26/01/2012 09:05 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Super Azarenka prima finale slam

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Esame superato per Vika Azarenka. Per la prima volta in carriera la bielorussa approda in una finale Slam, che in caso di vittoria potrebbe regalarle anche il primato in classifica, e lo fa esibendo una tenuta mentale che fino a questo momento le era mancata nei match più importanti. Sfuma invece per la Clijsters la possibilità di difendere il titolo conquistato lo scorso anno.

Il primo set si era subito messo bene per Vika, brava a breakkare l’avversaria al terzo gioco e ad annullare quattro palle del contro break nel game successivo. Da quel momento, nonostante le acrobazie piuttosto rumorose degli aeroplani che inauguravano i festeggiamenti dell’Australia Day proprio sopra lo stadio, il set non regalava particolari emozioni, con l’Azarenka che non sbagliava praticamente nulla al cospetto di una Clijsters per la verità apparsa piuttosto spenta, chiudendo infine per 6-4.

Fin dai primi scambi del secondo parziale però si intuiva che la musica era cambiata, con l’Azarenka che pian piano spariva dal campo e Kim, supportata da un pubblico per l’occasione tutto per lei, che finalmente iniziava a vincere gli scambi più duri. E così, tra doppi falli e smash sbagliati di metri, la bielorussa si trovava subito sotto di un break e poco dopo addirittura di due, cedendo infine il set dopo un’ora e venticinque minuti di gioco con il punteggio di 6-1.

La maggior parte del pubblico competente a questo punto già dava Vika per spacciata, memore di troppe battaglie perse a causa dell’ansia da prestazione evidenziata dalla bielorussa in momenti di questo tipo. La palla break concessa a Kim nel primo game veniva salutata quindi con poca sorpresa. L’ Azarenka, che subito dopo strappava a zero il servizio all’avversaria prima di restituire il break con un doppio fallo, mostrava finalmente le unghie portandosi prima 3 a 1 e poi 4 a 2. Tutta la tensione accumulata dalle due sfociava nel settimo gioco: la Clijsters annullava all’avversaria in battuta cinque palle del game, di cui tre consecutive, prima di ottenere il contro break con lo stadio in delirio, mentre per Vika sembrava una storia già vista.

E qui l’Azarenka mostrava di essere forse pronta per il definitivo salto di qualità, dominando il game successivo e conquistando il break che l’avrebbe portata a servire per un posto in finale. Un doppio fallo sul 40-0 l’unica concessione prima di chiudere in due ore e dodici minuti con il punteggio di 6-4, 1-6, 6-3. Ottimi segnali da parte di un’atleta che potrebbe vivere un 2012 finalmente da protagonista.

Massimiliano Di Russo