01/01/2013 17:00 CEST - Intervista

Barbadillo: "Nadal vuole tornare quando può giocare bene"

TENNIS - Barbadillo ha risposto in diretta alle domande dei lettori di Ubitennis. "Nadal ha saltato molti allenamenti per il virus intestinale" ha detto, "e vuole tornare quando può essere competitivo". Sul doping, dice che l'ITF dovrebbe dire più chiaramente quando e quante volte ci giocatori vengono controllati. Nell'intervista, i dettagli sui test a Nadal negli ultimi sei mesi.

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Nadal
Nadal

Barbadillo ha parlato delle condizioni di Nadal e ha risposto alle domande dei lettori di Ubitennis sul tema del doping. Il ginocchio ha tenuto Rafa fuori per sei mesi, ha spiegato, ma ora sta meglio. Ha deciso di non andare agli Australian Open perché il virus intestinale l'ha tenuto a letto con la febbre per tre giorni e l'ha costretto a saltare diversi giorni di allenamento. "Rafa vuole tornare quando può giocare bene, non quando salta gli allenamenti".

Barbadillo è infastidito dalle illazioni sul doping, anche se sottolinea come Nadal non si preoccupi troppo di quello che la gente pensa di lui. Barbadillo sostiene che chiunque si dopi debba essere punito, indipendentemente dalla nazionalità e non ritiene che la legislazione spagnola, più permissiva in materia, sia un fattore dato che i controlli nel tennis sono tenuti dalla Wada. Dice anche che la Wada e l'ITF dovrebbero dire quando e quante volte controllano i giocatori. "Ma perché Federer, Djokovic e Nadal, quando erano nel Players Council, non hanno fatto molto per avere più chiarezza?". "Perché erano nel council dell'ATP, non hanno potere sull'ITF". Barbadillo ha spiegato anche di aver suggerito a Nadal di non supportare pubblicamente Contador, ma Rafa gli ha detto che si fidava di lui.
 

L'intervista integrale

Benvenuti a questa live chat con Benito Barbadillo, media manager di Rafa Nadal, disponibile e permettetemelo coraggioso, che risponderà alle domande dei lettori. Grazie di essere qui con noi.
Grazie a voi, trovo che tanta gente ha domande da fare, e che le fanno su siti come questo, e lanciano anche qualche accusa su doping o altro e trovo che non sia giusto farlo nascondendosi dietro un nickname. Per questo sono qui, per discutere con voi. Ubaldo, sai meglio di me che il giornalismo ha preso una deriva di poco controllo delle fonti e a volte mi sono state attribuite dichiarazioni che non ho dato. Noi siamo persone serie.

Mentre i lettori connessi ora ti salutano e ti ringraziano, ti chiedo se ti ha preso in contropiede questo lungo infortunio. Un lettore si chiede come mai Nadal ha accettato il ruolo di portabandiera e poi dopo due giorni ha dovuto annunciare il suo forfait e resta fuori sei mesi. I medici hanno sbagliato diagnosi, lui si è illuso, cosa è successo?
Quando finisce il Roland Garros ha male al ginocchio, ha giocato le ultime due partite con antidolorifici. Nadal da tempo è stato sottoposto a interventi per rigenerare i tendini del ginocchio. Noi siamo partiti da Parigi per andare a Halle, e lì ha ancora molto dolore. Decide di giocare per l'impegno che ha col torneo e perché si gioca in tre set, ma siamo ancora nella fase in cui sente dolore ma gioca. Nadal, come tutti i giocatori, ha sempre qualche dolore quando gioca. Tu però non puoi dire agli altri giocatori che stai male, perché non devi scoprire le tue carte. Ma negli allenamenti a Mallorca prima di Wimbledon, lui sente dolore. Non siamo ancora arrivati a sapere cosa ha. A Wimbledon succede quello che tutti sappiamo. Lui vuole giocare le Olimpiadi, anche col dolore. Fino all'ultimo momento lui prova a essere in campo comunque. Si è allenato anche prima degli Us Open. Ed è lì che c'è una grande riunione nei Paesi baschi (con i medici Cotorro e Mikel Sanchez, Carlos Costa, papà, zio, preparatore fisico, fisioterapista) per decidere cosa fare. Si decide che non può giocare gli Us Open, si opta per un trattamento conservativo, non intrusivo, e diciamo una verità in effetti non piena: starà fuori per tre mesi. Ma chiunque capisca un po' di tennis, sa che tre mesi vuol dire che è finita la stagione. Questa è l'unica cosa per cui qualcuno potrà dire: perché non avete detto subito che starà fuori fino al 31 dicembre, o per cinque mesi? Anche se Nadal, ti dico la verità, un po' sperava di poter  tornare per il Masters o per la Coppa Davis.

E' chiaro che lui non può sapere quanto durerà l'infortunio, ma dai medici ci sarebbe potuti aspettare una diagnosi un po' più precisa sui tempi. Per esempio, l'operazione è stata presa in considerazione o no, è stata considerata inutile?
I medici  hanno scoperto la sindrome di Hoffa prima degli Us Open. E in quella riunione di cui parlavo prima, a Vitoria, si è scelta una strada più conservatrice. Come ha detto anche Toni, si è deciso per questo trattamento graduale, tranquillo, non invasivo.

Oggi però pensi che sia stato giusto, visto che è stato fuori otto mesi?
Ha perso quasi sei mesi al momento. Bisogna leggere bene le cose. Per gli Australian Open spiegherò il motivo per cui non è andato. Nadal ha detto: debutterò a Acapulco oppure prima. Adesso siamo a quasi sei mesi di assenza. Comunque nessuno garantiva che la chirurgia avrebbe risolto al 100% la situazione.

Un lettore ci chiede se c'è possibilità di giocare a Indian Wells e Miami visto che sono superfici più pesanti per le ginocchia?
Potrebbe cominciare a Acapulco, o anche prima. Lui si sta allenando già sulla terra, per giocare la terra. Vediamo se Acapulco o qualsiasi altro torneo in Sudamerica. La logica dice che dovrebbe iniziare su superfici più morbide per le sue ginocchia, no?

Mi parlavi della gastroenterite. Molti hanno detto: non sarà che il ginocchio è il vero problema?
Il ginocchio è quello che è, nessuno può non dire che ha avuto problemi al ginocchio, che come ha detto lui stesso sta andando meglio.

Quindi il virus è passato?
Il ginocchio l'ha tenuto fuori sei mesi. Sta meglio, si è allenato a ritmi intensi prima del 20 dicembre. Il dottore ha detto che deve riprendersi piano piano.

Che ha mangiato il 20 dicembre?
Non è quello il problema. Ha già avuto qualche fastidio allo stomaco qualche mese fa, ma non giocando tornei non era un problema. Il 20 ha giocato a golf con noi a Mallorca, faceva freddo anche se era una bella giornata. Siamo andati a casa sua per salutarlo: lui è stato tre giorni a letto con la febbre, e non si è allenato fino a oggi. E se salti dieci giorni di allenamento non è serio andare a giocare gli Australian Open.

Il morale di Rafa com'è?
Secondo me si vedrà quando lui ricomincerà a giocare. Vuole tornare, ma quando sarà nelle condizioni di giocare bene, e non vuol dire solo vincere. Vuol dire entrare in campo con buone sensazioni.

Mi dicevi l'altro giorno che la cosa che gli dà più fastidio sono le chiacchiere sul doping. La Spagna non ha una buona immagine in materia, e questo non giova. Mi hai detto che la WADA o l'ITF dovrebbero dire più chiaramente quello che fanno a Rafa e agli altri giocatori.
Non ti ho mai detto che si è arrabbiato o no, perché Nadal non si interessa della gente che scrive "cavolate". Lui non sa di questa telefonata, di questi articoli o dei commenti sul tuo sito. Chi non è contento sono io, che invece lo leggo, che capisco la lingua. Due: le accuse infondate, essere spagnolo. Io sono nato a Jerez de la Frontera il 22 dicembre 1967. Io vivo fuori dalla Spagna da 16 anni, quindi per il lavoro sono un cittadino del mondo. Il dopato deve essere perseguito e punito indipendentemente dalla nazionalità: devono essere puniti tutti, che sia spagnolo, americano, italiano o cinese.

Si dice però che la legge spagnola sia più permissiva rispetto ad altri Paesi.
Vorrei sapere quanti di questi che lo scrivono hanno letto le normative antidoping di tutti i Paesi del mondo. Comunque noi siamo controllati dalla WADA, quindi basta dire spagnolo o non spagnolo.

Mi dicevi che preferiresti si sapessero in dettaglio i controlli che hanno fatto Rafa e gli altri, che non c'è bisogno di nasconderlo.
Sì. Se lo diciamo noi a dire: oggi hanno fatto un controllo, sono venuti alle 7 diu mattina a prendere sangue e eurine, las gente direbbe: perché lo dicono? "Excusatio non petita, accusatio manifesta".

Quindi la WADA dovrebbe dire quanti controlli si fanno?
Sì, dovrebbe dire sempre: oggi abbiamo controllato Nadal a quest'ora, i risultati si sapranno tra un mese o due settimane. Oggi abbiamo controllato X. Questo si chiama trasparenza.

Avete suggerito queste cose? Wada e ITF hanno risposto?
Noi incoraggiamo a dire tutto, non solo quanti controlli si fanno, ma anche quando e di che tipo. Se poi sono pochi o non sufficienti, bisognerebbe prendere il responsabile dei controlli, cacciarlo e prenderne un altro.

Ma in questi sei mesi è stato controllato?
Sì, diverse volte. Una mattina sono venuti alle 6.20 del mattino, c'ero anche io a casa con lui. Gli organismi che fanno i controlli devono dire tutto.

Ma Rafa, Federer, Djokovic hanno avuto un certo potere all'interno dell'ATP. Se chiedono qualcosa loro, compatti, è difficile che Wada o ITF li ignorino. Perché non hanno ottenuto questo?
Chiedilo agli altri giocatori. L'ATP però non è l'ITF, l'ATP non fa più i controlli.

A proposito del discorso doping, quando Nadal ha fatto una testimonianza di solidarietà all'amico Contador gli sono saltati tutti addosso e la tv francese l'ha un po' preso in giro con una serie di scenette satiriche.
Io glel'ho sconsigliato. Nadal lo conosce, non è esattamente suo amico, amico è una parola grossa. Ma Nadal ha creduto alla sua innocenza e ha deciso di fare così, e questo dimostra che è una persona integra, anche se per me da un punto di vista della comunicazione è stato un errore.

Cosa pensi che succederà adesso? Avrà gennaio per prepararsi, poi ci sarà anche la Coppa Davis in Canada...
Innanzitutto dipende dal capitano di coppa Davis chi sceglie. Ma se il primo torneo è Acapulco, senza chiudere la porta alla possibilità di giocare due o tre tornei prima, capirai che la Davis è un po' più lontana. Ma certo non posso annunciare qui su Ubitennis se Nadal giocherà o meno la Davis in Canada.

 

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