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Interviste

AO interviste, Federer: “Nel quinto set avevo molta energia, sono soddisfatto”

Australian Open 2017, quarto turno: [17] R. Federer b. [5] K. Nishikori 6-7(4) 6-4 6-1 4-6 6-3. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

Last updated: 22/01/2017 17:52
By Redazione Published 22/01/2017
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6 Min Read
Roger Federer - Australian Open 2017 (foto Roberto Dell'Olivo)

Ti aspettavi cinque set con Kei?
Sì, pensavo fosse probabile perché lui avrebbe giocato bene un paio di set ed io pure. Se non riesci a difenderti, il match diventa equilibrato e si va avanti sino in fondo. Non mi aspettavo giocasse così bene sin dall’inizio. In un certo senso mi ha costretto ad inseguire per buona parte della partita. Ma poi sono riuscito a rifarmi lottando. Sono entrato pure io in partita. Ho iniziato a giocare bene i set a cui ho accennato nel modo in cui so farlo. La domanda era se sarei riuscito a tenere sino in fondo contro Kei. Sono super felice di avercela fatta.

Avresti previsto Federer e Nadal ai quarti e Murray e Djokovic invece no?
Dipende molto dal sorteggio. Se io e Rafa stiamo bene credo che ce lo si possa attendere. Che non ci siano Novak e Andy è meno probabile. Non avrei mai pensato che Misha Zverev e Denis Istomin avrebbero battuto quei due grandi giocatori. Penso sia una cosa positiva per il tennis che molti ora ritengano i migliori giocatori battibili, vulnerabili, soprattutto sul veloce. Si sono verificate in maniera diversa, ma senza dubbio sono state grandi sorprese.

Tre giocatori diversi, Berdych, Nishikori e ora Zverev che un po’ ricorda il tuo vecchio allenatore, Edberg, però mancino. Come ti immagini questo terzo diverso match?
Sarà completamente diverso dagli ultimi due incontri. Più simile probabilmente al primo con Melzer, che è bene abbia affrontato. Ho già incontrato un mancino nel torneo. Domani mi allenerò con un mancino, per essere pronto. Ho affrontato Zverev un paio di volte, una sull’erba ed una sulla terra rossa, mai sul cemento. Adesso sicuramente sarà su di giri e si sentirà alla grande, come mai prima in vita sua su un campo da tennis. Così mi sentirei io se avessi battuto Andy. Sarà diverso, dura ed intrigante. Così la vedo io.

Hai dichiarato che Kei ha uno dei migliori rovesci del circuito ed oggi attaccava il tuo rovescio con il suo. Come hai gestito la sua strategia?
La cosa positiva è che entri in campo sapendo già che sarà così e quindi sei preparato. Se non lo conoscessi, penso che mi direi “vediamo come è il suo rovescio”. Ti arriva sempre molto veloce con molto angolo ed un gran ritmo. Se non me lo fossi aspettato probabilmente avrei perso. Conosco Kei ormai. Ho visto molti suoi incontri. È straordinario come sa attendere sino all’ultimo per cambiare direzione al colpo, nonché il modo in cui trova angoli incrociati. È uno dei pochi che sa farlo con potenza. Deve avere una mano sinistra fortissima. Stritola la pallina. Io l’ho affrontato facendo molte variazioni, con il servizio e volèe, con lo slice, non tirandogli spesso sul rovescio. A volte è così difficile che non riesci ad andare bene sulla palla. Ma penso di avere colpito molto bene con il rovescio oggi ed è grazie a lui che ho vinto oggi. Chi lo sa!

Hai iniziato il match con tre sbagli consecutivi per errori di timing sulla palla. Dati i progressi che hai fatto, ti senti più vicino al punto in cui eri prima dell’infortunio?
Sì, sto giocando sempre meglio. Oggi dopo tanto tempo ho dovuto concentrarmi e giocare al meglio. Avessi dato a Kei delle chance le avrebbe sfruttate. Ho battuto benissimo oggi, che è stata la chiave contro Kei oggi. Ne sono molto lieto. Ora ho anche trovato il giusto ritmo da fondo campo. Non mi faccio sorprendere più dal ritmo o dalla potenza. Le rotazioni non sono come quelle del primo turno contro un mancino. L’ho spiegato a lungo. Anche per quella ragione forse ho fatto più fatica a trovare il ritmo. Ma ora sono in partita e sapete come le palline e le superfici reagiscono ai miei colpi e quello che può capitare ai miei avversari. Non mi sorprendo più molto e non può che far bene in vista del prossimo turno

Come hai sentito i cinque set fisicamente? Parli come se avessi avuto un raffreddore.
Devo dire che al quinto stavo molto bene. Avevo una grande energia e non c’è stato nessun problema per me. Giocavo un tennis positivo offensivo. Il mio corpo rispondeva bene. Giocavo molto meglio che nei primi due turni dove mentalmente dovevo spendere molte energie per restare in partita, intuire cosa avrebbero fatto i miei avversari, cosa sarebbe successo, capire davvero il mio ritorno. In questa fase del torneo sono in grado punto per punto di concentrarmi sul mio avversario, sulle tattiche. Non mi ha prosciugato questa partita. Mi sentivo alla grande nel quinto set, cosa di cui sono molto soddisfatto.

Traduzione di Roberto Ferri


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TAGGED:australian open 2017 intervisteRoger Federer
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