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Reading: Una fantastica Roberta Vinci “vede” la top10. Nella speranza che non le serva un favore di… Flavia Pennetta!
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Editoriali del Direttore

Una fantastica Roberta Vinci “vede” la top10. Nella speranza che non le serva un favore di… Flavia Pennetta!

Roberta Vinci gioca la sua miglior partita di sempre dopo quella con Serena Williams. Per chi l'ha vista dal vivo più di tutti, è un piacere vederla giocare così e pensare che forse, a quella dannata top-ten, ci può davvero arrivare. Anche senza l'aiuto di Flavia

Last updated: 16/02/2016 13:55
By Ubaldo Scanagatta Published 14/02/2016
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6 Min Read
Roberta Vinci - Australian Open 2016 (foto di Jason Heidrich)

Ho visto giocare Roberta Vinci centinaia di volte, dal vivo credo più di chiunque altro. Lo sottolineo perché a meno che si creda che io non capisca nulla di tennis – padronissimi di pensarlo, per carità – la ripetuta circostanza dovrebbe avermi aiutato a valutare il livello tecnico delle sue partite e a capire le sue principali caratteristiche. Ebbene a mio avviso la sua partita di oggi contro la ragazzina svizzera che da domani sarà n.9 del mondo è stata vicina alla perfezione, vicina ai suoi massimi livelli. Secondo anzi – e mi sbilancio – la migliore di sempre di Roberta dopo quella memorabile messa in mostra contro Serena Williams l’11 settembre scorso in semifinale all’US Open.

Decisamente Roberta è un’altra, dopo quell’indimenticabile giorno. È più sicura di sé, più decisa sulle strategie da adottare. Dà sempre la sensazione, quando è in giornata – e oggi lo era più che contro la Ivanovic o nei match precedenti – di saper quel che deve fare. Roberta serve con grande incisività, attacca con perfette scelte di tempo. Crea così facendo notevole apprensione in tenniste che non sono abituate a dover fronteggiare chi si presenta a rete sulla scia di rasoiate di rovescio con la palla che non si alza da terra. Roberta crea soprattutto grandissime difficoltà a chi deve tirare su quelle palle maligne. Perché non basta: occorre anche riuscire ad imprimere una certa forza con il rovescio bimane che costringe chi ce lo ha (quasi tutte) a chinarsi fino a terra… Ma se arrivi correndo da lontano – e di solito prima di attaccare sul lato del rovescio la Roberta di oggi è capace di aprirsi prima il campo con poderosi dritti tirati dall’altra parte – è tutt’altro che facile riuscirci. Perché bisogna non solo coordinarsi in posizione scomoda, ma si deve ancora riuscire a trovare gli angoli giusti per sorprendere chi copre, come Roberta, benissimo la rete e non sbaglia mai una volèe facile.

Insomma non è da tutte. Anzi, è da pochissime, ormai. E man mano che la partita si sviluppa e che Roberta tesse le sue trame, si può facilmente constatare come le sue avversarie ci restino avviluppate, si disorientino palla dopo palla, attacco dopo attacco. Gli insuccessi nei passanti trasmettono via via mancanza di fiducia nelle avversarie, così come il successo nelle trame e negli attacchi trasmettono fiducia sempre crescente in Roberta. Che arriva a giocare con sorprendente disinvoltura anche un dritto straordinario lungolinea come uno che le ho visto giocare oggi che quasi mi ha ricordato – ok un po’ esagero! – Ivan Lendl dei giorni migliori. Per anni Roberta non aveva o almeno non mostrava grande sicurezza quando doveva giocare il dritto e spingerlo.

Per adesso Roberta, ancora n.13 del mondo, ma sempre più vicina all’agognato traguardo finora sempre sfuggitole della top-ten – mi pare a 156 punti se leggo bene quel che scrive l’ottimo nostro collaboratore Brunetto Apicella che non si è però dilungato sulle pesanti, pesantissime cambiali in scadenza da parte delle ragazze che la precedono – non sembra essersi più fatta condizionare da quel traguardo, come era invece successo un anno fa quando ogni volta che arrivava in vista del fotofinish e di fare il rush finale…bucava la ruota e si afflosciava. Non sono un fenomeno nei conti ma se Roberta riuscisse a Dubai ad arrivare nei quarti credo che sarebbe fatta. Perché la stessa Pennetta, come la Suarez Navarro e la Safarova, aveva fatto quarti a Dubai (Flavia e Carla anche a Indian Wells) e secondo me non rifarà mai la finale di Miami di un anno fa.

Piuttosto mi chiedo se Flavia, ove per caso fosse ancora una top-ten e ci fosse Roberta Vinci n.11, potrebbe fare il generoso gesto di chiedere di “uscire” dalla classifica se proprio è decisa a non riprendere l’attività agonistica, perché sarebbe davvero una beffa se Roberta non riuscisse ad entrare tra le top-ten perché fra le top-ten continua ad essere inclusa una tennista che ha attaccato la racchetta al chiodo. Ricordiamo che ai sensi del Rulebook della WTA (capitolo XIV paragrafo D) per essere cancellate dalla classifica ufficiale si deve inoltrare una richiesta scritta. Come fece Li Na, alla fine del 2014.
Roberta, con giustificato orgoglio non glielo chiederà mai. Anche perché spera – ed ha buone chances visto come gioca lei e viste le cambiali delle ragazze che la precedono – di farcela senza bisogno del “gesto” della Pennetta.
Ma siccome nel tennis non si può mai sapere e Roberta potrebbe – tocco ferro – anche perdere tutte le prossime partite, beh se Flavia potesse fare quel gesto e non lo facesse (salvo che voglia tenersi una via d’uscita per ripensare sul suo futuro), beh sarebbe un peccato.


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