La reazione della federazione francese all’annuncio del cataclisma Davis si è fatta attendere per settimane, ma infine Giudicelli ha preso, insieme alla parola, anche una posizione piuttosto netta sul delicatissimo argomento. Pochi gli spazi lasciati a incertezze e a malinconie di sorta: il capo del governo del tennis d’oltralpe si è dichiarato pronto a tuffarsi nella nuova era, sempre se la riforma verrĂ vidimata – come sembra scontato – dai due terzi dei rappresentanti delle federazioni nazionali all’Annual General Meeting, programmato per il prossimo mese di agosto a Orlando, in Florida.
“La sfida prima o poi andava affrontata – ha dichiarato Giudicelli a L’Équipe -; la Coppa Davis nel formato attuale non può piĂą essere supportata dall’ITF, perchĂ© gli sponsor stanno scappando“. Via libera al campionato del mondo per nazioni in formato espresso, dunque, con diciotto rappresentative pronte a contendersi l’insalatiera durante una settimana di tennis intensivo, tie rimpiccioliti e partite al meglio dei tre set. Un cambiamento che piĂą radicale non avrebbe potuto essere, eppure il solo possibile secondo il governo della racchetta francese: “Si tratta dell’unica soluzione affidabile, non vedo altre opzioni praticabili, ma le carte sono ancora sul tavolo e spetterĂ alle nazioni esprimere una decisione definitiva“.
A differenza di altri stati parecchio influenti come Belgio e Germania, dichiaratisi orientati a negare il proprio voto alla riforma, la Francia tende dunque verso il “sì” al cambiamento epocale. Una presa di posizione certamente netta, ma nondimeno destinata a scatenare ulteriori polemiche e divisioni tra gli addetti ai lavori: tra i primi a reagire Pierre-Hugues Herbert, non uno qualsiasi: ex numero 2 nella classifica ATP in doppio, il giocatore di Schiltigheim è stato protagonista lo scorso novembre del decimo trionfo in Davis dei bleus, campioni dopo sedici anni di dura attesa. “Fermati Bernard! Dobbiamo trovare una soluzione per migliorare e siamo d’accordo, ma questa non è quella adatta. Il denaro e gli sponsor non sono tutto. La Davis ha un’anima e una storia, non uccidiamola“.
Pierugo non usa particolari cautele nell’esprimere il proprio dolore, e sospettiamo che nelle prossime settimane saranno in molti ad accodarsi. I campionissimi hanno giĂ mostrato il disco verde, ma le voci fuori dal coro potrebbero emergere con frequenza sempre maggiore.
Bernard stp ! Non …
Trouver une solution, au moins là dessus on est d’accord, mais celle proposée n’en est pas une !
L’argent et les sponsors ne font pas tout dans une compétition !
La Coupe Davis a une âme et une histoire. Ne la tuez pas ! https://t.co/DXrD8Q8vjC— PH Herbert (@p2hugz) March 8, 2018