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ATP

ATP Montecarlo: Ferrer batte sul rosso Nadal dopo 10 anni!

Last updated: 19/04/2014 12:04
By Ruggero Canevazzi Published 18/04/2014
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10 Min Read

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TENNIS ATP MONTECARLO – David Ferrer compie l’impresa: supera Rafael Nadal, l’8 volte campione di Montecarlo, in due set. Troverà in semifinale Stan Wawrinka, che regola un buon Raonic in due set: equilibrio solo nel primo set. Ascolta gli audio dal Country Club.

Ascolta Nadal in inglese (1° parte)

https://www.ubitennis.com/wp-content/uploads/2014/04/Nadal-1di2-18_04_14.mp3

Ascolta Nadal in inglese (2° parte)

https://www.ubitennis.com/wp-content/uploads/2014/04/Nadal-2di2-18_04_14.mp3

Ascolta Ferrer in inglese

https://www.ubitennis.com/wp-content/uploads/2014/04/FERRER.mp3

Ascolta Wawrinka in inglese

https://www.ubitennis.com/wp-content/uploads/2014/04/Waw-inglese-18.04.14.mp3

Ascolta Wawrinka in francese

https://www.ubitennis.com/wp-content/uploads/2014/04/Waw-francese-18.04.14.mp3

David Ferrer b. Rafael Nadal 7-6 6-4
“Lei non ha nessun complesso di inferiorità, lei è, inferiore”. Viene in mente la scena di Fantozzi ogni qual volta Ferrer si trova di fronte l’amico Nadal. Oggi un nuovo scontro con nessuno pronto a scommettere un centesimo su Ferru. Entrambi hanno i genitori in tribuna. Ferrer prova a battere Rafa sul rosso per la seconda volta (la prima a Stoccarda nel 2004, Nadal era diciottenne) mentre Rafael vuole e deve infliggere al suo amico l’ennesima sconfitta. I precedenti sono 26: 21 a 5 per Nadal.

Dopo pochi game, break e contro break a iosa vista l’insignificanza del servizio, che in questo match è inteso come rimessa in campo e non come colpo per cercare subito il comando del match o addirittura il punto diretto. Dopo mezz’ora si ha subito l’idea di un match fra terraioli anni ’90, quelli con scambi interminabili da fondo campo (anche se qui l’intensità è maggiore), lunghissimi game fra due giocatori con lo stesso gioco spesso vinti da chi si aggiudica il primo set, spesso lottatissimo, cui di solito segue un calo mentale inevitabile.

Dopo un’ora e 20 minuti di gioco Ferrer tiene il servizio sotto sul 5-6 e arriva al tiebreak. A dispetto dell’ora e passa di gioco, mentre al Country Club il rumore di forchette e coltelli quasi sovrasta quello dei grugniti e dei colpi, siamo ancora nel primo set. Fino a questo momento non ci sono stati set point ma solo tanti break. La tattica dei due è la solita, con Ferrer attento e pronto a sfruttare ogni singolo pertugio lasciato aperto da Nadal, specie sul lato del diritto del maiorchino. Nadal commette qualche errore di troppo, sente la pressione e con una sciagurata smorzata, sotto già di 4-1 nel tiebreak, permette a Ferrer di allungare sul 5-1 e di chiudere poco dopo il primo set in un’ora e 25 minuti di gioco.  Rafa amareggiato siede sulla panchina, ma Dio solo sa se non tornerà in campo cercando la vittoria nei rimanenti due parziali.

Ferrer oggi vuole il sangue. Morde alle caviglie del maiorchino e si porta avanti 2-1 con un break. David mantiene alto il suo livello di gioco e tiene i game di servizio, molto lottati. Si issa sul 4 a 2 e il pensiero che Rafa Nadal possa uscire dal torneo nei quarti di finale, sul campo che lo ha visto vincere 8 volte e perdere una finale, comincia a concretizzarsi fra addetti ai lavori e tifosi. Nadal insegue quindi l’amico, sciupa una palla per il 3 a 4 malamente e concede una palla break, dal retrogusto matchpoint. Ferrer, a differenza di altre volte, questa volta scaccia i demoni e conquista il punto e il doppio break, guadagnando il diritto a servire due volte per il match. Il senso di colpa, essendo vicino a estromettere il numero 1 del mondo sul terreno dai lui preferito, dev’essere enorme. Allora Ferrer restituisce cortesemente uno dei due break di vantaggio. Rafa tiene senza problemi e quindi tocca a Ferru provare nuovamente a vincere la partita. Lascia andare il braccio, straordinario un vincente di diritto sul rovescio di Rafa. Torna il dramma: da 30-0 si fa recuperare a 30 pari ma qui tira un diritto lungolinea che è un jab diretto al suo avversario. Per l’uppercut ci pensa Rafa: rovescio in rete e Nadal K.O.

Per Nadal si tratta, tralasciando la terra blu di Madrid 2012, della prima sconfitta dal Roland Garros 2009 prima della finale in un torneo su terra rossa. In precedenza occorre risalire ai quarti di Valencia 2005 (Andreev) da cui partì la famosa striscia di 81 vittorie di seguito.
(Claudio Giuliani)
ferrer-nadal-montecarlo-2014

 

S. Wawrinka b. M. Raonic 7-6 (5) 6-2 in 1 ora e 30 minuti
MONTECARLO – Stanislas Wawrinka centra le semifinali del Country Club per la seconda volta in carriera (c’era riuscito nel 2009 battendo Federer e perdendo poi da Djokovic), superando un Raonic molto positivo nel primo set, che grazie al servizio ha costretto lo svizzero al tie-break. Poi nel secondo set il break in apertura di Stan ha un po’ tagliato le gambe al canadese, che ha ceduto per la seconda volta il servizio al settimo gioco, dopo 1 ora e 26 minuti di partita, mandando l’attuale numero 1 svizzero a servire per il match, chiuso al primo match point.

Wawrinka dal 4 pari del primo parziale ha elevato il livello di gioco, sia in termini di prime in campo che col rovescio, esibito in diversi lungo linea vincenti. La differenza l’ha fatta anche il fatto che da quel momento in poi il vincitore dell’Australian Open, servendo meglio, ha giocato molto di più coi piedi sulla linea di fondo (prima era troppo arretrato), togliendo così il tempo a Raonic di preparare i colpi, se non indietreggiando: giocando in difesa il canadese ha mostrato tutti i suoi limiti in questo frangente di gioco. Lo stesso è accaduto nei due turni di battuta persi dal numero 10 del ranking, da cui un secondo set dal punteggio fin troppo severo per Milos, cui è difficile chiedere di più sulla terra battuta, almeno fino ad oggi.

Il match non ha riservato particolari emozioni, giocandosi soprattutto sui due solidi servizi dei contendenti, per cui si sono visti pochi scambi prolungati, nei quali peraltro Raonic ha dimostrato di non avere sulla terra come arma il solo servizio (altrimenti non avrebbe avuto la meglio a sorpresa su tommy Robredo ieri), prendendo la rete appena era possibile e difendola discretamente. Comunque, se il match non ha riservato un grande spettacolo è stato in qualche modo più per colpa di Wawrinka, che è stato piuttosto passivo fino al 4-3 del primo set, quando ha portato l’avversario ai vantaggi per la prima volta, senza ottenere palle break in virtù di tre ace nello stesso gioco di Milos.

Da lì in poi, a parte qualche bella voleè, il campione allenato da Magnus Norman ha migliorato moltissimo il proprio rovescio, giocandolo piegandosi meglio con le gambe e abbassando la spalla nel punto d’impatto, trovando in questo modo colpi più tesi e profondi, che si sono tradotti in diversi lungo linea che hanno chiuso il punto a suo favore, talvolta infilando a rete il canadese e altre con accelerazioni decisive che hanno rotto l’equilibrio dello scambio. La grande solidità al servizio di Raonic ha comunque portato il primo set al tie break, dove la testa di serie n. 8 si è trovato sul 5-3, ma poi lo svizzero ha centrato 4 punti di fila con una voleè di rovescio, una risposta efficace che ha trafitto Raonic che accorreva a rete, un brutto dritto in rete di Milos e un servizio vincente conclusivo di Stan.

Nel secondo parziale, come detto, Wawrinka è stato spietato nel trasformare le due palle break nel primo e nel settimo game, procurate con ottimi rovesci ma anche con efficaci accelerazioni di dritto incrociato sulle righe.

Raonic non ha affatto demeritato, sfruttando il più possibile l’unica chiave tattica che poteva dargli qualche possibilità, ovvero un gran servizio e l’accorciamento degli scambi prendendo la rete, ma la superiorità del terzo giocatore del mondo è venuta fuori nei punti più importanti, specie grazie a un rovescio a una mano tanto esteticamente bello quanto efficace.
(Ruggero Canevazzi)


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