15/01/2013 08:52 CEST - Rassegna Nazionale

Australian Open, incubo Italia: 0-6 in avvio (Crivelli), Seppi, primo sorriso azzurro in Australia Vinci ok, eliminate Errani e Schiavone (la stampa.it), Sara, dobbiamo preoccuparci? (Bisti)

15-01-2013

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Riccardo Crivelli, gazzetta.it del 15.01.2013

Australian Open, incubo Italia: 0-6 in avvio

Un cappotto fuori stagione. Sole caldo lassù e gelo sui campi dove giocano gli italiani. Eliminati tutti i sei azzurri impegnati nella prima giornata: tranne un paio di acuti sfortunati, il resto è da mani nei capelli.

SOLO LORENZI — Ribalta a Paolo Lorenzi, che a 30 anni suonati (ne ha compiuti 31 il 15 dicembre) dimostra che la serietà e l’impegno pagano sempre e non hanno età. Per due set, il senese di Roma tiene in mano il pallino contro il sudafricano Anderson, che lo precede di 28 posizioni (31 a 59) ed ha appena giocato la finale di Sydney. Rapido sulle gambe, incisivo a rete (alla fine 26 punti su 39 discese), Lorenzi va avanti di un parziale e si issa a due punti dal secondo prima di cedere al tiebreak. Dopo un piccolo passaggio a vuoto a inizio terzo set, nel quarto torna a fare match pari, condannato solo da un paio di punti: "Ho avuto palle break per portare la partita al quinto, ma lui lì ha sempre messo la prima. Però ho dimostrato di poter giocare al livello dei migliori". Non merita la bocciatura nemmeno Simone Bolelli, che incrociava un avversario di spessore come il polacco Janowicz, rivelazione della scorsa fine stagione (finale a Bercy) e testa di serie numero 24. Il bolognese si issa subito sul 3-0, perde banalmente il servizio sul 4-2 per una volée non giocata su una palla che finirà invece sulla riga e un dritto lungo e poi non trova più contromisure al servizio avversario (anche a 228 all’ora) e dimostrandosi troppo tenero quando a battere è lui, nonostante regga spesso gli scambi, a dimostrazione di una nuova convinzione.

MALEDIZIONE — Flavio Cipolla perde l’occasione di allungare la sfida con il tedesco Kamke nel secondo set, quando va avanti 4-1 e poi si fa rimontare, ma le vere note dolenti arrivano dal campo 5, dove in successione, come una maledizione, si combinano i peggiori disastri di giornata. Karin Knapp, brava a qualificarsi, incamera il primo set contro l’altra qualificata portoghese Koehler, ma poi si incarta nei troppi errori di un gioco monocorde e non trova più contromisure al dritto della rivale, che del resto ha poco altro…..
Seppi, primo sorriso azzurro in Australia Vinci ok, eliminate Errani e Schiavone

Primo sorriso azzurro agli Australian Open

La stampa.it del 15.01.2013

Primo sorriso azzurro agli Australian Open dopo una giornata inaugurale da dimenticare. Andreas Seppi centra il primo successo italiano nel torneo dello Slam che inaugura il 2013. L’altoatesino, testa di serie numero 23, ha travolto all’esordio l’argentino Horacio Zeballos, numero 66 del mondo: 62 64 62 in un’ora e 29 minuti, in un match praticamente perfetto. Seppi, arrivato in semifinale la settimana scorsa al torneo di Sydney, ha confermato di attraversare un ottimo periodo di forma. Il prossimo avversario al secondo turno sarà l’uzbeko Denis Istomin, 26 anni e numero 50 Atp contro cui Seppi ha vinto tre precedenti su quattro, compreso Roma lo scorso anno. Poi per l’azzurro, in caso di vittoria, potrebbe esserci un “anticipo” del primo turno di Coppa Davis contro il croato Marin Cilic. 

Attesa per Filippo Volandri, che oggi affronta al primo turno Gilles Simon, testa di serie numero 14, ma non al top della condizione. Un solo precedente tra i due, datato 2005, vinto in tre set dal francese sulla terra di Stoccarda. Ieri nel tabellone maschile sono stati eliminati all’esordio Flavio Cipolla, Simone Bolelli, Fabio Fognini e Paolo Lorenzi. 

Nel tabellone femminile avanza soltanto Roberta Vinci. La tarantina, numero 16 del torneo, ha battuto la spagnola Silvia Soler-Espinosa in due set: 6-3 7-5 in un’ora e 34 minuti. Al secondo turno una tra la francese Matilde Johansson e l’uzbeka Akgul Amanmuradova (qualificata). Delude, invece, Sara Errani. La romagnola, testa di serie numero 7, ha ceduto alla spagnola Carla Suarez-Navarro, in due set: doppio 64 in un’ora e 29 minuti. Un sorteggio sicuramente non fortunato visto che l’azzurra aveva di fronte la numero 33 del mondo, quindi la prima delle giocatrici fuori dalle teste di serie. Per di più la Suarez Navarro già in passato ci aveva dato un dispiacere negando nel 2008 i quarti di finale al Roland Garros a Flavia Pennetta, che anche in quel caso giocava da favorita.

Fuori ma tra gli applausi Francesca Schiavone, dopo un sorteggio sfortunato. Petra Kvitova, numero 8 del mondo, si è imposta in tre set: 6-4 2-6 6-2. La “leonessa” , 32 anni, ha comunque tagliato un traguardo prestigioso: era il suo Slam numero 50, solo Roger Federer tra i tennisti in attività ne ha giocati di più.

Sara, dobbiamo preoccuparci?

Riccardo Bisti, tennisbest.com del 15.01.2013

Il sogno di Carla Suarez Navarro è vincere un torneo del Grande Slam. Dice che uno vale l'altro. Se insisti, tuttavia, rivela che l’Australian Open è il suo preferito. “Ma la vittoria con Venus Williams non c’entra niente! Mi piace la città, l’organizzazione e poi il clima è molto simile a quello delle Canarie”. La spagnola, piena di talento e dal gran rovescio a una mano, avrà un’altra ragione per amare lo Slam australiano. Ha sconfitto Sara Errani con un doppio 6-4, mandando a casa (senza appello) la freccia più importante dell’arco italiano a Melbourne. Non otterrà mai gli stessi risultati di Nadal, ma Carla gli assomiglia parecchio, almeno sul piano caratteriale. Isolana come lui (Rafa viene dalle Baleari, Carla dalle Canarie), di poche parole e con qualche problema di comunicazione (per anni ha parlato quasi soltanto il dialetto della sua zona). E’ la seconda volta che la Suarez Navarro dà una delusione al tennis italiano. La prima risale al Roland Garros 2008, quando battè Flavia Pennetta dopo che l’azzurra aveva superato Venus Williams e ambiva a chissà quali traguardi. Piccola, poco attraente, ma dotata un elegante rovescio, forse ancor più bello di quello della Schiavone, è la miglior giocatrice del tennis spagnolo. Un tennis femminile in rivolta, che ha chiuso ogni rapporto con la presidenza federale (a proposito: sabato ci sono le elezioni). Secondo le migliori giocatrici, Josè Luis Escanuela non porta avanti alcun programma di sviluppo per il tennis in gonnella. Per fortuna ci sono le Accademie, come quella di Luis Bruguera, dove la Suarez si è trasferita qualche tempo fa e si allena con Muguruza Blanco e Martinez Sanchez. Fino a qualche mese fa c’era anche Anastasia Pavlyuchenkova.

L’Australia, dicevamo: quattro anni fa battè Venus Williams e raggiunse i quarti, sconfitta dalla Dementieva. Sembrava pronta a esplodere (è stata anche n. 22 WTA), ma quel carattere un po’ così, schivo e tranquillo, un po’ Lucio Battisti e un po’ Simone Bolelli, ne ha rallentato la crescita. Allora ha pensato bene di cambiare qualcosa e unirsi al “Team Elitia” dell’Accademia Bruguera, sotto la guida di coach Xavi Budo. Un tipo esigente. Le dice di guardare più video, di autoanalizzarsi. A volte gli dà ascolto, altre no. “Da quando mi alleno a Barcellona ho trovato amicizia e competitività anche in allenamento – racconta – ma va meglio anche sul piano economico. Spendo meno”. Frew Mcmillan, acuto osservatore, ha detto che il suo tennis ricorda vagamente Justine Henin. Chissà cosa ne pensa Sara Errani, battuta nel catino della Margaret Court Arena, altra splendida interprete del rovescio a una mano. Con il suo tennis di fatica, forgiato in Spagna, la Errani sembrava una specie di intrusa nel tempio del tocco e del talento. Dopo i tanti complimenti del 2012, oggi la Errani merita le critiche. Ha giocato male ed è stata disastrosa al servizio, perdendo ben otto turni di servizio su dieci. Un’involuzione preoccupante, perché l’anno scorso era riuscita ad ovviare al problema. E adesso le scadranno i 500 punti intascati 12 mesi fa, quando acchiappò i quarti di finale prima di perdere (con onore) dalla Kvitova. Sarita dovrà lavorare duro al servizio, perché non può permettersi di tirare la seconda palla a 109 km/h di media, soprattutto fuori dalla terra battuta. Ma con quel movimento lì, parecchio costruito, sarà dura. A parte un break in avvio, la Errani ha sempre rincorso. Preoccupa l’epilogo di entrambi i set: la Suarez Navarro è andata a servire sul 5-3 sia nel primo che nel secondo, ma si è fatta brekkare. Due volte su due, la Errani non ha tenuto il servizio al momento di restare in partita. Un cattivo segnale. Adesso si concentrerà sul doppio, poi dovrà fare il punto della situazione in vista di un 2013 che si preannuncia molto delicato.

Tra gli uomini, l’Italia prende una boccata d’ossigeno grazie ad Andreas Seppi. C’era un briciolo di preoccupazione per il match contro Horacio Zeballos, mancino argentino dotato di buon braccio ma fragile fisicamente. La vittoria al recente challenger di San Paolo aveva destato qualche preoccupazione, invece Seppi ha dominato dalla prima all’ultima palla, chiudendo con il punteggio di 6-2 6-4 6-2. Partita convincente, con pochi errori e ancor meno fronzoli. Non sarà facile artigliare i primi 20 grazie a questo torneo, ma non si sa mai. Al secondo turno affronterà una vecchia conoscenza: quel Denis Istomin battuto tre volte su quattro, con l’unica sconfitta giunta all’ultimo Wimbledon. Questo Seppi può farcela…e poi, chissà. Tra gli altri match di giornata, si segnala l’agevole esordio di Andy Murray. Nel primo match sulla Rod Laver Arena, lo scozzese ha cercato di sbrigare in fretta la pratica Haase. Ce l’ha fatta. Ha rischiato grosso Caroline Wozniacki: la danese ha superato 2-6 6-3 6-3 Sabine Lisicki, ma che fatica! Dopo essere stata schiantata nel primo set, Caroline ha cercato di allungare gli scambi e variare il gioco, ma era impotente di fronte alla potenza della tedescona. Il problema della Lisicki è che tira a occhi chiusi, senza alcun discernimento. Se la palla le sta in campo è punto, ma ci sono momenti in cui infila grappoli di errori gratuiti senza alcun senso. Nel secondo set, sul 5-3 Wozniacki, ha avuto un paio di palle break per portarsi 4-5, ma le ha giocate in modo scandaloso. Nel terzo è salita 3-0 prima di perdere sei giochi di fila, senza colpo ferire. Una partita sconcertante, buttata via. E Caroline ringrazia.

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