28/02/2013 23:34 CEST - ATP Dubai

Fed, Djoko, Delpo e Berdych Per vincere basta un'ora

TENNIS - Djokovic lascia 3 game a Seppi: 60 63. 11a vittoria del 2013 per il serbo. Del Potro passeggia con Daniel Brands: 64 62. Tutto facile anche per Berdych, che replica il successo di Marsiglia su Tursunov, stavolta per 63 62.  Federer lascia 4 giochi a Davydenko Alessandro MastrolucaFrancesca Sarzetto e Luca De Gaspari

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ATP Dubai, Roger Federer
ATP Dubai, Roger Federer

N.Djokovic b. A.Seppi 6-0 6-3

Djokovic, doppio 10. Batte Seppi per la decima volta in altrettanti confronti e conquista la decima vittoria nelle prime 10 partite del 2013 nel circuito ATP, a cui va aggiunto il successo su Rochus in Coppa Davis. Nel 2011 è stato capace di vincere le prime 41 partite stagionali, e ci è voluto il miglior Federer di sempre sulla terra battuta per fermarlo, nella semifinale del Roland Garros. Nole, che è in serie positiva da 16 partite contando anche il Masters 2012, dovrà battere in semifinale Juan Martin Del Potro, con cui ha vinto 7 volte su 9.

La partenza di Djokovic illude l'azzurro e i suoi tifosi: primo game da otto minuti con l'azzurro che vanifica una palla break con una risposta lunga e il serbo che riesce a tenere il servizio solo al terzo tentativo. Una palla break che Seppi inizia presto a rimpiangere. Alla prima occasione, infatti, Nole gli toglie il servizio a 15 e per tre volte lo costringe a sbagliare di rovescio.

Appena Seppi riesce a rallentare il gioco, a sporcare le traiettorie con i tagli in back, trova il modo di sorprendere Nole, come nell'unico punto del secondo game. Ma la superficie esalta le traiettorie pulite del serbo, e l'azzurro non può permettersi di scambiare di forza da fondo. Un paio di errori di dritto mandano il serbo avanti 4-0 e servizio e conferamo una chiara legge del tennis: è difficile vedere un esito a sorpresa se un giocatore sfida un avversario che ha la sua stessa tipologia di gioco ma fa tutto meglio, soprattutto su una superficie "equilibrata" come il duro all'aperto. Al Roland Garros l'azzurro era stato capace di mettere alle corde Djoker per due set e mezzo, ma a Dubai non riesce mai a incidere e porta a casa appena tre punti in tre punti di battuta. Così non può evitare il 6-0 Djokovic.

Dopo un parziale di sette giochi a zero per il numero 1 del mondo, finalmente Seppi riesce a tenere un turno di battuta, che comunque richiede 14 punti, in cui annulla due palle break (grazie a due gratuiti, uno di dritto e uno di rovescio) di Nole che manda largo il dritto incrociato consentendo a Seppi di convertire la terza palla game.

Ma è solo una breve parentesi. Seppi concede palle break in sei turni di battuta su sette, annulla un match point nell'ottavo game ma Nole chiude in bellezza tenendo a 15 con tre punti diretti al servizio e lo schiaffo di dritto al volo a chiudere al secondo match point. Djokovic sembra avviato a ripetere il 2011, e con un Nadal ancora non al 100% e un Federer che comincia a sentire il peso dei 31 anni, il Grande Slam non sembra un'utopia. (A.Mastroluca)

J. M. Del Potro b. D. Brands 6-4 6-2

Poco più di un allenamento. Dopo aver rischiato di perdere al debutto, ha annullato tre match point a Baghdatis, e controllato senza patemi Devvarman al secondo, Del Potro vive un quarto di finale decisamente più agevole: 64 62 a Brands in poco più di un'ora. Un match che obbedisce a quanto la classifica e la logica lasciavano presagire, considerato che Brands, più abituato al circuito challenger, ha giocato appena 83 partite nel circuito ATP in carriera e ne ha vinte solo 31.

Il primo set segue i turni di battuta fino al 5-4. Brands, al secondo quarto stagionale (a Doha è arrivato in semifinale perdendo da Gasquet) non concede palle break nei primi 4 turni di battuta. Ne aveva salvate 10 e mancate 5 nell'unico precedente contro Del Potro, a Vienna: 67(5) 76(4) 76(6) per l'argentino che ha servito 30 ace, due in meno del tedesco.

Il servizio, però, tradisce Brands nel momento meno opportuno del primo set. E qui viene fuori la differenza di consistenza mentale tra un top-10 e il numero 97 del mondo, il giocatore con la più bassa classifica tra gli otto che hanno raggiunto i quarti di finale a Dubai. L'ultimo game è un disastro. Fermo sulle gambe, si consegna con quattro errori gratuiti, l'ultimo un dritto dal centro largo di mezzo metro: concede il break a zero e il primo set a Palito dopo 35 minuti di gioco.

Del Potro converte anche la seconda palla break nel successivo game di risposta costringendo il tedesco a perdere il controllo con lo slice di rovescio. Palito infila così un parziale di cinque giochi a zero dal 4-4 al 6-4 al 3-0, con 19 punti conquistati su 23.

Brands è sempre più passivo e sfiduciato, Del Potro domina gli scambi a suon di frustate di dritto, anche da sinistra. E quando Delpo ha il tempo di cercare bene la palla, di mettere i piedi in campo e colpire, diventa devastante. Soprattutto contro un giocatore che non può reggere il suo ritmo, non ce la fa a contrastare la pesantezza dei colpi e non riesce a farlo muovere abbastanza da depotenziarlo e entrare negli scambi. Il tedesco chiude nel peggiore dei modi: perde il servizio a zero e firma la resa con il quarto doppio fallo. (A. Mastroluca)

T. Berdych b. D. Tursunov 6-3 6-2

Non è mai stata in discussione neanche la partita tra Berdych e Tursunov, e del resto i precedenti parlavano chiaro, con il ceco in vantaggio 6-1 e l'unica vittoria per il russo nel 2006. La settimana scorsa aveva ben chiarito i valori in campo, con il n.6 del mondo vincente per 6-2 6-1, e oggi l'andamento del match è stato molto simile.

Dopo una prima fase di studio che ha visto i due arrivare al 2-2 nel primo set, Berdych ha cominciato a spingere sull'acceleratore, infilando un parziale devastante di otto giochi a uno che ha di fatto ucciso il match. Sul 3-2 infatti il ceco coglie il primo break alla seconda opportunità, quando un dritto di Tursunov termina lungo. Tiene agevolmente il proprio servizio e si procura due set point sul servizio del russo, che però si difende bene annullandoli con due servizi vincenti, e riesce poi a rimandare tutto al servizio di Berdych. La chiusura del primo set è comunque poco lontana, e Tomas riesce a chiudere con uno splendido pallonetto sulla linea di fondo scavalcando Tursunov che si era disperatamente buttato a rete.

Il russo accusa il colpo e non riesce ad arginare la potenza e precisione di Berdych, che ha la partita saldamente in pugno e si invola in un attimo sul 4-0, ottenendo il secondo break grazie a un doppio fallo del suo avversario. A quel punto Tursunov tira fuori tutto l'orgoglio che gli rimane, e grazie anche a qualche errore del ceco, che comunque dall'alto del suo vantaggio se lo può permettere, riesce a togliere lo zero dalla sua parte di tabellone e tenere almeno gli ultimi due servizi. 

Berdych comunque prosegue la sua marcia indisturbato, non concede nemmeno una palla break in tutto l'incontro e chiude con un ace per il 6-3 6-2 finale in un'ora e quattro minuti. Affronterà per un posto in finale il vincente della sfida tra i "vecchietti terribili" Federer e Davydenko. (F. Sarzetto)

R. Federer b. N. Davydenko 6-2 6-2

Roger Federer non è voluto essere da meno dei suoi colleghi vittoriosi nei quarti di finale dell’ATP 500 di Dubai così ha mostrato la sua migliore versione del 2013.

Il campione svizzero dilaga contro Nikolay Davydenko qualificandosi per la semifinale del torneo degli Emirati dopo una prestazione sontuosa in meno di 55 minuti.

Non si può dire che il russo abbia giocato una brutta partita (se non nel gioco di volo), ma Federer è apparso un altro giocatore rispetto a quello titubante dei giorni precedenti; estremamente preciso col dritto, solido col rovescio e più continuo al servizio; il numero degli errori gratuiti è stato ridotto all’osso mentre la fase difensiva sul tennis flipper di Davydenko è stata perfetta. Notevole l’efficacia della risposta se si pensa che lo svizzero ha ottenuto 4 Break nonostante una percentuale di prime palle del 78% del suo avversario.

I due parziali hanno avuto un andamento identico: Davydenko ha tenuto il game di apertura di ciascuno dei due set, per poi subire una serie di 5 giochi consecutivi dando una sensazione di totale impotenza nei confronti del tennis a tutto campo di Roger, che è stato altrettanto efficace con la prima (76% di prime in campo) e ha lasciato appena 8 punti al servizio in tutto il match. Il bilancio dei confronti diretti ora dice 19-2 per lo svizzero.

Federer, alla caccia del titolo numero 77 in carriera e il sesto a Dubai, affronterà domani Tomas Berdych in semifinale, nel primo incontro tra i due dalla vittoria del ceco in 4 set a New York nel Settembre scorso (L. De Gaspari) 
 

 

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