commercio. Ciò nonostante, girovagando lungo le passeggiate esterne e gli spazi interni, non potrete sottrarvi al fascino di questa costruzione imponente.
Durante la Grande Depressione venne abbandonata l'idea di costruire una nuova Metropolitan Opera House sulla base del complesso di edifici situati tra 48th e 51st Street e 5th e 6th Avenue. John D. Rockefeller Jr. rielaborò il progetto al fine di ospitare emittenti radio, televisive e altri locatari. Un comitato d'architetti capeggiato da Raymond Hood creò un gruppo omogeneo di grattacieli rivestiti di calcare bianco proveniente da una cava dell'Indiana e decorati in delicato stile art déco. L’edificio principale fu eretto tra il 1931 e il 1939. Un elemento del progetto testimonia la preveggenza di Rockefeller sull'importanza che in futuro avrebbe assunto la televisione: alcuni piani dell'RCA Building (ora General Electric o GE) dedicati agli studi, occupati dalla National Broadcasting Company (NBC), sono privi di finestre. Un comitato apposito elaborò un tema grandioso per la scelta delle decorazioni destinate al Rockefeller Center.
Iniziamo la visita dalla statua di Atlante di Lee Lawrie, situata sulla 5th Avenue dal lato opposto di St Patrick's Cathedral, all'incrocio con la 51st Street, di fronte all'Intenational Building.
Dirigendoci a sud verso i Channel Gardens, così denominati perché dividono il British Empire Building dal French Building, seguiamo il viale in pendenza a ovest fino a Outdoor Plaza. Domina la piazza il Prometeo in bronzo dorato di Paul Manship, con il corpo sospeso in aria e le braccia aperte. È un'ironia della sorte che Prometeo, il Titano noto per aver rubato il fuoco agli dei dell'Olimpo e averlo donato all'uomo, stia a guardare i pattinatori nel gelido inverno.
Non era questo il piano originale per l'Outdoor Plaza, che negli intenti avrebbe dovuto attirare i visitatori nei negozi e nei ristoranti sotterranei. Quando la prima pista artificiale di pattinaggio sul ghiaccio all'aperto di New York City aprì, il giorno di Natale del 1936, la piazza cominciò a suscitare maggiore attenzione. Il giorno dell'inaugurazione del Prometeo nei primi anni '30, uno spettatore disse qualcosa sul fatto che sembrava come se Prommy fosse appena saltato giù dal tetto e stesse per precipitare al suolo.
Giacomo Fazio
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