03/03/2012 20:13 CEST - Storie di tennis
Doppio misto contro la malattia
TENNIS - Venus Williams sta aiutando Stephen McPhail. 33 anni, centrocampista del Cardiff City, è anche lui affetto dalla sindrome di Sjogren. Venus, che per la malattia auto-immune manca dal circuito dagli ultimi Us Open, continuerà a dargli periodicamente consigli su come combatterla. McPhail si sta curando negli Usa dallo stesso medico che ha trattato Venus. Luca De Gaspari
La grandezza di Venus Williams dal 2000 in poi, non è mai stata in discussione. Dal settembre scorso, l’ex numero 1 del mondo sta cercando di vincere la partita più importante; l’americana aveva stupito il mondo a Flushing Meadows, ritirandosi dagli US Open, rendendo pubblica la serissima diagnosi che le era stata comunicata: Sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune sistematica in cui le cellule immuni attaccano e distruggono quelle esocrine che producono lacrime e saliva. Il principale effetto è infatti la totale secchezza della bocca e degli occhi, oltre a senso di stanchezza e fatica e dolori articolari. Condizione che ha costretto Venus a non giocare più alcun incontro ufficiale fino ad oggi, anche se l’abbiamo vista nell’esibizione di Dicembre a Milano.
Così quando Stephen McPhail, 33 anni, centrocampista inglese del Cardiff City (società gallese che milita nella seconda divisione inglese), ha saputo di soffrire della stessa patologia, ha pensato di rivolgersi per consigli riguardo alla sua cura e al suo trattamento, all’unica altra grande atleta professionista che ha confessato lo stesso problema, appunto la cinque volte campionessa di Wimbledon.
McPhail è stato costretto a saltare la storica finale di domenica scorsa della Carling Cup, a cui la società gallese arrivava per la prima volta nella propria storia; il risultato finale è stato un altro duro colpo per il giocatore visto che la sua squadra ha perso solamente ai calci di rigore dal grande Liverpool in una partita rimasta famosa per l’errore decisivo dal dischetto di Anthony Gerrard, cugino del leggendario capitano del Liverpool, Steven.
“E’ stato assolutamente frustrante non poter giocare a Wembley, ero distrutto ma i miei compagni hanno dato una magnifica dimostrazione di squadra”, ha detto Stephen.
Nonostante la comprensibile delusione McPhail sembra non essere disposto a darsi per vinto così dopo aver fatto visita a un esperto a Los Angeles per un consulto riguardo alla sua condizione, gli è stato consigliato di contattare Venus tramite il suo agente. La Williams si è subito dimostrata disponibile, telefonandogli prontamente domenica sera, per conoscere tutti i dettagli e dare consigli a riguardo; in primo luogo, suggerendogli di rivolgersi allo stesso medico che la sta curando in California il dottor Daniel Wallace, in una telefonata durata più di 40 minuti.
“Mi ha messo subito a mio agio, ed è stata molto alla mano” ha detto McPhail “Sta avendo buoni risultati negli States e mi ha consigliato per la cura, che ho già cominciato qui a Cardiff.”
Anche se non esiste una vera cura per questa sindrome, i sintomi possono essere controllati e sono comunque intermittenti, rendendo la malattia imprevedibile ma non eccessivamente invalidante. Rincuorato dalle parole di Venus, il calciatore inglese ha ripreso a sperare di tornare in campo già in questa stagione, essendo convinto di poter gestire la sua condizione. Il giocatore sta continuando ad allenarsi regolarmente, e non possiamo che augurargli di realizzare il suo obiettivo.
“Voglio solo giocare e gli allenamenti vanno bene. Non voglio arrendermi davanti a questa cosa. Dopo aver parlato con il Dr Wallace, sono fiducioso di poter tornare in campo.”
Certamente possiamo dire che mai come questa volta Venus Williams ha messo a segno un ace imprendibile forse anche più di quelli che l’hanno resa grande sul Centre Court e con l’aiuto di una campionessa così, anche Stephen può riuscire a vincere la sua battaglia.
Luca De Gaspari
