Fed-Cup britannica: Judy Murray part-time, ad affiancarla Jeremy Bates

14.2.2013

La Fed Cup, per il tennis britannico, è più di un obiettivo da cercare, nei prossimi anni. Vuol dire qualcosa di più. Vuol dire vincere una scommessa, tornare con le "Sons" formato top 50 alle emozioni che solo Virginia Wade o Jo Durie hanno saputo regalare al pubblico d'oltre manica, negli ultimi quarant'anni. Ma soprattutto vuol rispedire al mittente le critiche di troppi soldi spesi male per troppo tempo.

Intanto dall'ingresso di Judy Murray come capitano, otto partite vinte in un anno, unico stop contro la Svezia nei play-off del World Group II dello scorso anno, ma ad Aprile seconda occasione in Argentina. Eppure sembra che nell'orizzonte di una delle madri più chiacchierate del circuito ci sia anche altro: in particolare, secondo alcune indiscrezioni riportate il mese scorso dal "Daily Telegraph", ci sarebbe il desiderio di aprire un'accademia a Stirling, in Scozia, per svezzare i coach del futuro.

Per questo la LTA ha avviato un rimpasto interno: promosso a consulente part-time l'ex n.1 britannico Jeremy Bates, già n.54 del ranking nel '95, finalista in doppio agli Australian Open nel 1988 con Peter Lundgren, e in federazione dal 2003 al 2007, mentre il suo omonimo Iain, che ha già accompagnato la squadra in Israele un mese fa, sarà il capo amministrativo della sezione femminile.

L'obiettivo è alleggerire sì il lavoro della Murray, facendola così concentrare sul lato tecnico della squadra, ma anche rimpiazzare del tutto la figura di Leo Smith, che 12 mesi fa lasciava la doppia guida Davis Cup-Fed Cup.

Smith, che come capitano si occupava di tutto, anche aspetti di tipo burocratico, sostituì in emergenza Nigel Sears, padre di Kim, fidanzata di Andy Murray, che aveva rinunciato per accasarsi con Ana Ivanovic.

Davide Uccella