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24/03/2012 15:39 CEST - L'INTERVISTA

Kim pronta a ripartire

TENNIS -  Intervistata da Busted Racquet, Kim Clijsters si getta finalmente alle spalle l'infortunio alla caviglia sinistra e rivela i suoi piani futuri. Dicendo la sua sulla nuova regina del tennis femminile. Traduzione di Massimiliano Di Russo

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Come ti senti in questo momento?

La riabilitazione iniziata dopo gli Australian Open ha dato i suoi frutti. Ho provato a forzare sulla caviglia e devo dire che mi sento pronta per giocare .Come precauzione continuerò a utilizzare la fasciatura probabilmente fino al termine della stagione, ma ormai sono negli Stati Uniti da una settimana. Prima siamo stati in New Jersey ospiti della famiglia di mio marito, dopodiché ci siamo spostati a Miami. C’è un ottimo clima e ho approfittato per allenarmi in queste condizioni ideali.

Hai affermato di avere intenzione di raggiungere di una forma ottimale per il mese di luglio. E’ difficile preparare i tornei adesso quando si ha un obiettivo così a lungo termine?

Con una dura estate davanti, stavo pensando di cambiare intensità e tipologia di allenamento. Poi però mi sono resa conto che sarebbe stato un ulteriore dispendio di energie in vista dell’estate. Ci sono alcune cose che sono cambiate di poco ma saranno diverse rispetto allo scorso anno.

Hai pianificato l'intero l’anno o stai provando a valutare quanto potrà reggere la caviglia?

Il mio calendario è già programmato e ho intenzione di finire la stagione. Se poi riuscirò a partecipare agli Us Open o a entrare tra le prime otto o dieci giocatrici del mondo lo vedremo alla fine. Mi appresto a giocare valutando di volta in volta come mi sento, come gioco e come il mio corpo risponde. Per ora ogni cosa è impostata per cercare di far bene alle Olimpiadi. Poi si vedrà.

Da quando sei tornata a giocare a tennis, si fanno speculazioni sul tuo prossimo ritiro. Ora che le Olimpiadi sono alle porte, non è strano che se ne parli di meno? E quanto è strano dover parlare di ritiro e progetti familiari con i media?

Non la vivo come una cosa bizzarra perché sono sempre stata aperta e onesta ogni qual volta mi sono espressa nelle conferenze stampa o con la gente circa la mia vita fuori dai campi da tennis. Parlo sempre con il cuore. Ci sono stati momenti in cui farlo è stato difficile –ad esempio  riguardo le Olimpiadi- ma l’anno scorso sono riuscita a raggiungere un buon equilibrio tra la mia vita privata e l’essere contemporaneamente una mamma e atleta, cercando di fare entrambe le cose nel migliore dei modi. Posso dire che il ritmo di vita che ho in questo momento mi soddisfa e sono felice di essere dove sono.

Quanto presti attenzione al tuo sport quando non giochi?

Cerco di seguirlo, soprattutto attraverso internet. Quando sono a casa non ho tempo di guardare la TV. Onestamente quando lavoro sono sempre fuori casa e il resto del giorno lo passo con la mia famiglia. Pulire la casa o organizzare il giorno successivo sono altre attività che mi tengono impegnata. Non ho abbastanza tempo per guardare le partite complete, ma cerco di tenere il passo.

Da quando sei stata fuori dal Tour per infortunio, il tennis femminile ha visto imporsi una nuova Numero 1. Victoria Azarenka fino a questo momento ha perso solo un set dalla semifinale giocata in Australia proprio contro di te. Quanto incide sulle giocatrici la pressione di essere lassù in vetta? Negli ultimi anni abbiamo visto diverse tenniste entrare in crisi con il loro gioco dopo aver raggiunto il primato in classifica.

Si può essere pronte per essere delle avvedute numero uno, ma si deve essere pronte anche mentalmente, emotivamente e fisicamente. E’ difficile quando sei giovane raggiungere la vetta, ma è ancora più dura restare in cima. Victoria ha già accumulato molta esperienza giocando grandi partite e battendo giocatrici importanti. Nel suo caso si trattava solo di sviluppare la giusta mentalità. Non ha adottato una diversa tipologia di gioco. E’ diventata più solida, più forte. Quando scende in campo dimostra di avere una fiducia maggiore, cosa che non passa inosservata per le avversarie. Fiducia che viene alimentata dall’aver vinto il suo primo Slam e dall’essere ancora imbattuta. E’ bello veder accadere questo genere di cose alle persone. Quando sono diventata numero uno ero giovane e non avevo ancora vinto uno Slam, così ho dovuto affrontare lo stesso tipo di domande che adesso vengono rivolte a Caroline Wozniacki. “E’ degna della corona?”. Non è facile, è una questione di fiducia. Impari di più circa il modo di giocare i punti che contano nei grandi match.

Grazie per aver parlato con noi oggi.

Prego, a presto.

 




 


 


 

Massimiliano Di Russo

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