Il "vichingo" Tsitsipas alla conquista dell'Australia

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Il “vichingo” Tsitsipas alla conquista dell’Australia

Il numero sei del mondo, particolarmente ispirato dal viaggio in Islanda documentato sui social, si appresta a vivere un gennaio cruciale per le sue ambizioni: subito la ATP Cup, poi l’Australian Open dove difende la semifinale

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Tutt’altro che un’esibizione. La finale del Mubadala WTC ci ha regalato il primo – e presumiamo non ultimo – Nadal contro Tsitsipas della stagione. Una battaglia di più di tre ore che ha visto soccombere l’ateniese, apparso però decisamente sul pezzo sia dal punto di vista tecnico sia da quello mentale. Comprendendo nel discorso anche un momento di nervosismo e frustrazione (racchetta spaccata) quando le cose non stavano girando al meglio. Partita vera. “Misurarmi con Rafa mi ha dato indicazioni importanti – ha raccontato a La Gazzetta dello Sport -, penso che per iniziare la stagione al meglio mi servirà mettere a posto quei dettagli che fanno la differenza. La preparazione è sulla buona strada e mi aspetto di migliorare ancora su qualche aspetto del gioco“.

ASPETTATIVE – L’approccio al 2020 del numero sei del mondo dovrà essere necessariamente aggressivo. La quarta stagione tra i big si apre con il peso della corona del Master conquistata a Londra e con la necessità di partire forte. Difendere la semifinale di un anno fa all’Australian Open sarà subito un significativo test di affidabilità, considerando come le ambizioni per il 2020 siano – e ci stupirebbe il contrario – le più alte. Migliorare il rendimento negli Slam e nei Masters 1000 è la priorità, considerando le troppe eliminazioni al primo turno degli appuntamenti più importanti. Incidenti di percorso che non hanno comunque macchiato un 2019 da best ranking.

L’INVESTITURA PER SINNER – Il primo appuntamento della trasferta australiana sarà l’ATP Cup, novità stagionale che verrà presumibilmente affrontata dal greco con il piglio del rodaggio verso Melbourne Park. La preparazione della trasferta nel profondo emisfero Sud è avvenuta a Dubai, presso la Tennis Academy Al Jebel Ali Resort gestita da Davide Giusti. La presenza del nostro connazionale gli ha dato lo stimolo per rinfrescare le nozioni linguistiche, nel segno di un rapporto con l’Italia sempre vivo. L’ultima apparizione agli Internazionali ha lasciato il segno (semifinale, ko proprio contro Nadal) dandogli anche l’occasione di sfidare per la prima volta il suo successore nell’albo d’oro delle Next Gen Finals. “Sinner è molto promettente e talentuoso – le sue parole al quotidiano in rosa -, ha una personalità forte nonostante la giovane età. Già quest’anno potrà salire ancora nel ranking e poi ha un ottimo team, la strada giusta per diventare uno dei grandi“.

MOTHER ICELAND – Se la stellina azzurra beneficia con profitto delle cure tecniche di Riccardo Piatti e del suo staff, non emergono accenni di crisi nel rapporto tecnico tra Stefanos e Apostolos Tsitsipas. Un legame forte al punto da essere definito “una benedizione, perché la famiglia è il team più importante che abbiamo, non solo nel tennis“. Un forte radicamento che non gli impedisce però di perseguire costantemente l’apertura mentale. I suoi viaggi, specialmente in off season, vengono documentati su Youtube con una capacità di racconto e di montaggio sempre più accurata. L’Oman e l’Islanda, agli antipodi, gli ultimi due. Dell’isola nordeuropea, raggiunta subito dopo le ATP Finals, alla Gazzetta ha parlato così: “Ho scoperto un luogo irreale, incredibile, che mi ha arricchito come essere umano. Ci sono posti in cui avverti l’energia della terra. E ora mi sento un vero vichingo“. Saranno anche gli effetti dell’acqua ghiacciata in cui si è immerso. Questa è la sua ultima fatica con la videocamera: buona visione, ne vale la pena.

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