(da New York, Luca Baldissera)
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Nel primo pomeriggio di sabato, ora di New York, Monica Puig, fresca trionfatrice al torneo Olimpico di Rio, ha incontrato i media per una chiacchierata pre-torneo. La portoricana è apparsa molto rilassata e di buon umore, ed è ottimista riguardo al suo match di primo turno contro la cinese Saisai Zheng, numero 60 WTA (la Puig è attualmente 34 WTA, e testa di serie numero 32 qui a Flushing Meadows). Ne ho approfittato per rivolgerle una domanda tecnico-tattica, riprendendo l’analisi fatta da AGF all’indomani della conquista della medaglia d’oro.
Il colpo migliore di Monica è il fantastico rovescio bimane anticipatissimo con cui ha eliminato tre campionesse Slam in Brasile (Muguruza, Kvitova e Kerber), esecuzione che si è rivelata anche estremamente duttile alle Olimpiadi, consentendole botte di potenza pura ma anche raffinate variazioni strette in diagonale, con grande capacità di gestire il top-spin, qualità rivelatasi decisiva in finale contro la solidissima Angelique Kerber.
A questa osservazione, Monica ha risposto che “certamente bisogna cercare l’aggressività quando possibile, ma se il punto arriva al primo o secondo colpo bene, altrimenti bisogna saper essere pazienti. In un torneo si incontrano avversarie dalle caratteristiche differenti, contro una come Angie che ti restituisce tante palle non ho problemi ad attendere l’occasione giusta“.
Considerata l’evidente qualità tecnica del suo tennis in generale, se Monica saprà dar seguito anche a questa ottima attitudine tattica la sua scalata verso le posizioni di vertice del circuito WTA non potrà che procedere spedita.
