07/05/2012 13:08 CEST - La replica

Federtennis: che replica ridicola!

TENNIS - Rispondendo a l’Espresso e all’inchiesta in 4 puntate di Ubitennis, la FIT ha difeso “Tennis-Parentopoli”, il voltafaccia elettorale di Binaghi, i bilanci assolutamente poco trasparenti, i vari ruoli di Baccini singolo e società, con tali motivazioni da suscitare soltanto ilarità. La controreplica di Ubaldo Scanagatta

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La festa della FIT
La festa della FIT

Ubaldo controreplica
Premesso che ci sarebbe molto da discutere sulla natura privata e non parapubblica della Federazione che, per sua stessa ammissione, gode di contributi pubblici importanti (comunque poi li distribuisca, finalizzi e oggi minimizzi) e sarebbe tenuta dallo statuto del CONI e dal suo stesso a pubblicare un bilancio molto più trasparente di quello assolutamente insufficiente ed elementare pubblicato sul sito FIT (peraltro soltanto dopo l’interrogazione parlamentare di un gruppo di deputati sulla mancata trasparenza dei bilanci della Fit; siamo in attesa della risposta del ministro competnete), osservo che:

1) _ Attribuiti con simpatia e gratitudine alle nostre tenniste i meriti che loro spettano (senza peraltro enfatizzare eccessivamente 3 successi in Fed Cup ottenuti contro squadre sempre prive in finale delle loro migliori giocatrici) e ricordando doverosamente peraltro la loro storia personale vissuta in grandissima autonomia tecnica rispetto alla FIT…quando però nessun tennista maschio italiano è compreso fra i primi 10 del mondo da 34 anni, fra i primi 20 da 17 anni, quando nessun giocatore maschio ha raggiunto una misera semifinale in uno Slam dal 1978, quando non registriamo nessun tennista italiano tra i primi 45 del mondo, si racconti pure ai non addetti ai lavori _ ma non ai lettori di Ubitennis! _ che quei 24 tornei internazionali ATP e WTA vinti dai nostri giocatori (il 90 per cento dalle ragazze) sono tornei davvero importanti. Anzi 25 adesso con la vittoria della brava Sarita Errani a Budapest. Non lo sono, purtroppo, ad eccezione del primo Slam vinto da Francesca Schiavone (più l’altra finale parigina) e peraltro premiato ultragenerosamente e inspiegabilmente da Binaghi e & con 400.000 euro extra per una giocatrice che ha vinto 9 milioni di dollari (senza i contratti), e di un paio di tornei di ricco montepremi vinti da Flavia Pennetta. Solo la Fit può sostenere il bluff che il tennis italiano sia in grande salute.

2) _ Al compenso corrisposto alla QA srl _ che altro non è che la società a resp.limitata di cui sono soci al 100% il direttore della comunicazione Giancarlo Baccini, moglie e due figli, _ per l’incarico di amministratore delegato (pratica abbastanza inconsueta nominare una società amministratore delegato no?), non vanno forse aggiunte anche le svariate centinaia di migliaia di euro (sospetto ben più d’un milione...ma in assenza di 30, leggasi 30, bilanci esaurienti dal 2001 a oggi il dato sfugge) che in questi anni è stato versato individualmente allo stesso Giancarlo Baccini come individuo e non come società, per il suo ruolo di direttore della comunicazione? La QA non svolge altri incarichi _ sottolinea il comunicato FIT _ ma il signor Baccini sì, per anni! E questa sarebbe trasparenza? Ma non fateci ridere.

3) _ La prima federazione a richiedere il supporto di 300 società sportive (in più di 5 regioni…etc etc, ) per presentare un candidato alternativo al presidente in carica è stata la FIT nel dicembre 2009 (quando Ubitennis fu la sola testata a denunciare l’aberrazione). Le altre 15 federazioni, si sono accodate dopo che l’astuta operazione elettorale condotta da Binaghi ha avuto successo approfittando della stanchezza dell’assemblea _ io c’ero _ che votò per alzata di mano, senza che uno solo dei presenti mostrasse d’essersi conto della vergognosa modifica che rendeva di fatto impossibile la presentazione di un candidato che non avesse tempo e soldi infiniti da investire per una poltrona da…presidente dilettante alternativo a Binaghi. L’avvocato napoletano Collarile, autore della norma e neo-consigliere Fit, mi disse anche d’aver detto agli altri consiglieri che a lui 300 società per candidare un presidente d’una federazione parevano troppe. Nel dirmelo allargò le braccia. In un recente incontro ha aggiunto che gli pareva che un’altra federazione sportiva avesse modificato lo statuto e le norme elettorali prima della FIT, ma non ricordava quale. Premesso che chi sia arrivato primo o secondo importa ben poco…gli ho detto che gli avrei telefonato per vedere se sarebbe riuscito a ricordarselo…Vedrò se se lo ricorderà (riservandomi ovviamente di verificare con quella federazione).

4) _ Mi fa piacere che il bilancio 2011, dopo anni in cui Ubitennis (cui si sono accodati recentemente una prima interrogazione parlamentare, cui stanno per seguire altre, e la denuncia dell’Espresso) denuncia l’assenza di trasparenza, sia stato finalmente affidato alla Ernst&Young. Come mai si è resa necessaria quest’operazione trasparenza, se finora la FIT aveva sempre sostenuto che tutto era trasparentissimo?Almeno qualcosa l'abbiamo ottenuto!

5) _ Si bleffa e si rasenta il ridicolo quando per giustificare le spese folli sostenute per una tv che _ per nulla gratuita per i contribuenti perchè i soldi che lo Stato passa alle federazioni li paghiamo tutti noi _ serve a promuovere il Presidente Binaghi, l’attività federale, i circoli amici (ben difficilmente a “Circolando” vedrete i circoli che non lo appoggiano manifestamente) i quali eleggeranno lo stesso Binaghi per tenerlo sulla poltrona per 16 anni quando lui si era candidato per un massimo di 8...Si sostiene infatti con assoluta assenza di pudore e con apparente astuzia volpina_ ma con quali prove? Con quale fondamento? Chi lo dice? _ che è alla tv che si devono quegli incrementi di tesserati (per forza sono cresciuti: sono stati obbligatoriamente tesserati i giocatori di carte e i frequentatori di palestre e piscine dei circoli! Più migliaia di bambini con astute manovre _ il trofeo Kinder per under 10 e 11 _ ad età che prima non consentivano il loro tesseramento!). Si sostiene inoltre che è alla tv che si devono quegli incrementi nella partecipazione dei tornei (anch’essa legata a particolari furbizie). Ma se tutti i circoli si lamentano del calo dei soci, dei campi vuoti, che ci raccontano in Fit?

6) Per quanto riguarda gli Internazionali d’Italia a fronte di tutti gli aumenti di fatturati, incassi, biglietti prospettati non si capisce allora come mai l’utile, suddiviso con la Coni Servizi, non abbia ancora mai procurato che spiccioli (un 1,6 milioni di euro da dividere con la Coni Servizi?. Eppure la FIT continua a proclamare il proprio torneo (anche sull'ultimo giornalino federale) come il quinto 5 Slam, quando i 4 Slam guadagnano mediamente 90/100 milioni di euro ciascuno. Dai 70 dell'Australian Opne ai 160 dell'US Open. Roma per la sola Fit, ripeto, non arriva ai 2 milioni (Pagnozzi ha detto che quest’anno dovrebbe poterci arrivare: speriamo).

7) _ Della rivista Federale Supertennis, soprattutto strumento di propaganda federale ed elettorale che nessuno o quasi legge, che bisogno c’è? I costi per produrla, di cui la benemerita SportCast si fa carico, per giustificare anche articoli del factotum Baccini che grazie ad una sua rubrica è riuscito a litigare con gran parte dei giornalisti italiani che seguono il tennis internazionale (non quello parrocchiale) sono giustificati dall’interesse che riscuote? O non sono piuttosto giustificati invece da coloro che riscutono grazie alla sua costosa sopravvivenza?

8) Mi fa piacere apprendere che il presidente di SportCast Carlo Ignazio Fantola presti la sua opera a titolo gratuito e non prenda neppure il gettone di presenza. Ma vi pare normale che la presidenza di una società che ha ricevuto e gestito in maniera incontrollabile per i tesserati della FIT una dozzina di milioni (o quindicina? Ce lo dirà la Ernst&Young a partire dal 2011, evviva!) dal 2008 a oggi, che può assumere una ventina di dipendenti, offrire consulenze ben retribuite a destra e manca, non potesse che essere affidata al fratello della madre del presidente Binaghi? Non c’era nessun altro fra i non parenti di Binaghi?
Non si tratta di un modo di amministare la cosa pubblica _ perché qualcunque cosa si pretenda di sostenere _ buona parte di quei soldi sono di provenienza pubblica, in un modo…sfacciatamente privato?
Ci si deve scandalizzare soltanto per la “Parentopoli” della Grande Politica (della Lega, dei Partiti) o anche per la “Parentopoli” _ società della famiglia Baccini compresa, famiglia Binaghi allargata allo zio (solo lui?) _ della Piccola Politica dello Sport Italiano?

Infine ma quest’ultima annotazione polemica riguarda la nostra stampa libera e indipendente: io capisco bene che la Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Tempo, Il Tennis Italiano, MediaSet e non so più quante altre testate, abbiano allacciato rapporti di natura commerciale con la FIT e gli Internazionali d’Italia e quindi preferiscano scansare qualsiasi appunto critico o cronoachistico, ma trovo assolutamente scandaloso che nessuna di queste nobili testate abbia dedicato una sola riga ad un’interrogazione parlamentare, che nessuna si sia accorta (o non abbia fatto vedere di essersi accorta) di una gestione economica scriteriata e improduttiva come quella di questa federazione (come, per carità, purtroppo anche di altre federazioni in cui avvengono regolarmente elezioni bulgare, il potere è sempre nelle mani degli stessi dirigenti). Questa si è potuta permettere quel che federazioni molto più ricche (100 volte più ricche, non una) come quella francese, inglese, americana, australiana, non hanno nemmeno lontanamente pensato di permettersi. Ora si è mosso _ ed era l’ora _ l’Espresso, che non rispecchia certo la stessa parte politica che si è mossa con l’interrogazione parlamentare. Mi dicono che anche altri stiano finalmente aprendo gli occhi, anche fra i media. Attendo fiducioso (mica tanto…in verità).

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Ubaldo Scanagatta

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