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24/03/2012 16:48 CEST - CONFLITTI

Quando l'imparzialità conta

M.J.Fernandez, moglie dell'agente di Federer e telecronista di ESPN, era seduta nel suo box ad Indian Wells. Il suo è solo un esempio di tanti conflitti d'interesse presenti nel mondo del tennis. Ne parla Jon Wertheim. Trad. di Sara Cecamore

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Mary Joe Fernandez era seduta nel box di Roger Federer durante il torneo di Indian Wells. E’ da considerarsi un conflitto di interessi, la sua è stata una scelta poco professionale?

Questa domanda mi è stata posta svariate volte in modi diversi e confesso che ho volutamente evitato di affrontare l’argomento in parte perché significherebbe esaminare in maniera critica alcuni amici e fonti. So che la questione di un “conflitto di interessi” è stata discussa molto nel mondo del tennis durante il torneo di Indian Wells, specialmente su Twitter…quindi credo di non potermi esimere dal rispondere.


Vorrei iniziare dicendo che Mary Joe Fernandez è una bravissima persona e penso anche con una certa integrità morale.
Nonostante i suoi legami con l’IMG ed il fatto che suo marito rappresenti Roger Federer (e prima di lui Monica Seles, Lindsay Davenport e Anna Kournikova), non ho mai rintracciato alcuna parzialità nei suoi commenti. Anche perché non commenta i suoi match ma lo intervista a volte prima o dopo le partite.
Detto ciò, non puoi essere un commentatore e sederti affianco alla moglie del giocatore durante la partita (anche se tecnicamente sei seduta nella “tournament suite” e non nel box dei giocatori). Semplicemente non puoi. È una cosa talmente elementare che non avrebbe bisogno nemmeno di essere discussa.


Come un ex dipendente ESPN mi faceva notare una volta lamentandosene, una cosa del genere diminuisce la credibilità dell’intera azienda dando ai fan l’idea di essere tifosi invece che giornalisti imparziali. Porta alcuni spettatori a chiedersi quali domande non vengano fatte e quali informazioni non vengano date a causa di quella relazione. Non fa altro che scatenare un’onda di domande sull’oggettività sui social media. E non è una bella cosa. Se dovessi dare un consiglio a MJF, le direi di evitare qualsiasi cosa che possa far pensare ad un conflitto di interessi: non si merita che il suo buon lavoro venga messo in dubbio dalla vox populi del tennis.
Se fossi in ESPN starei attento a queste situazioni. Invece non ha fatto altro che mostrare in continuazione le immagini di Mary seduta nel box di Federer. La blogger di Sport Illustrated Courteny Nguyen ha twittato sabato sera durante il match di Federer e Nadal: “ESPN dovrebbe smetterla di inquadrare MJF seduta affianco a Mirka. Dovrebbe farlo per il suo bene”. Kathleen Sullivan dell’ABC ha aggiunto:” Mary Joe Fernandez non dovrebbe fare un solo commento su Nadal o Federer…un enorme conflitto di interessi per ESPN”.


Per me è stata un vera delusione.
ESPN tollera un livello di conflitti nel tennis che in altri sport maggiori non sarebbe mai tollerato. Considerate l’esempio. Sarebbe molto improbabile che la moglie di Tom Condon, agente NFL, entrasse a far parte della squadra di Monday Night Football – anche se è stata di suo una ex-giocatrice. E sarebbe ancora più improbabile se – durante un evento dove sta lavorando da giornalista – si andasse a sedere affianco alla moglie di uno dei clienti di suo marito impegnato sul campo. Sarebbe inimmaginabile l’idea che le telecamere potessero riprenderla costantemente, come ad approvare tacitamente una scelta del genere.


Ma Mary Joe non è l’unica. Patrick McEnroe lavora per la USTA ed è ex capitano Davis. Sarebbe però estremamente difficile sentirlo parlare liberamente delle richieste dei giocatori di aumentare i montepremi o della dubbia dedizione di Serena Williams alla Fed Cup piuttosto che della necessità di un tetto agli US Open. Stesso discorso per Darren Cahill, anche lui una bravissima persona, che lavora con il team dell’Adidas. Sarebbe un vostro diritto pensare in che modo questo potrebbe influenzare le sue opinioni su giocatori sponsorizzati dall’Adidas e non.
A Tennis Channel, Justin Gimelstob è molto bravo in quello che fa. Ma lui è nell’ATP Board. Quanto è pronto a criticare un giocatore che potrebbe rappresentare per lui un voto cruciale?


In tutti questi casi uno si chiede: quali domande non vengono chieste a causa di implicazioni economiche? Quali informazioni che il commentatore sa vengono omesse?
E’ per questi motivi che persone come Chris Fowlers e Ted Robinsons e Mary Carillos e Bill Macatees sono così importanti. Non avranno giocato Wimbledon, non potranno condividere l’esperienza di essere arrivati in fondo ad uno Slam, ma almeno sei sicuro che i loro commenti sono privi da ogni condizionamento.
L’argomento di difesa di coloro che invece hanno questi tipi di conflitti è più o meno questo: quelle stesse relazioni che alcuni di voi trovano problematiche sono anche quelle che aiutano i commentatori a fare bene il loro lavoro. Quando tuo marito rappresenta un giocatore di vertice, tu hai sicuramente una prospettiva unica su quel giocatore così come un livello impareggiabile di accesso a determinate informazioni.


Ma io ho paura che il messaggio vero sia questo:”Il tennis è così”, uno sport talmente di nicchia e d’elitè che le regole normali non valgono. E’ il tennis, così incestuoso che ognuno è nel letto con qualcun altro. Non c’è bisogno di svelare rapporti finanziari e scoprire posizioni che potrebbero compromettere l’obiettività. Non credo però che sia questo il modo di far crescere lo sport. E soprattutto, il modo migliore di servire gli appassionati.

 

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