19/10/2012 10:44 CEST - WTA

Sabine Lisicki Annus Horribilis

TENNIS – Esplosa nel 2009, limitata nel 2010 da un infortunio alla caviglia, risorta nel 2011 con la semifinale di Wimbledon persa con Sharapova. Ma quest'anno per Lisicki una grossa crisi di risultati. Che succede a Sabine? Stefano Tarantino

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Sabine Lisicki (Getty Images AsiaPac Matthew Stockman)
Sabine Lisicki (Getty Images AsiaPac Matthew Stockman)

Il 2012 sarebbe dovuto essere l'anno della sua definitiva consacrazione ed invece Sabine Lisicki è caduta in un vortice negativo fatto di pessime prestazioni, uscite premature, sconfitte brucianti.

Ma che fine ha fatto la giocatrice esplosiva e determinata che nel 2011 aveva fatto stropicciare gli occhi ai più durante il torneo di Wimbledon (sconfitta in semifinale dopo aver battuto la Li al secondo turno annullando match point) e che si era poi issata ad inzio 2012 fino alla posizione nr. 12?
Come può una giocatrice giovane, promettente e dotata tecnicamente crollare così d'improvviso?
Quali le cause di questa crisi di risultati?

Andiamo con ordine e ripercorriamo velocemente la carriera della Lisicki.

Il circuito Wta è stato testimone negli ultimi anni di una vera e propria esplosione del movimento tennistico tedesco.
Era dai tempi di Steffi Graf, Barbara Rittner e Hanke Huber che non si vedevano ai vertici del circuito femminile tante giocatrici teutoniche.
Goerges, Petkovic, Barrois, Barthel, Kerber e Lisicki sono a turno salite alla ribalta del circuito occupando chi più chi meno le alte sfere del ranking.

Ognuna con delle proprie caratteristiche particolari, sia fisiche che di gioco.

Sicuramente tra queste una delle prime a mettersi in mostra è stata Sabine Lisicki.

Nata a Troisdorf nel settembre del 1989, Sabine già nel 2006 giocava la prima partita in un torneo ufficiale (Berlino), nel 2008 entrava nelle prime 100, nel 2009 il vero e proprio salto di qualità con la vittoria nel torneo di Charleston, la finale in Lussemburgo e il raggiungimento del best ranking alla posizione nr. 22.

La Lisicki si mette in mostra soprattutto per la potenza dei suoi colpi, sia diritto che rovescio (giocato a due mani) ed anche nel servizio. E' una delle poche nel circuito che tira la prima sui 200 km/h, colpo che la pone da questo punto di vista vicina alle sorelle Williams.

La Lisicki già nel 2008 aveva ottenuto risultati di rilievo, raggiungendo la finale a Tashkent (persa con la Cirstea dopo aver avuto anche un match point) e soprattutto i quarti di finale a Cincinnati.
Ma come abbiamo detto le luci della ribalta si accendono per lei l'anno successivo.
Oltre alla vittoria di Charleston ed alla semifinale del torneo del Lussemburgo, Sabine arriva anche in semifinale a Memphis ma soprattutto raggiunge per la prima volta i quarti di finale in uno slam.
Il traguardo è raggiunto a Wimbledon, dove la tennista tedesca batte tra le altre la Kuznetsova al terzo turno e la Wozniacki negli ottavi prima di arrendersi (ma solo al terzo set) a Dinara Safina.

Il finale di stagione non sarà esaltante, ma Sabine ormai è lì, vicina alle prime ed ha dimostrato nelle giornate migliori di poterci tranquillamente competere.

Ma il destino alle volte è beffardo e ti mette i bastoni tra le ruote.
Dopo un inizio non esaltante nel 2010, la Lisicki è costretta al ritiro al primo turno del torneo di Indian Wells per una brutta distorsione alla caviglia sinistra patita nel match di primo turno contro la veterana americana Jill Craybas.
La tedesca ci riprova a Miami, ma il problema persiste, altro ritiro contro la Shvedova al primo turno.

Meglio mettere a posto il problema una volta per tutte, seguono 5 mesi di cure e riabilitazione lontani dalle gare, i punti conquistati l'anno precedente scadono, la Lisicki ricomincia a Cincinnati a metà agosto attorno alla 100esima posizione.

C'è da ricostruire il morale, ricominciare daccapo dopo essere stata ad un passo dall'elite non è facile, la tedesca umilmente per risalire in classifica non disdegna i tornei ITF.
Ma i risultati non arrivano e Sabine parte nel 2011 dalla posizione nr. 175.

Il coraggio e la sfrontatezza però non mancano alla tedesca e parte una lenta ma inesorabile risalita.

Terzo turno ad Auckland, poi terzo turno anche a Miami ed a Charleston, poi arrivano i quarti sulla terra di Stoccarda.
Al Roland Garros Sabine parte dalle qualificazioni e raggiunge il secondo turno, quindi arriva la stagione sull'erba, superficie quanto mai gradita dalla Lisicki che ha i colpi per farsi rispettare sui prati verdi.
Ed infatti la tedesca ritrova lo smalto dei bei tempi e con esso la fiducia.
Vittoria al torneo di Birmingham dove batte in finale la Hantuchova (non perdendo nemmeno un set in 6 turni).
 

Si va allora a Wimbledon, la determinazione spinge la Lisicki a giocare in maniera incredibile, la tedesca vuole riaffermarsi e non molla una palla, mai.
Il cammino è superbo, battuta la Sevastova al primo turno e poi la campionessa del Roland Garros in carica, la cinese Na Li, al secondo turno.
Quella partita fa conoscere ai più Sabine Liscki.
Si gioca sul centrale, piove e si chiude il tetto.
Il match è fantastico ed emozionante, la cinese serve due volte per chiudere la partita ed ha anche dei match point, la Lisicki si salva alla grande, serve in maniera esemplare ed al contempo disarmante, ribalta la situazione e chiude 8-6 al terzo.
E' la classica vittoria che anche mentalmente ti lancia, Sabine batte la giapponese Doi, la Cetkovska e Marion Bartoli nei quarti.
La fermerà solo Maria Sharapova in semifinale, ma la Lisicki ormai è in fiducia.

Quarti a Stanford e Carlsbad, la tedesca vince il torneo di Dallas non perdendo nemmeno un set e concedendo alle avversarie appena 13 game in 5 turni, una vera e propria macchina da guerra.

Agli US Open è fermata negli ottavi dalla Zvonareva, poi gioca anche il Master “minore” a Bali dove perde in semifinale dalla Medina Garrigues quando è costretta al ritiro per problemi alla schiena.

La Lisicki chiude così un anno straordinario, nr. 216 a marzo, chiude il 2011 alla posizione nr. 15.

Le speranze per il 2012 sono altissime, forse basta solo migliorare un po' la mobilità a fondo campo e le TOP10 non sono poi un miraggio.
Sabine è ormai un personaggio, la si vede in alcuni spot pubblicitari di una certa importanza commerciale, il più famoso è quello in cui in un remake del telefilm Charlie's Angels è impegnata alla guida di una fiammante macchina sportiva.

Ma ancora una volta il destino si prende gioco di lei.

Dopo i quarti ad Auckland e gli ottavi agli Australian Open, la Lisicki fa fatica ad ingranare.
Nulla di particolare a Doha e Dubai, due prestazioni dignitose in Fed Cup contro la Repubblica Ceca (la sconfitta con la Kvitova a dire il vero va a scritta più ai meriti della avversaria), poi brutta uscita al primo turno a Indian Wells (contro la Domingues Lino) e terzo turno a Miami (sconfitta dalla Li, dopo aver avuto un break di vantaggio nel set decisivo).

Già forse non contenta del suo gioco, la tedesca nell'amato torneo di Charleston subisce la mazzata finale.
Nei quarti, sull'1-1 contro Serena Williams, la Lisicki in un cambio di direzione mette in fallo la dannata caviglia sinistra.
La tedesca si fa fasciare il piede, prova a rimanere in campo, ma alla fine in preda alla disperazione ed allo sconforto si arrende sull'1-5 abbandonando il campo tra le lacrime con Serena che cerca di consolarla e che per poco non si mette a piangere pure lei.

Sabine deve fermarsi di nuovo, ma stavolta la ripresa è durissima.
La tedesca non si ritrova più, la faccia sorridente del Wimbledon 2011 ha lasciato il posto ad un viso insicuro e sfiduciato, quello di una ragazza che pare da un momento all'altro aspettarsi qualcosa di contrario.

La Lisicki rientra a Roma, ma i risultati non arrivano. Si susseguono le sconfitte al primo turno (quattro), poi d'improvviso sembra arrivare la nuova rinascita, ancora a Wimbledon.

La tedesca si ritrova sull'amata erba, fantastica la sua impresa contro la nr. 1 del mondo, la Sharapova, battuta in due set negli ottavi.
Nei quarti Sabine viene fermata in un durissimo derby dalla connazionale Kerber, che la spunta 7-5 al terzo, ma la Lisicki aveva servito per il match nel set decisivo.

Comunque la ripresa sembra avviata, anche nel torneo Olimpico (sempre a Wimbledon) le cose non sembrano andare male. Esce stavolta al terzo turno, ma contro la Sharapova che si vendica dello slam londinese (e ci può stare).

Una volta finita la stagione sull'erba ricomincia però la crisi di risultati.
Sabine gioca 6 tornei e vince una sola partita, a Pechino contro la Medina Garrigues, ma raccoglie soprattutto delle sconfitte inspiegabili.
A Linz perde contro la Mayr Achleitner, nr. 159 del ranking, a Montreal dalla Suarez Navarro, in Lussemburgo questa settimana dalla Flipkens, giocatrici che in condizioni normali non la dovrebbero mai impensierire.

Quali le ragioni? Il timore di farsi nuovamente male la spaventa a tal punto da farle smarrire sicurezza nel suo gioco? Paura di non riuscire più a tornare a certi livelli?

E' chiaro che le vittorie aiutano la risalita e riportano la fiducia, insomma il classico processo che si autoalimenta, più vinco, più riacquisto fiducia, più ritrovo il mio gioco.
Così come vale il ragionamento contrario, le sconfitte portano sfiducia che porta altre sconfitte.

Ed allora bisogna augurarsi che il 2013 porti alla Lisicki qualche vittoria importante e semmai contro un'avversaria di rilievo come avvenuto già nel 2011, in modo che il circuito ritrovi una delle sue protagoniste, una di quelle che tecnicamente ed in condizioni normali non ha nulla da invidiare alle prime del ranking.

Dai Sabine, aspettiamo la tua seconda rinascita

 

 

Stefano Tarantino

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