17/11/2012 08:40 CEST - Rassegna Nazionale

Ferrer lancia la Spagna, Berdych pari con i brividi (Martucci e Ferrero); Promessa Errani-Vinci «Ripartiamo da Milano» (Lenzi)

17-11-2012

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A cura di Davide Uccella

Ferrer lancia la Spagna, Berdych pari con i brividi (Vincenzo Martucci, La Gazzetta dello Sport, 17-11-2012)

Cara, vecchia, coppa Davis che sa sempre inventare storie nuove e manda all’aria qualsiasi statistica e qualsiasi sensazione. Per il compleanno numero 100 si regala un venerdì da leoni e un 1-1 fra cechi e spagnoli che promette chissà che oggi e domani alla O2 Arena di Praga, nel sogno del primo bis di sempre di una nazione nello stesso teatro dopo il trionfo di Fed Cup.

Gregario «Obbedisco». Quando l’omino di ferro di Spagna, David Ferrer, che chiamano proprio «Ferru», firma il fondamentale 1-0, è stanco morto, masi bea con un sorrisetto nuovo. A dispetto dei tre set a zero in tre ore con cui piega l’ultimo dei mohicani d’attacco, Radek Stepanek, e dell’immane fatica di un gioco tanto dispendioso e senza punti facili, nel passare il testimone del secondo singolare a Nico Almagro, a 30 anni, si sente finalmente grande e leader e protagonista, dopo tanti bocconi amari ingoiati nell’ombra di Rafa Nadal (che pure lo sostiene via Facebook con tanto di foto mentre tifa Spagna alla tv). E’ felice perché sa di aver
minato la coppia Berdych-Stepanek, subito di nuovo in gara oggi in doppio e domani in singolare. Perché sente che di lì a poco il numero 2, il rovescio d’oro di Murcia avrebbe morso le caviglie del bau bau di casa Berdych: «Ora è più tranquillo e può giocare più veloce i suoi colpi». Capta che il numero 2 di Spagna, col dente avvelenato con il bellissimo ceco, avrebbe dato il tutto per tutto, anche per tacitare le polemiche dell’escluso, Feliciano Lopez, spostando ancor più la pressione sulle spalle del numero 6 del mondo. Già gravate dai 14mila tifosi fra cui i campioni del trionfo 1980, da Lendl a Kodes, in prima fila nell’arena dalla oquette veloce, ma non impossibile.

Risposta Se hai 25 palle-break e l’avversario 6, puoi dirti: «La chiave è stata la risposta, lui serve molto bene e spesso si è salvato in extremis, era importante avere molte occasioni
per il break». Così, aggrappato all’umiltà imparata da papà, Ferru fa impazzire quella perfetta maionese che è il servizio-volée di Stepanek (tradito anche da 6 doppi falli). Ha le gambe molli per «la miglior stagione di sempre», col record di 7 titoli (e il primo Masters 1000 a Bercy), quello eguagliato - ieri - di 75 match (come re Djokovic) e il supplemento psico-fisico del Masters della settimana scorsa. Ma non può darla vinta al «genio» Stepanek, cui invidia il talento offensivo, nel ricordo delle passate battaglie, soprattutto il 6-1 6-2 iniziale della finale 2009 a Barcellona, poi recuperata 8-6 al quinto. David, con «avversari sempre duri, che ti fanno dare il massimo», si esalta. Figurati se gli vanno 64 volte a rete e gli resistono 24 minuti e 7 palle break, come Radek sul 3-2 del primo set (che cede 6-3). E lo minacciano in continuazione: nel secondo set, rimontando da 3-1 a 3-4, e poi conquistando la palla break sul 5-4 (finito 6-4); e nel terzo, con la reazione del ragazzo di 33 anni suonati che recupera da 5-2 a 5-4 (ma s’inchina 6-4).

Rovescio Poi è Almagro-show. Col rovescio a una mano che è una frustrata micidiale, imparabile, «Nico» è una mina vagante del circuito. Anche se, indoor, ha battuto solo un top 30, Querrey, numero 23 e solo quest’anno, a Valencia. Troppo spesso gli saltano i nervi e scatena tutti i cavalli del motore in pallate che finiscono due metri fuori. Peccato. Perché, quando è calmo, lotta alla pari con Berdych che gli sta 5 posti avanti in classifica (numero 11 contro 6) e l’ha già battuto 8 volte su 11 (4/5 sul duro). Cede il primo 6-3, ma sigla di rovescio del 4-2 e lo conserva fino al 6-3 del pareggio. Poi forza troppo, soprattutto col colpo- chiave e la partita gli scivola via fino al 6-3 3-6 6-3 3-1 del quarto set, quando però fa esplodere ancora il famoso potenziale offensivo sparacchiando di qua e di là (64 vincenti, 21 ace, ma anche 53 errori), e arriva oltre il tie-break, al quinto set della grande illusione. Lo perde,mala miccia ora scintilla, le furie rosse sono scatenate e i cechi sono pallidissimi. Viva la Davis.

Finale Davis a Praga, Ferrer lancia la Spagna (Federico Ferrero, L'Unità, 17-11-2012)

NON CI ÈSTATA DONATA LA MIGLIORE DELLE CELEBRAZIONI, IN QUESTA FINALE NUMERO CENTO DELLA COPPA DAVIS. SPAGNA DE-NADALIZZATA E REPUBBLICA CECA,pur degna qualificata per il match-clou - capita per la seconda volta in quattro anni, non è una fatalità - non riusciranno a trascinare il grande popolo del tennis in vetta al monte della passione.

Maquesto è ciò che la tradizione della Coppa offre, limiti genetici inclusi. Due dei Fab Four non possono (Murray) o vogliono (Federer) concedere la priorità alle sfide per l’Insalatiera d’argento; Djokovic ha sostanzialmente abbandonato una nazionale fondata su se stesso dopo il trionfo patrio del 2010, non senza legittime giustificazioni. Tuttavia il miglior David Ferrer di sempre, trentenne eppur fresco vincitore del primo torneo 1000 a Bercy, vittima dei
calcoli a girone nel Master, è stato un degno primattore.

A Ferru capitan Corretja ha affidato un compito semplice ma di responsabilità: portare il primo punto. Tre anni or sono, a Siviglia, lo spagnolo impiegò due set di paura per rimettere insieme le idee e riacciuffare Stepanek. Il Radek invecchiato di ieri ha provato a sfruttare il vantaggio della gente di casa, disposta ad anello intorno al centrale dellaO2 Arena di Praga, e di un manto sintetico velocissimo, espressamente richiesto dagli ospitanti agli americani della Nova Sports.Maneppure le migliori condizioni di gioco possibili gli hanno evitato una resa in tre set. Di lui i cechi avranno ancora bisogno oggi, per un doppio senz’altro difficile da presagire: Berdych e Stepanek formano un duo d’acciaio in Davis ma proprio il Master ha consegnato agli iberici una coppia d’oro, Granollers e Marc Lopez, che potrà tentare il colpaccio.

Qualcuno, lassù a Praga, ha storto il naso per la mancata promozione di Lukas Rosol a singolarista: l’esecutore della sentenza Nadal a Wimbledon, un giocatore di totale imprevedibilità, è stato lasciato in panchina da Jaroslav Navratil non perché non avesse senso tentare il jolly contro Ferrer, ma per i meriti sportivi conquistati da Stepanek. Anche quelli di Davis: un evento che, insieme al classico di Wimbledon, rimane a rappresentare un mondo antico sempre più insidiato dallo show business.

Promessa Errani-Vinci «Ripartiamo da Milano» (Claudio Lenzi, La Gazzetta dello Sport, 17-11-2012)

Le vacanze? Mare, una settimana. Praticamente già finite. Sarita Errani è rientrata alla TenisVal di Valencia agli ordini di coach Pablo Lozano, Robertina Vinci e Francesco Cinà si vedranno al Country club di Palermo lunedì. La distanza tra le inseparabili «Chichi» del tennis azzurro, però, non è destinata a durare: sabato 1 dicembre a Milano c’è la seconda edizione della «Grande Sfida», più che un compleanno per le due italiane del momento, con i 10mila del Forum di Assago pronti ad applaudirle contro la divina russa Maria Sharapova e l’amatissima tennista serba Ana Ivanovic.

Progetti Chiudere l’anno alla grande, con un evento unico nel suo genere per l’Italia, e programmare intanto la nuova stagione, a cominciare dall’Australia: è questo il pensiero fisso della coppia numero 1 al mondo di doppio. «Partiremo insieme dopo Natale, probabilmente il 26 dicembre - analizzano all’unisono - il primo torneo sarà Brisbane, singolare e doppio, per il resto dobbiamo ancora decidere». «Ripetere un’annata come questa sarà dura - fa Sara - ma darò il massimo per farcela». «Il bello sta proprio qui - incalza Roberta - cercare di migliorarsi sempre, si vive per questo». Intanto, grazie ai successi al Roland Garros, agli Us Open e agli Internazionali d’Italia, hanno già dimostrato che le ambizioni tennistiche personali e quelle di coppia possono convivere.

Insieme «Era maggio quando ci hanno chiesto di partecipare alla Grande Sfida - ricorda Roberta, oggi numero 16 al mondo - pochi giorni dopo abbiamo vinto il titolo di doppio a Parigi. Ci ha portato fortuna! Siamo orgogliose di esserci». «Speriamo venga tanta gente - le fa eco Sara, numero 45 Wtaa inizio anno, 6 dopo i Championships di Istanbul - vogliamo divertirci e divertire». Inseparabili e vincenti, Errani e Vinci sono ormai il volto della racchetta che piace, che fa scuola in Italia e fuori. «Tutto è cominciato in Australia, iniziare bene lì mi ha dato fiducia per l’intera stagione. Sono arrivati risultati incredibili - ricorda a mente fredda la finalista al Roland Garros - ma è vincere due slam con la tua migliore amica, arrivare con lei al numero 1 che va oltre il tennis». «Sara è come se fosse la mia sorella minore, questa amicizia vale più dei risultati fantastici che abbiamo ottenuto da sole e in coppia». Una crescita continua che il prossimo 9-10 febbraio potrebbe ribaltare le gerarchie di Fed cup quando a Rimini arriveranno gli Stati Uniti: Flavia Pennetta, al rientro dopo l’operazione al polso, e Francesca Schiavone devono ritrovarsi dopo un 2012 con più ombre che luci. «Non siamo preoccupate, sappiamo che con gli Stati Uniti sarà dura,mavenderemo cara la pelle».

Rivincita Intanto c’è da battere Maria Sharapova nel singolare- rivincita della finale Roland Garros. È vero, quella di Milano sarà una grande festa per tutto il tennis italiano, ma Sara Errani che scende in campo tanto per partecipare non si è davvero mai vista. «La Federazione ci sta aiutando molto, è giusto che in cambio arrivino i risultati, non solo i nostri. Anche Andreas Seppi quest’anno ha fatto molto bene e tutto il movimento sta lavorando per crescere ancora». Parola di «Chichi».

LA FORMULA La Grande sfida andra in scena sabato 1° dicembre al Forum di Assago. Il meglio del tennis femminile, dunque, torna a Milano esattamente un anno dopo lo spettacolo offerto dalle sorelle Serena e Venus Williams insieme a Francesca Schiavone e Flavia
Pennetta. Questa volta le due azzurre sono Sara Errani e Roberta Vinci opposte alla numero due del mondo Maria Sharapova e alla serba Ana Ivanovic (n˚13). La formula dell’esibizione e presto detta: due singolari (Errani-Sharapova e Vinci-Ivanovic) e il doppio. Con la coppia azzurra leader della classifica mondiale che dovrà dimostrare ancora una volta il suo valore contro due avversarie molto forti. Sarà una giornata interamente dedicata al tennis quella del primo dicembre che si aprira in mattinata con le finali del torneo rodeo dedicato agli under 12 e under 14 (le qualificazioni si giocano questo week end in Lombardia). I vincitori avranno poi la possibilita di palleggiare con le giocatrici. Poi alle 16 parola alla campionesse.
I biglietti sono in vendita su ticketone (www.ticketone.it) e, a Milano, presso il GazzaStore di Galleria San Carlo.

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