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06/05/2012 08:02 CEST - Rassegna Nazionale

TRErrani, un altro trionfo: soltanto la n.1 vince più di Sara (Martucci); Errani record, 3° torneo di fila: sulla terra è imbattuta (Semeraro);Piccola, grande Sara Errani: conquista anche l’Ungheria (Giorni) e altri sei articoli

05-05-2012

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a cura di Davide Uccella

TRErrani, un altro trionfo: soltanto la n.1 vince più di Sara (Vincenzo Martucci, La Gazzetta dello Sport, 06-05-2012)

E sorride. Ora di più, alzando il terzo trofeo da gennaio—seconda solo alla numero 1 del mondo, Azarenka con 4 titoli —, mentre lo speaker in campo ricorda il trionfo 2012 di Francesca Schiavone al Roland Garros, e le augura di essere la prossima regina di Parigi. Ora, dopo Acapulco e Barcellona, Sara Errani ha vinto anche Budapest, e sbandiera l'imbattibilità di 15 partite sulla terra rossa più del numero 27 del mondo, che oggi ritoccherà con il nuovo record personale da 24. Dopo la doppia battaglia di nervi in Sud America contro l'amica Roby (Vinci) e la numero 2 azzurra (Pennetta), la piccola romagnola di scuola spagnola si è confermata nella città catalana schiacciando la potente Goerges (n. 16 del mondo) e la trottolina Cibulkova (n. 17), e in Ungheria ha superato anche la prova di maturità da favorita di un torneo di seconda fascia, ma comunque da vincere, con campo e palle pesanti, contro awersarie di classifica minore perché imperfette ma ancor più cattive. Come l'ultima, Elena Vesnina, che Nanà doma 7-5 6-4.
 

Potenze «E' stata dura, ho iniziato male. Non stavo benissimo già da venerdì. Mal di pancia. Il guaio è che poi non mangio e in campo dopo un po' non sto più in piedi. Stavolta sono entrata senza scaldarmi, con un cerchio alla testa. Mi è anche girata bene», racconta dall'aeroporto di Budapest: «Volo alle 18.30 per Roma, ripartenza per Madrid, con arrivo previsto alle 23.55. Proverò il campo blu, ma con calma, con molta calma. Perché ora sono a zero». Anche la Vesnina, alla premiazione, le chiede del viaggio-lampo. Anche lei, soprattutto lei, già 22 del mondo, ma oggi 78 («Quest'anno ha vinto solo 4 partite», sottolinea Sara), all'inizio picchia duro, scappa 4-1 e 5-3: «Serviva benissimo, poi si è un po' "cagata" sul set point... Davvero ne ha avuti due? E' diventata fallosa, ma io sono stata lì, ho fatto tanta fatica per fare i punti. La fiducia viene dai risultati, ma anche alla nuova racchetta: posso compensare di più la potenza delle altre».
 

Teste Sì, le gambe. Sì, il tennis. Ma è la testa quella che fa sollevare le montagne alla romagnola, alta appena 164 centimetri. Così, un po' ascoltando a un cambio campo il suggerimento accorato di coach Pablo Lozano: «Sul dritto, si perde di più la palla, va da quella parte». Un po' pressando con personalità su ogni incrinatura, ogni errore di piazzamento, ogni tremolio da fondo, ogni incertezza, Sara recupera da 3-5 a 7-5, e vola anche 3-0 e 5-2. Ma è più brava poi, quando accetta con umiltà che la russa, disperata, sparacchi fino ad arrivare al 5-4, e due volte alla palla del 5-5. Nanà si piega ma non si spezza, alla fine azzecca la risposta importante e risolva, dopo un'ora e tre quarti, con l'emblematico doppio fallo della resa. «Poi ho pensato alle 15 vittorie di fila sulla terra. Sono tante, ci vuole fisico e testa. E' il record che mi colpisce di più fra tutti questi risultati che non mi sarei mai aspettata».


La bella cavalcata di Sara Errani ha come obiettivo il Foro Italico (Gianni Valenti, La Gazzetta dello Sport, 06-05-2012)

La cavalcata di Sara Errani verso gli Internazionali d'Italia che cominceranno a Roma tra una settimana è qualcosa di unico per il nostro tennis. Nessuna azzurra, in passato, aveva vinto nello stesso anno tre tornei di fila (Acapulco, Barcellona e ieri Budapest) sulla stessa superficie. La piccola Nanà, da inizio stagione, ha messo insieme numeri importanti: 27 vittorie su 35 incontri, è imbattuta sulla terra rossa da 15 match e, partita a gennaio con il numero 45 in classifica, domani si ritroverà al 24 posto, suo miglior risultato di sempre. Senza ombra di dubbio, attualmente, è lei l'italiana più forte del circuito.
 

Sara, comunque, è la prima a sapere che il tesoro accumulato finora è stato raccolto in tornei non di primissima fascia. Ma vincere è difficile dappertutto e riuscire ad avere questa continuità vuol dire attraversare una fase di crescita importante. Cominciata, è bene non dimenticarlo, proprio da uno Slam, con i quarti di finale raggiunti sul cemento australiano, in gennaio. La Errani è una pedalatrice del campo da tennis: usa tattica e resistenza fisica per supplire ad una corporatura minuta (60 chili per 1,64 di altezza) che, in partenza, la pone in condizione di svantaggio rispetto alla gran parte delle colleghe.
 

Una decina di giorni fa è venuta a trovarci in Gazzetta: ne abbiamo apprezzato la vivacità e la determinazione. Da quei piccoli occhi azzurri fuoriesce una voglia matta che fa sperare in qualcosa di importante a Roma. Siamo sicuri che il pubblico del Foro Italico la adotterà subito. La sua striscia vincente tiene vivo il nostro tennis. Che durante la settimana ha ritrovato anche Karin Knapp e Andreas Seppi, in finale a Belgrado.


Errani record, 3° torneo di fila: sulla terra è imbattuta (Stefano Semeraro, La Stampa, 06-05-2012)

Una piccola Djokovic, una mini-Azarenka. L'azzurra dei record in questa prima parte di stagione 2012 è Sara Errani, la Formica Atomica del nostro tennis, 163 centimetri per 60 chili di grinta pura.
 

A Budapest (220 mila dollari) battendo la russa Vesnina in due set (7-5 6-4) ha messo in bacheca il suo quinto torneo in carriera, il terzo dell'anno dopo Acapulco e Barcellona. Sulla terra è ancora imbattuta, quindici partite consecutive, e solo la numero uno del mondo Victoria Azarenka per il momento è stata capace di vincere un torneo più di lei. Certo, la bielorussa ha infilato perline decisamente più prestigiose nella collana, Sarita però sul rosso è una tigre.
 

Da quando ha cambiato racchetta ha raccolto anche il primo quarto di finale in uno Slam - in Australia -, raddoppiando la grinta e trovando un filo di servizio in più e la continuità che le mancava. Ieri era partita maluccio, subito sotto 1-4 nel primo set, poi ha iniziato a macinare il suo tennis coraggioso e rigoroso finendo per sgranocchiare la russa. Nella classifica che conta Sara, n.28 a inizio della scorsa settimana, ormai ha raggiunto la Pennetta e tallona la sua compagna di doppio Roberta Vinci puntando a un posto fra le prime 20, ma nella «race», il ranking che tiene conto solo dei risultati dell'anno in scorso, vale già un comodo posto nella top ten.
 

Solo Roberta Vinci era riuscita nella storia del nostro tennis a vincere tre titoli Wta nella stessa stagione (il record in carriera è di Sandra Cecchini, nove) e il 2012 della Errani è ancora all'inizio. I suoi successi, insieme ai piazzamenti della Vinci e alla rinascita della Knapp, per ora tamponano l'emorragia di risultati del duo Schiavone&Pennetta. «E una stagione splendida per me, quasi incredibile», ha detto la Errani a Budapest prima di trasferirsi nella sua patria tennistica adottiva, la Spagna, dove sulla inedita e molto discussa terra blu di Madrid questa settimana sarà impegnata in un tabellone decisamente più tosto (3,7 milioni di euro di montepremi), insieme a Vinci, Schiavone e alle migliori del circuito. Un primo esame di maturità in vista di Roma e Parigi.


Piccola, grande Sara Errani: conquista anche l’Ungheria (Alberto Giorni, Il Giorno, 06-05-2012)

NON C'È DUE SENZA TRE. Sara Errani cala il tris vincendo il terzo torneo del 2012 (quinto assoluto) dopo quelli di Acapulco e Barcellona: la romagnola si è imposta al Wta di Budapest battendo in finale 7-5 6-41a russa Elena Vesnina. E proprio un momento magico per Sara, arrivata a 15 vittorie consecutive sulla terra battuta; da domani salirà al n 23 della classifica mondiale, sempre più vicina a Roberta Vinci e a Flavia Pennetta; e all'orizzonte intravvede anche Francesca Schiavone. Testa di serie n 1 dell'appuntamento ungherese, la Errani partiva favorita in finale, ma l'inizio non era stato incoraggiante. La russa ha sorpreso la nostra giocatrice con una partenza sprint, portandosi in vantaggio 4-1 e poi 5-3. Qui non ha sfruttato due setpoint e il match è girato: l'azzurra ha superato il momento difficile e si è aggiudicata la prima frazione portando a casa quattro game di fila. Persa la grande occasione, la Vesnina si è disunita e Sara ha avuto campo libero. Avanti 5-2 nel secondo, la Errani ha rischiato di farsi raggiungere, ma alla fine ha chiuso 6-4 grazie a un doppio fallo dell'avversaria. «E' stata una gran settimana — ha detto l'italiana durante la premiazione —. È una stagione splendida per me, quasi incredibile. L'obiettivo è continuare su questa strada».


NELL'ALBO D'ORO la Errani incide il proprio nome dopo quello di Roberta Vinci, regina l'anno scorso, eguagliandone il primato di tre tornei vinti nella stessa stagione. E a gennaio aveva firmato un exploit agli Australian Open, giungendo ai quarti. Ma la piccola grande Sara (è alta 164 centimetri) non intende fermarsi qui. I suoi successi sono un premio meritato per la tenacia con cui a 12 anni si è staccata dalla famiglia per trasferirsi in Florida a coltivare l'ambizione di diventare una professionista, e a 17 si è recata all'accademia di Valencia. Il cambio di racchetta le ha giovato: adesso ne utilizza una più lunga che le permette di imprimere maggiore potenza ai colpi. La prossima settimana giocherà a Madrid, poi ci sono Roma e il Roland Garros: sognare non è vietato.


Sara, cuore e rimonta: a Budapest terzo titolo (Gaia Piccardi, Il Corriere della Sera, 06-05-2012)

«Non pensavo di vincere qualche torneo quest'anno, e Budapest è il terzo...». Piccole donne (164 cm) crescono, e diventano gigantesche. Sara Errani (nella foto), 25 anni, in Fed Cup era la mascotte, al Chiambretti Show era quella con la ridarola, per la classifica Wta era l'italiana che arrivava dopo Schiavone, Pennetta, Vinci e, a volte, anche dopo la musica. Oggi che la Saretta di cuore, testa e polmone si è annessa il terzo titolo (Acapulco, Barcellona, Budapest) di una stagione che, tanto per gradire, era cominciata con i quarti di finale all'Australian Open, sprechiamo paragoni impropri con la numero 1 Azarenka, l'unica che nel 2012 ha vinto di più (4 tornei), ben sapendo che la generazione delle Sharapove di ritorno ha più corsa e bicipiti, che se le Williams si fanno tornare la voglia non ce n'è per nessuna, che senza una regina doc i buoni prodotti della Romagna (Sara è nata a Bologna ma cresciuta a Ravenna) possono farsi valere nel mondo, soprattutto ora che la lunga volata verso il Roland Garros è lanciata: sulla terra, l'azzurra è al Tennis Sara, cuore e rimonta A Budapest terzo titolo 15 successo consecutivo. Dal burraco al campo, Sara non molla mai. Con la russa Vesnina, battuta 7-5 6-4, era andata sotto 1-4, ha annullato due set point, ha spopolato nel secondo.


«E’ stata una gran settimana di buon tennis... E una stagione splendida per me, quasi incredibile». Alla vigilia degli Internazionali d'Italia, con la Pennetta ferma ai box per l'infortunio in Fed Cup e la Schiavone alla disperata ricerca di se stessa, diventa Sara Errani from Italy, la ragazza con il cerchietto in testa che ha trovato l'America in Spagna (coach Lozano e Andres ringraziano) ma che non dimentica di rivolgere un pensiero a Piermario Morosini, la favorita di casa. Con la magia di queste ultime settimane chiusa nel borsone delle racchette, se saprà scrollarsi di dosso gli ultimi timori reverenziali Sara può fare grandi cose. A Roma, a Parigi, ai Giochi olimpici, da sola e con la sua grande amica Roberta Vinci. «Queste vittorie mi danno fiducia». Cuore e passatelli di mamma Fulvia, Sara. Non serve altro.


Errani, scalata inarrestabile (Mario Viggiani, Il Corriere dello Sport, 06-05-2012)

E meno male che era stanca! In effetti Sara Errani dall'inizio dell'anno ha giocato proprio tanto (35 partite in singolare, 27 in doppio), e questo peraltro significa aver vinto anche molto (27 i successi tutti suoi, 22 quelli in coppia con Roberta Vinci). Fatto sta che a Budapest, dopo aver faticato un po' nei primi turni, la 25enne romagnola ha allungato la striscia vincente sulla terra rossa (dove è imbattuta nel 2012: ora è quota 15) e questo l'ha portata a conquistare il terzo torneo Wta dell'anno (dopo Acapulco e Barcellona), quinto della carriera (vanno aggiunti Palermo e Portorose del 2009).


"Santa" prima ha spazzato via in semifinale la georgiana Anna Tatishvili, concedendole appena tre game, e ieri in finale ha messo sotto la russa Elena Vesnina, mai affrontata prima in carriera, pur essendosi trovata 1-4 e 3-5 nel primo set (quando ha annullato due set-point).


“La finale è stata dura -ha commentato la Errani - La Vesnina ha iniziato benissimo mettendomi in grande difficoltà, poi le ho preso le misure recuperando. E' il mio terzo titolo quest'anno, è una stagione splendida per me, quasi incredibile... L'obiettivo è continuare su questa strada, vittorie così mi danno una grande fiducia...”.


In premiazione, lo speaker ungherese le ha augurato di percorrere al Roland Garros la stessa strada di Francesca Schiavone nel 2010. Budapest, va detto, è un altro di quei tornei che portano bene alle azzurre: la Errani succede infatti nell'albo d'oro alla Vinci, e Tathiana Garbin se l'era aggiudicato nel 2000. Sara ha poi eguagliato un primato della sua compagna di doppio: infatti prima di lei solo Roberta era riuscita a conquistare tre tornei in un solo anno (nel 2011: Barcellona, s'Hertogenbosch e appunto Budapest). I successi azzurri nei tornei Wta salgono complessivamente a 55: con 5, la Errani ha raggiunto Raffaela Reggi e ora è preceduta solo da Anna Maria Cecchini (12), Flavia Pennetta (9) e Vinci (6).
 

Sara domani diventerà n. 24 del mondo, primato personale. La sua strada per Roma e gli Internazionali BNL d'Italia (12-20 maggio) passa adesso per Madrid, dove da ieri si gioca sulla contestatissima terra blu. Il sorteggio le ha assegnato come avversaria del primo turno la sudafricana Chanelle Scheepers.
 

Super Errani, a Budapest terzo titolo stagionale (Daniele Palizzotto, Il Tempo, 06-05-2012)

Sarita non si ferma più. Dopo Acapulco e Barcellona, Sara Errani conquista anche Budapest superando 7-56-4 in finale Elena Vesnina, oggi numero 78 della classifica mondiale ma vicina alla top 20 nel 2009. Un trionfo netto, meritato, mai in discussione nonostante l'ottimo avvio della russa, scappata sul 4-1 e poi 5-3 con due set point sul 5-4. Come sempre l'azzurra, 25 anni compiuti domenica scorsa, ha lottato su ogni punto, recuperato lo svantaggio, conquistato il primo set e poi dominato il secondo malgrado la reazione finale della Vesnina.
 

«E una stagione splendida - ha gioito la Errani - quasi incredibile». E in effetti per l'azzurra si tratta del terzo titolo stagionale dopo Acapulco e Barcellona (il quinto in carriera), un risultato ottenuto finora da una sola tennista italiana, l'amica Roberta Vinci. E ancora più importante è l'imbattibilità stagionale su terra battuta: finora Salita ha vinto tutti i 15 match giocati sul rosso, lasciando per strada appena due set.
 

In una settimana oltremodo positiva per il tennis italiano - con Vinci e Knapp fermate solo in semifinale all'Estoril - la Errani può festeggiare l'ingresso nella top 25 della classifica mondiale e addirittura il 7 posto stagionale. E ora si fa sul serio con il trittico Madrid-Roma-Parigi: sull'innovativa terra blu spagnola, Sara esordirà domani contro la sudafricana Scheepers per meritare l'esame Radwanska.
 

Intanto, mentre oggi debuttano Schiavone (con Lepchenko) e Vinci (Cibulkova), il torneo di Madrid ha già salutato due top ten, Marion Bartoli e Vera Zvonareva.
 

Di tutti i colori: il tennis sbarca sulla terra dei puffi (Davide Re, Avvenire, 06-05-2012)

Innovazione e tecnologia. Gioie e dolori e del tennis moderno. Come l'ultima novità che ha mandato su tutte le furie i giocatori e cioè la terra battuta di colore blu. Roba da brividi, roba da "Puffi".


Domani infatti scatta la Mutua madrilena (torneo Atp master 1000 e premier event Wta, dove i tennisti più importanti sono obbligati ad esserci) che in via sperimentale, a cominciare da quest'anno, sostituisce i classici campi in terra rossa con quelli in terriccio blu. Secondo l'ex campione rumeno Ion Tiriac, organizzatore del torneo, questa nuova tonalità «offre un impareggiabile confort visivo e permetterà agli spettatori di seguire meglio il gioco». Non guasta, poi, che sia anche il colore dominante del principale sponsor del torneo.
 

Inferociti i giocatori: «La terra blu - dice il numero 2 del mondo, Rafael Nadal - è un errore, ma capisco l'organizzazione e il tentativo di innovare. Il mio rifiuto è verso l'Atp che permette che si facciano queste cose. Questa terra è antistorica...». Nel mirino di Nadal c'è il presidente dell'Atp, Adam Helfant, che l'anno scorso ha vinto le elezioni, dando poi luce verde alla possibilità di provare quest'anno l'innovativa superficie, fino ad ora mai utilizzata.
 

Dopo l'edizione del 2012 si deciderà se la terra blu rimarrà come superficie definitiva del torneo. Gli organizzatori sperano che Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer - tutti critici con questa innovazione - cambino idea una volta provata la superficie, ma sarà dura. Dieci giorni fa il serbo Djokovic, numero 1 del mondo, è stato chiaro: «Della maggioranza dei giocatori con cui ho parlato nessuno è d'accordo con questa novità». Federer addirittura aveva messo le mani avanti già a novembre: «Mi sembra triste giocare su una superficie che i giocatori non accettano».
 

E poi c'è la grana palline: «Anche su questo - dicono alcuni giocatori - ci sarebbe da discuterne con l'Atp». Le attuali palline infatti, rispetto al passato non "viaggiano". Troppo lente, soprattutto in uscita dopo il servizio. Troppo peggiorate rispetto al passato. Ma il tennis cambia, si evolve, non si ferma davanti a nulla.
 

Sara Errani, l'azzurra più in forma del momento, che ieri ha fatto ha fatto tris, vincendo il terzo titolo Wta dell'anno a Budapest (7-5, 6-4 alla russa Elena Vesnina), a riguardo delle innovazioni tecnologiche va in con-trotendenza e ripete quanto già spiegato a Biella in Fed Cup contro l'Ucraina: «Con la nuova racchetta (una Bobolat Pure drive edizione 2011, n-dr) io gioco meglio». Il segreto? Un telaio più lungo di un centimetro, un bilanciamento ottenuto attraverso la giusta "piombatura", corde performanti, insomma migliorie tecnologiche che hanno permesso a "Santa di essere più efficace nel servizio e nei colpi a sfondamento (più potenza, meno controllo) e i risultati si vedono.
 

Da domani al Garden: Quinzi studia dai più grandi (Claudia Faggioni, La Gazzetta dello Sport – Roma, 06-05-2012)

Un solo italiano (sui quindici in lizza) è riuscito a conquistare il pass per il terzo turno delle qualificazioni del challenger Roma Garden Open. Walter Trusendi ha infatti beneficiato del ritiro nel primo turno del connazionale Grifoni e ha poi sconfitto l'altro azzurro Di Ienno con un doppio 6-2. II toscano sarà opposto oggi, con inizio alle ore 11.30, al-l'australia-no Mitchell, n.l del draw. Avanti anche il tedesco Knittel, lo statunitense Williams, l'argentino Fabbri, il serbo Pashanski, lo svizzero Laaksonen e il romeno Daescu.
 

Giornata di allenamenti per tennisti inseriti nel tabellone principale, tra cui il campione in carica Simone Bolelli, che al primo turno se la vedrà con il lituano Berankis, e il giovane Gianluigi Quinzi, beneficiario di una wild card per il main draw. Il sedicenne marchigiano ha testato per circa due ore i campi del Garden.
 

“Spero di fare bene, ho il livello giusto per competere alla pari con tutti. Sono ancora giovane, ma darò il massimo per ripagare della fiducia”, sono le parole di Quinzi, che al primo turno sarà opposto a un qualificato.


«La testa nel tennis conta per il novanta per cento - ha aggiunto - Senza testa non si vince. Subito dopo viene la tattica. Da junior è ammessa qualche pausa di concentrazione, ma ora non più. Dalle sconfitte imparo molto e lavoro subito con il mio coach sugli errori», ha concluso Gianluigi. "Quinzi è tra i migliori juniores al mondo", ha detto Corrado Barazzutti ieri al Roma Garden Open. "Il Garden porta fortuna - ha poi aggiunto - è una rampa di lancio per chi aspira alle posizioni di vertice nella classifica internazionale".
 

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