01/08/2012 11:10 CEST - Rassegna nazionale

Pennetta furibonda: "Sono sempre in campo" (Martucci). Ma com’è triste Wimbledon (Tommasi)

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Pennetta furibonda: “Sono sempre in campo” (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport 1-8-2012)

«Non ci ascoltano, gli atleti per loro sono l'ultima ruota del carro, non esiste, mi hanno fatto giocare due doppi in un giorno quando la finale è domenica, io sono allenata e sono pronta a giocare tutti i giorni, ma vorrei farlo al meglio». Se lunedì sera Flavia Pennetta era furibonda, ieri sera lo era ancora di più. Lunedì era rimasta a lungo nell'ufficio del giudice-arbitro perché è stato dawero assurdo metterla in campo in doppio insieme a Francesca Schiavone dieci minuti prima delle 8 sapendo che non avrebbe potuto concludere la partita e farla uscire, infatti, appena venti minuti dopo, per l'oscurità. Ma, soprattutto, rinviando a ieri la continuazione del primo turno contro le spagnolette Medina Garrigues-Parra Santonja (sospeso sul 2-3), non voleva giocare subito anche contro il binomio «made in Taiwan», Chuang-Hsieh.

E però, anche se il doppio donne si conclude domenica, e quindi c'è ancora tempo per recuperare, non c'è stato niente da fare: Flavia, dopo aver superato a fatica (7-6 6-4 le iberiche), a causa della pioggia, è andata in campo ancora tardi e, dopo il primo set vinto al tie-break, al secondo ha recuperato da 1-3, finché, sul 5-5, è stata rinviata ancora a oggi per l'oscurità. Si è verificata quindi la situazione peggiore, quella che aveva cercato di evitare: ha giocato due match in un giorno, e due match combattuti, impegnativi, che le rubano energie importanti per il singolare di terzo turno di oggi, contro Petra Kvitova. Un match molto difficile, al di là del ritiro della potente ceca, regina di Wimbledon 2011 e numero 6 del mondo, con la bua agli addominali. Meno, comunque, di quanto appare quello di Sara Errani e Roberta Vinci, nei quarti di finale, contro le sorellone Williams. occasione Serena e Venus, pur ignorate dalle teste di serie, sono infatti bi-campionesse olimpiche di doppio e favorite per lo storico tris.

Il bau-bau di chiunque e quindi anche delle azzurre, peraltro in difficoltà sull'erba per la scarsa propensione tecnica di Saretta, e con Roberta non in formissima. Mentre Pennetta e Schiavone, numero 7 del tabellone, superando le ragazze di Taiwan, avrebbero nei quarti le ceche Andrea Hlavackova-Lucie Hradecka, con le quali hanno appena perso nelle semifinali di Wimbledon ma in tre set, 2-6 6-3 6-4 (…)

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Ma com’è triste Wimbledon (Rino Tommasi, Libero 1-8-2012)

Nel tennis i risultati dei tornei del Grande Slam ci avevano lasciato la speranza di poter raccogliere qualcosa, almeno nel settore femminile, nel torneo olimpico che si sta giocando sugli stessi campi del club più antico del mondo. Ebbene, allo scadere della terza giornata siamo rimasti aggrappati alla sola Flavia Pennetta, che ha imposto la sua migliore classifica prima alla romena Cirstea (numero 39) e poi alla bulgara Pironkova (numero 57). Senza aver ottenuto risultati particolarmente brillanti, la Pennetta era riuscita comunque a mantenere una classifica (numero 21) di onesta dignità. Niente da fare, invece, per Francesca Schiavone e per Sara Errani. La Schiavone è stata battuta con un doppio 6-3 dalla russa Zvonareva contro la quale aveva disputato una lunghissima partita alcuni anni fa al Roland Garros. Si pensava che la maggiore freschezza della Errani potesse imporsi sulla Venus Williams, ma la maggiore delle sorellone ha dimostrato di conoscere molto bene questi campi, sui quali ha conquistato ben cinque volte il titolo del singolare.

Dopo Fognini, che non era riuscito a rovesciare il pronostico, ma aveva comunque giocato una buona partita strappando un set a un Djokovic abbastanza distratto, Andreas Seppi si è dovuto arrendere a un avversario più forte come l'argentino Del Potro. Roger Federer, che aveva dovuto lasciare a sorpresa un set al colombiano Falla, si è riscattato a spese del francese Benneteau. A conti fatti non ci sono state sorprese nel singolare maschile, dove una sola delle teste di serie, lo spagnolo Fernando Verdasco, è stata eliminata dall'uzbeko Istomin. Scoraggiante, invece, l'assenza del pubblico. Curiosamente non si trova in vendita un solo biglietto, ma le tribune, sia quelle dei due campi principali che di quelli secondari, sono rimaste quasi tutte vuote. L'impressione è che Wimbledon, patria del grande tennis, non abbia sposato le Olimpiadi e le consideri un evento minore.

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